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Doppio cognome. Mai più denunce presentate dal solo padre. 8 novembre 2016 – 8 novembre 2022

A sei anni dalla prima sentenza 286/2016 e a otto mesi dalla seconda sentenza n. 131/2022 della Corte costituzionale , ancora non è stata approvata la Riforma organica del cognome necessaria per completare l’abolizione del patronimico.

La Rete Per la Parità ancora una volta denuncia, sulla base dell’esperienza e con la forza dell’azione finora intrapresa, la responsabilità del Legislatore per la mancata approvazione delle norme indicate dalla Corte costituzionale per completare la cancellazione dall’ordinamento di norme in contrasto con i principi fondamentali della tutela dell’identità e della parità tra i sessi.

Una lunga vicenda italiana iniziata il 1° gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione, e non ancora conclusa. Una vicenda sottovalutata nonostante la Corte costituzionale, quasi sei anni fa, nella sentenza n. 286 dell’otto novembre 2016 abbia definito indifferibile la riforma organica del cognome. La Corte quest’anno è tornata a occuparsi della questione perché chiamata a decidere su altri due ricorsi e ha emesso una seconda sentenza, la n. 131 del 27 aprile 2022, pubblicata il primo giugno in Gazzetta ufficiale, in base alla quale risulta decaduto l’automatismo del solo cognome paterno ai figli e alle figlie.

Un ritardo che è anche un segnale di come sia ancora pieno di ostacoli il cammino verso la piena parità formale e sostanziale uomo/donna e la completa attuazione della Costituzione.

La Rete per la Parità continua a chiedere almeno una modifica al regolamento dell’anagrafe e stato civile per risolvere, in attesa della legge, alcuni dei problemi che devono affrontare gli uffici anagrafici.

È necessario, inoltre, che l’ANCI intanto provveda, anche per assicurare omogeneità in tutto il territorio, a far aggiornare le notizie pubblicate su tutti i siti dei comuni per informare in tempo utile i futuri genitori e formi adeguatamente il personale addetto.

In questi anni la Rete per la Parità, insieme con altre associazioni e con costituzionaliste e costituzionalisti, ha approfondito gli aspetti tecnico-giuridici e sociali della vicenda e proseguirà nell’impegno per far rispettare la Costituzione, anche per le tante coppie italiane che testimoniano quotidianamente il rispetto reciproco, l’eguaglianza nei rapporti familiari e la condivisione della responsabilità genitoriale verso le figlie e i figli.

A breve sarà organizzato un seminario “operativo” per individuare le nuove modalità per la presentazione delle denunce e la registrazione delle nascite e delle adozioni, informare sulla possibilità del doppio cognome ora previsto per legge e facilitare la scelta da parte dei genitori.

Il 27 aprile 2023 ricorrerà il primo anniversario della sentenza n. 131/2022, l’augurio è che per quella data il Legislatore abbia adempiuto al proprio compito.

Italia, 8 novembre 2022

Doppio cognome. Mai più denunce di nascita presentate dal solo padre

Con questo titolo venerdì 30 settembre 2022 è stato organizzato dalla Commissione pari opportunità e diritti civili del comune di Milano, in collaborazione con la Rete per la Parità, un convegno che ha messo in luce la complessità del problema su cui manca sufficiente informazione nella cittadinanza e nel personale coinvolto. Sullo sfondo l’obiettivo di evidenziare la condizione attuale delle donne a distanza di 60 anni dalla sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale, che eliminò le discriminazioni nelle principali carriere pubbliche.

All’interno di questo quadro la riforma del cognome è una lunga vicenda italiana iniziata il 1° gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione, e non ancora conclusa. Una vicenda sottovalutata nonostante la Corte costituzionale, quasi sei anni fa, nella sentenza n. 286 dell’8 novembre 2016 abbia definito indifferibile la riforma organica del cognome. La Corte è tornata a occuparsi della questione perché chiamata a decidere su altri due ricorsi e ha emesso una seconda sentenza, la n. 131 del 27 aprile 2022, pubblicata il primo giugno in Gazzetta ufficiale, in base alla quale risulta decaduto l’automatismo del solo cognome paterno ai figli e alle figlie.

Un ritardo che è anche un segnale di come sia ancora pieno di ostacoli il cammino verso la piena parità formale e sostanziale uomo/donna e la completa attuazione della costituzione.
In questo quadro, richiamato nell’introduzione da Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Milano e da Gaia Romani, assessora Servizi civici e generali (che ha portato anche i saluti del Sindaco), gli interventi successivi, pur nella condivisione sostanziale di Nomina sunt consequentia Rerum, si sono mossi sostanzialmente su due fronti.
Da un lato Donatella Martini, presidente di DonneinQuota, Marilisa D’Amico, costituzionalista e prorettrice dell’Università di Milano e Sandra Sarti, segretaria generale della Rete Per la Parità, hanno sottolineato, sulla base delle loro esperienze e con la forza della loro azione nei luoghi d’intervento, la responsabilità dei governi e dei parlamenti nei ritardi per la realizzazione di leggi per la democrazia paritaria e la necessità di promuovere nel paese informazione e cultura su iniziative che troppo spesso non vengono considerate importanti.

Dall’altro lato gli interventi dei referenti per Anusca e per la Prefettura di Milano, e del dirigente dell’Area Servizi al Cittadino del Comune di Milano hanno posto l’attenzione sui problemi che stanno già sorgendo e potranno continuare a sorgere negli uffici anagrafici e sulla necessità di adeguata informazione/formazione del personale.

Nell’attesa che parlamento e governo prendano posizione, i comuni possono fare tanto, come ha dimostrato l’intervento appassionato e documentato della sindaca di Termini Imerese, Maria Terranova, Vicepresidente Anci.
Sarà importante raccogliere i dati aggregati dei comuni italiani per avere un quadro completo delle scelte compiute dai neogenitori dopo il cambio normativo e per individuare cosa fare per ridurre le problematiche.

Rosanna Oliva de Conciliis, presidente onoraria della Rete per la Parità, ha ripreso in finale la dimensione propositiva di avanzamento sostenuta dalla Rete per la Parità, proprio perché è necessario validare le ragioni delle tante coppie italiane che testimoniano quotidianamente il rispetto reciproco, l’eguaglianza nei rapporti familiari e la condivisione della responsabilità genitoriale verso le figlie e i figli. In attesa della normativa indicata dalla Corte per completare la sentenza, è importante tirare le fila sullo stato dell’arte nelle anagrafi comunali e trovare insieme le modalità per facilitare l’immediata applicazione delle norme modificate.

Foto di Maria Rosa Del Buono

Non è rinviabile la tutela dell’identità e il rispetto dell’uguaglianza uomo-donna, garantiti dai principi fondamentali della Costituzione. La Rete per la Parità s’impegna a far affrontare in un prossimo seminario “operativo” le problematiche legate all’introduzione nelle pratiche riguardanti le registrazioni sia di nascita che di adozione di modifiche che rendano effettivo il doppio cognome per legge e più conosciuta e più agevolmente fruibile la scelta da parte dei genitori dell’attribuzione del cognome.

di Maria Rosa Del Buono per VitamineVaganti – Toponomastica femminile

“Mai più denunce di nascita presentate dal solo padre” Milano 30 settembre 2022

Si terrà venerdì 30 settembre 2022 alle ore 17, presso Palazzo Moriggia – Sala Conferenze, via Borgonuovo 23 – Milano, il Convegno Doppio cognome “Mai più denunce di nascita presentate dal solo padre – La sentenza della Corte costituzionale per la parità di genere” organizzato con la Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano.

G20 e W20 Indonesia, 2022 – Mancata informazione adeguata della RAI

Si sta svolgendo nell’isola di Sumatra (Indonesia) il W20, il forum delle donne che nell’ambito del G20 si occupa di empowerment femminile e gender equality, le finalità indicate nel Goal 5 dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile.

A tale evento la RAI non risulta abbia dato il dovuto rilievo. Sul W20 si è limitata ad effettuare, nella mattina del 20 luglio, intorno alle ore 7,50, nell’ambito del TG1, un collegamento con Linda Laura Sabbadini, che fa parte della delegazione italiana presente a Sumatra e che nel corso del G20 dello scorso anno ha ricoperto il ruolo di Chair del W20 Italia.

L’intervento, avvenuto in ritardo, è stato limitato a pochi minuti dalla conduttrice e dal conduttore. Sulla riunione del W20 a Sumatra, le è stato consentito appena di accennare alle gravi situazioni di discriminazione che riguardano le donne sia nella nazione in cui si sta svolgendo l’incontro sia anche in altri Paesi, tra cui il nostro.

Sul punto da parte dei conduttori non si è mostrato alcun interesse al benché minimo approfondimento, così come non è stata spesa una parola sul ruolo del W20 e sui temi che trattati a Sumatra. Nessun accenno poi alla circostanza che il W20 si inserisce nel G20 – Indonesia che, iniziato a novembre 2021 con il passaggio dall’Italia all’Indonesia, prevede molti incontri e un’altra importante tappa nel novembre 2022, quando è previsto il passaggio dall’Indonesia all’India.

Rete per la Parità e DonneinQuota hanno segnalato alla Presidente della RAI e alla Direttrice di Raiuno che tale comportamento è inaccettabile e ricordato che il servizio pubblico televisivo è tenuto a fornire un’idonea informazione su eventi che riguardano la lotta alle discriminazioni di genere, che rappresenta un obiettivo fondamentale per organizzazioni mondiali quali, il G20, di cui fanno parte l’Italia e l’Unione Europea.

Il cambiamento culturale spesso invocato, che metta al centro dell’attenzione generale la questione della parità di genere, non può continuare ad essere una mera e sterile litania ma deve diventare un costume cui improntare i comportamenti concreti, che nel caso dell’informazione, sono costituiti dalla correttezza, adeguatezza e accessibilità delle notizie relative a fatti di rilievo, come il W20 in corso, concernenti la verifica dello stato di fatto e delle iniziative necessarie per la realizzazione della parità di genere.

“La RAI, servizio pubblico, non può ignorare il Contratto di servizio 2018-2022 e i derivanti obblighi che è tenuta a rispettare. – dichiara Donatella Martini, Presidente di DonneinQuota – Ci riferiamo in particolare a quelli sulla Parità di genere (art. 6, commi 4g e 4h e intero articolo 9), sull’Unione europea (art. 11) e sull’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile (art. 25)”.

“Abbiamo chiesto quindi – aggiunge Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente onoraria della Rete per la Parità – che in particolare sull’evento del W20 in corso a Sumatra e sul ruolo svolto dalla delegazione italiana guidata da Linda Laura Sabbadini, RaiUno fornisca da oggi, ultimo giorno del summit, e nei giorni successivi, idonei servizi d’informazione nelle fasce orarie di maggiore ascolto”.

Italia, 21 luglio 2022

13/05/2022: 62esimo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33/1960

“Quella porta aperta alle donne”

Un articolato evento presso il Palazzo della Consulta si terrà domani alle 18, voluto dal Presidente Giuliano Amato per celebrare il sessantaduesimo anniversario della sentenza che ha aperto alle donne la possibilità di accedere a importanti carriere pubbliche.

Di seguito il Comunicato ufficiale della Corte costituzionale:

Sessantadue anni dopo la sentenza della Consulta n. 33 del 1960, che ha aperto alle donne le porte degli uffici pubblici e delle istituzioni, una riflessione tra generazioni diverse, con una performance di Monica Guerritore. “Quella porta aperta alle donne” è il titolo dell’incontro voluto dalla Corte costituzionale per testimoniare – 62 anni dopo la storica sentenza n. 33 del 1960 – la strada fatta e ancora da fare verso l’uguaglianza sostanziale di genere.

L’incontro si svolgerà il 13 maggio, alle ore 18,00, a Palazzo della Consulta. Tra gli ospiti, numerose donne che, in diversi ambiti, hanno concorso e concorrono allo sviluppo democratico e al progresso sostanziale del nostro Paese, nonché una rappresentanza di studentesse e studenti del liceo classico E.Q. Visconti di Roma.

Introdurrà l’incontro il presidente della Corte Giuliano Amato. Quindi, Monica Guerritore, attrice, autrice e regista, leggerà un suo testo, “La memoria del mondo”, in cui la forza generatrice delle donne si contrappone alla furia distruttrice della guerra. Il breve spazio finale sarà dedicato al “tetto di cristallo”, con le riflessioni di Gabriella Luccioli, una delle prime otto donne entrate in magistratura, e di Cecilia Fava, studentessa di terzo liceo classico, coordinate dal presidente Amato.

La sentenza 33 del 1960 è l’approdo di una storia di cittadinanza attiva che ha avuto come protagonista Rosa Oliva e la sua radicata coscienza costituzionale. Ma è anche un esempio concreto del dovere della Repubblica di “rimuovere gli ostacoli” che, secondo l’articolo 3 della Costituzione, “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Dunque, è un passo verso l’uguaglianza sostanziale di genere. Diritto delle donne, dovere della Repubblica. A quella pronuncia è dedicato il podcast – per la serie “Le sentenze che ci hanno cambiato la vita” – in uscita proprio venerdì 13 maggio, in cui la giudice costituzionale Maria Rosaria San Giorgio, prima magistrata ad essere eletta alla Corte costituzionale, racconta come si è arrivati ad aprire quella porta, dalla quale sono poi passate milioni di donne, cambiando il volto della Repubblica.

Fonte della foto: lacnews24.it

Festa della Mamma – 8 maggio 2022: una giornata particolare

L’augurio alle madri e a tutte le donne è che siano liberate dalla necessità di scegliere tra famiglia e lavoro remunerato o tra maternità e carriera.

Non libere di scegliere ma liberate dalla necessità di scegliere.

Un pensiero alle madri che sono state separate da figlie figli, alle madri ucraine fuggite dal Paese in guerra, alle donne afghane vittime di persecuzione e rischio di essere uccise se si ribellano. A tutte le madri e le donne vittime di violenza maschile e a quelle che vivono negli oltre cinquanta Paesi in guerra.

E’ una festa che coincide con giorni importanti per il riconoscimento dell’uguaglianza tra uomini e donne e delle origini paterne e materne di tutte le persone: siamo in attesa che, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della sentenza, annunciata dalla Corte costituzionale con il comunicato del 27 aprile, sia eliminata l’automatica attribuzione del solo cognome paterno perché in contrasto con i principi costituzionali. (link)

Suggeriamo un gesto personale che è un atto d’amore verso le madri:

utilizziamo nei social e in tutte le occasioni informali il doppio cognome invece del solo cognome paterno che ci è stato imposto alla nascita;

impegniamoci ad attribuire i cognomi della mamma e del papà alle figlie e ai figli che nasceranno, come ora possibile a seguito della sentenza.

Gesti d’amore anche verso figlie e figli ai quali sarà riconosciuto il diritto alla completa identità, rompendo con retaggi culturali ormai superati.

Clicca qui per saperne di più

No” a tutte le forme di violenza.

Esiste un 5×1000 dedicato alla conquista della parità

Anche quest’anno puoi scegliere a chi destinare il tuo 5×1000.

Non ti costa nulla perché verseresti comunque all’Erario quella quota d’imposte, mentre è importante per la Rete per la Parità, associazione di promozione sociale, dal 2010 impegnata per la piena attuazione del principio fondamentale di parità uomo-donna sancito dalla Costituzione, dalla normativa comunitaria e da quella internazionale.

È sufficiente inserire il codice 97618920587 nel riquadro “sostegno del volontariato…” nella parte dedicata alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF” della tua Certificazione Unica o della dichiarazione dei redditi.

Garantire la parità sostanziale donna – uomo e avvicinare l’Italia ai livelli europei è utile non solo alle donne, ma anche all’economia e per aumentare le nascite.

Attendiamo il tuo contributo per fare ancora di più.

Rosanna Oliva de Conciliis, Patrizia De Michelis, Daniela Monaco, Gabriella Anselmi, Antonella Anselmo e Anna Maria Isastia

8 marzo 2022-Giornata internazionale dei diritti delle donne

8 marzo, ore 11 “Giornata Internazionale della Donna”. Roma – Palazzo del Quirinale. https://www.quirinale.it/elementi/63530
Sarà presente Rosanna Oliva de Conciliis.

Quest’anno abbiamo deciso di diramare le notizie utili per seguire le tante iniziative organizzate dagli organismi che fanno parte della Rete per la Parità o che vedono la nostra partecipazione.

Il numero degli eventi (ci scusiamo per quelli eventualmente non inseriti) dimostra che in questi anni si è creata una vasta e preziosa rete che vede l’impegno comune di donne dell’associazionismo insieme con il mondo accademico e singole persone .

Stiamo vivendo giorni drammatici, ma non dobbiamo abbandonare un sogno. Quello di un’umanità in cui uomini e donne vivano al riparo dai danni ambientali causati dall’uso eccessivo delle risorse naturali, e con pari diritti e dignità concorrano in pace allo scopo di lasciare alle generazioni successive un futuro migliore.

Eventi

ADBI – 8 marzo, ore 18. Roma.La Comunicazione inclusiva e la parità di genere.” 

Aspettare Stanca segnala:
Martedì 8 marzo 2022, Giornata internazionale della donna. Ingresso gratuito delle donne nei musei e nei luoghi della cultura statali.
Per saperne di più: https://www.beniculturali.it/evento/giornata-internazionale-della-donna-2022
A Roma, ingresso gratuito delle donne al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
e due  visite guidate: ore 10, Trucco e Parrucco nel mondo etrusco – a cura di Romina Laurito e  ore 11.30 , SPECIALE Villa Poniatowski – a cura di Antonietta Simonelli.

8 marzo, ore 11-  Caserta,  presso il Dipartimento di Ingegneria – Prof.ssa Annamaria Rufino – Seminario tematico “Social Urbs – processi e strutture della comunità globale

La Casa Internazionale delle Donne promuove “VENTI DI FEMMINISMO – 8 marzo e dintorni”:  Sciopero femminista e tranfemminista contro la guerra! alle ore 17 presso Piazza della Repubblica; alle ore 20:30 Canzoni e letture per l’8 marzo con L’albero della libertà; il 10 marzo ore 15:00 La Casa fa scuola.

CNDI di Parma, 8 marzo con Soroptimist, Zonta Club, Ami e AIDM.  “Storia di Donne” per parlare di donne che, per la loro intelligenza ed intraprendenza riuscirono nel 1800 ad occupare spazi riservati ai soli uomini. Organizzato nell’ambito della rassegna “Un mese per raccontare le donne”.  

FICLU. Molte le iniziative dei tanti Club per l’Unesco di diverse città italiane.

Fildis  e Alef – Online. 18 marzo “Le donne e la guerra”, il ruolo delle donne come sempre in prima linea quando ci sono situazioni di difficoltà.

FNISM Catania – Online. “Testimonianze, Saperi e libri diversi per educare alla parità di genere.” 7 marzo, ore 16. Primo incontro.

SCONFINIAMO – 12 MARZO –  Roma – “Il coraggio di esserci” 
Ore 9,30 – Via delle Cave. Passeggiata guidata dal prof Piero Tucci
Ore 11.30 Via Orvieto 25. Spettacolo “Il coraggio di esserci”

SOROPTIMIST INTERNATIONAL D’ITALIA  

Tutti i 161 Club hanno un calendario di eventi rintracciabili sul sito e sulla pagina Facebook.

La Federazione ha realizzato una comunicazione coordinata per tutte le Unioni fornendo 3 filmati sulla figura femminile, pubblicati sul sito e sui Social il 3, il 5 e l’8 marzo.

Monza – 8 marzo, ore 20 – CLUB di Monza, presentazione del libro “Una rete di donne nel mondo”, con la partecipazione dell’autrice Annamaria Isastia

Toponomastica Femminile: 8 marzo, Roma. ore 18 presso Moby Dick – Biblioteca Hub Culturale “Strade e statue: nomi comuni maschili”

Toponomastica Femminile segnala “I linguaggi sessisti nella società”.

L’UDI Monteverde terrà un omaggio a Marisa Rodano, alle ore 17 presso la Sala Consiliare di Roma.

Università degli studi di Cassino – Cassino, 8 marzo, ore 10,30 “Tracce di donne ai tempi del Covid 19” Presentazione dell’instant book  a cura di Raissa Coletti. 

Università degli studi di Milano (per partecipare, scrivere a eventi.diritti@unimi.it


7 marzo
ore 16.30. Incontro online interateneo con la ministra Bonetti – Bilancio di genere e Gender Equality Plan al centro del confronto tra i sei Atenei del “Centro Culture di genere”.  https://lastatalenews.unimi.it/giornata-internazionale-donna-incontro-online-interateneo-ministra-bonetti 
ore 18 online su Microsoft Teams Linguaggio di genere: prospettive dai paesi tedescofoni e dall’Italia organizzato da Associazione Alumni DAAD Italia (ADIT)

8 marzo

ore 10.30, aula 400 e online (per partecipare, scrivere a eventi.diritti@unimi.it)
Diritti delle donne nella giurisprudenza costituzionale
a cura di Marilisa D’Amico – Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale
ore 12.30, aula 302 e online su Microsoft Teams (codice accesso tpybuzi)
La condizione della donna nella famiglia tra medioevo e prima età moderna
a cura di Angela M. Santangelo – Dipartimento di Diritto privato e storia del diritto
ore 15 – 17 online su Microsoft Teams. Registrati qui per partecipare
Donne che si ambientano. Le donne e l’ambiente: atmosfere, conversazioni, scenari
a cura di Francesca Caloni e Paola Fossati – Dipartimento di Scienze e politiche ambientali
ore 17.30, sala di rappresentanza, via Saldini 50
Lezioni Agnesi – Donne e MatematicaPrimo di un ciclo di seminari dedicati alla matematica milanese Maria Gaetana Agnesi
a cura della Commissione Politiche di Genere – Dipartimento di Matematica “F. Enriques”.

ZONTA AREA 03 / Distretto 28. Ogni  Club si attiva in via autonoma. Ecco due  delle iniziative: 

Zonta Club di  Cremona – 9 marzo-ore 11 – “Amalia Ercoli Finzi – La signora delle Comete“


9 marzo, ore 18,30. Assegnazione della Borsa di studio intitolata ad Amelia Earhart

ASviS – 8 marzo: “Indipendenza economica e welfare, così costruiamo la parità”

Infine:  Venerdì 11 marzo, presso il Portico del Rettorato dell’Università La Sapienza – ore 15.45 “Questione di leadership” nell’ambito di Obiettivo 5 – Campus per la parità di genere organizzato da” Il Corriere della Sera, La 27esima Ora, IO Donna, Le Contemporanee e La Sapienza”- . È previsto l’intervento di Rosanna Oliva de Conciliis. 

Segnaliamo inoltre che il CNDDU – Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina di Diritti Umani negli ultimi anni ha lanciato l’iniziativa Mimose di acciaio per permettere agli studenti e alle studentesse della scuola italiana di conoscere storie di donne, come Franca Viola, Nilde Iotti, e tante altre che hanno contribuito al cambiamento della società e al progresso civile. Quest’anno il CNDDU ha segnalato come Mimosa di acciaio 2022 la nostra Presidente Rosanna Oliva de Conciliis.