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OLTRE SANREMO – DONNEINQUOTA E RETE PER LA PARITA’ LANCIANO UNA PETIZIONE SU CHANGE.ORG

Oltre SANREMO. RAI urgente la riforma per una libera opinione pubblica e fuori i partiti

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Ministro dello Sviluppo economico

Ai Presidenti e Capigruppo Camera e Senato

 Ai Leader di M5s, PD, Italia Viva, di LEU e SI

Al Presidente della RAI

Il destino del nostro Paese è legato anche alla Rai alla quale è affidato il servizio pubblico radio televisivo e digitale, perché,  come precisò la Corte Costituzionale nel 1993, i principi fondanti dello Stato “esigono che la nostra democrazia sia basata su una libera opinione pubblica e sia in grado di svilupparsi attraverso la pari concorrenza di tutti alla formazione della volontà generale” (sentenza n. 112 del 1993).

Le dichiarazioni sessiste e le scelte preannunciate nella conferenza stampa tenuta dal direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2020 risultano in contrasto con il Contratto di Servizio Pubblico tra Rai e Ministero dello Sviluppo Economico e hanno provocato migliaia di reazioni da parte di singole persone, associazioni, in particolare provenienti dal mondo femminile, nonché da istituzioni e loro rappresentanti.

E’ mancata una risposta adeguata e non risultano modifiche al programma né è stato escluso dalla gara l’autore di canzoni violente; hanno aggiunto sconcerto i tentativi mal riusciti di scuse del direttore artistico e conduttore e quelle del trapper e non c’è stata una presa di posizione precisa da parte dei dirigenti interpellati.

Anche questa volta non ha funzionato il complesso sistema di vigilanza e controllo del servizio pubblico, a partire dal ruolo della stessa RAI (in particolare della Direzione di RAIUNO) e tantomeno sono scattati i meccanismi che fanno capo innanzitutto al Governo (in particolare il MISE), al Parlamento (Commissione di vigilanza), all’apposita Autorità (AGCOM), e altri, per un totale addirittura di sedici organismi.

Se ne ricava l’assoluta necessità di modifica delle norme che regolano il servizio pubblico radiotelevisivo e digitale, per affrontare alla radice il rapporto patologico tra questo e la politica e arrivare a “una riforma improntata all’idea dell’indipendenza e del pluralismo”, come recita il programma dell’attuale Governo. Le idee ci sono: esistono vaste convergenze sulle proposte di Paolo Gentiloni, di Roberto Fico e su quella d’iniziativa popolare di Tana De Zulueta, avanzata da anni.

Se ci fosse la volontà politica, la riforma si potrebbe approvare in tempi rapidi e ci auguriamo che l’occasione per iniziare l’iter necessario sia offerta proprio dalle polemiche  di questi giorni relative al Festival di Sanremo 2020 e la spinta possa arrivare dall’interno dell’Azienda, nel suo stesso interesse.

Con la presente petizione si chiede:

–        che la riforma della RAI  sia inserita nelle priorità che stanno per essere individuate nel cronoprogramma della maggioranza;

–        che le proposte di riforma d’iniziativa parlamentare siano inserite tra quelle da esaminare nelle competenti Commissioni di Camera e Senato e si avviino le opportune audizioni;

–        che  la RAI partecipi al complesso iter della riforma con spirito collaborativo.

 

Donatella Martini DonneinQuota

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Rosanna Oliva de Concilis – Rete per la Parità

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Lettera al Presidente incaricato

Lettera aperta

Al Presidente incaricato Prof. Avv. Giuseppe Conte

e p.c. Al Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella

Illustre Prof. Avv. Giuseppe Conte,
la Rete per la Parità, fondata nel cinquantesimo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 1960 che ha eliminato le principali discriminazioni di genere nelle carriere pubbliche, è ancora una volta impegnata per ricordare la necessità e l’utilità della presenza delle donne nei luoghi dove si decide.
Il 26 agosto abbiamo inviato la lettera aperta sottoscritta da numerose associazioni (in allegato),con la richiesta di un Governo al 50e50 e di una ministra alle Pari Opportunità; nei giorni successivi anche molte donne impegnate in politica hanno rivolto la richiesta di un esecutivo paritario, motivandola dettagliatamente. La riduzione delle diseguaglianze, all’attenzione dell’ultimo G7, partendo da quella di genere, che discrimina la maggior parte della popolazione italiana e mondiale, è premessa indispensabile per assicurare il futuro alle prossime generazioni; è per questo motivo che la parità uomo donna è tra le azioni individuate nell’Agenda ONU 2030, sottoscritta dall’Italia insieme con la quasi totalità delle nazioni del mondo.
A nostro parere è necessario un Governo al 50e50 con una ministra con delega alle Pari Opportunità, esperta dei diritti delle donne e motivata a impegnarsi e a impegnare il Governo tutto per far raggiungere in Italia la parità sostanziale uomo–donna con le opportune azioni, come previsto dal comma 2 dell’articolo 3 della Costituzione.
E’ necessaria una Ministra, in quanto se la delega fosse conferita a una/un Viceministra/Viceministro o Sottosegretaria/o il Consiglio dei Ministri non sarebbe coinvolto su tematiche da affrontare nell’ottica dell’empowerment e del mainstreaming individuate sin dalla prima Conferenza mondiale di Pechino.
Non mancano tra le tecniche e le politiche le donne che hanno dimostrato di avere le competenze per svolgere al meglio questo ruolo, coinvolgendo anche le altre donne e l’associazionismo, e in grado di rappresentare dignitosamente l’Italia nel 2020 a Pechino+25.
Siamo consapevoli degli ostacoli da superare per realizzare quanto chiediamo, ma anche fiduciose che nel delicato e complesso compito che sta per affrontare lei riterrà di perseguire anche questo risultato e che possa trovare disponibilità nelle forze politiche che appoggeranno il nuovo Governo.

Cordiali saluti.
Italia, 28 agosto 2019.

La Presidente

Rosa Oliva

 

Allegato

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Convegno “CambieRAI per non cambiare mai? Donne vere in TV”

Lunedì 23 gennaio – ore 9.30-18.00, presso la Camera dei Deputati, sala Aldo Moro, si terrà il convegno CambieRai per non cambiare mai? Donne vere in TV  promosso da DonneinQuota e Rete per la Parità a continuazione del lavoro pluriennale svolto a tutela dell’immagine delle donne nei media, in particolare all’intero degli spazi pubblicitari e nella televisione pubblica nazionale.

 

Per l’ingresso alla sala, che ha una capienza di posti limitata, è necessario inviare la conferma della partecipazione entro giovedì 19 gennaio a segreteria.reteperlaparita@gmail.com.
Occorrerà inoltre esibire un documento d’identità e gli uomini dovranno indossare la giacca.

Qui il Link al programma del convegno.

 

Vi aspettiamo!