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COMUNICATO STAMPA COGNOME DELLA MADRE

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COMUNICATO STAMPA COGNOME DELLA MADRE- RETE PER LA PARITA’:

“8 novembre 2019.
A TRE ANNI DALLA SENTENZA DELLA CONSULTA RIFORMA FERMA AL PALO”.

“Sono passati tre anni, si sono avvicendati quattro governi, una legislatura si è conclusa e un’altra ha avuto inizio, ma ancora non è stata approvata la riforma del cognome che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 286 dell’8 novembre del 2016 definì ‘indifferibile’. Non solo. Non hanno trovato corretta applicazione gli effetti immediati della sentenza di competenza dei ministeri della Giustizia, Interno, Esteri, Pari Opportunità e Pubblica Amministrazione. E non è stata neanche fornita piena informazione ai soggetti interessati”. Così Rosanna Oliva de Conciliis, presidente della ‘Rete per la Parità’, l’associazione che intervenne nel corso del giudizio davanti alla Corte, nel terzo anniversario del provvedimento, ricorda al Governo e al Parlamento l’estremo ritardo nell’attuazione di quella riforma.
“La sentenza 286 del 2016”, prosegue “fu estremamente chiara: la riforma non poteva essere procrastinata e andava realizzata “per disciplinare organicamente la materia, secondo criteri finalmente consoni al principio di parità”.
In queste settimane la Rete per la Parità, il CNDI- Consiglio Nazionale Donne Italiane e InterClub Zonta Italia, come nel 2017 e nel 2018, stanno organizzando un nuovo incontro pubblico a Roma per fare il punto sulla situazione. “Il nostro obiettivo”, spiega la presidente della Rete per la Parità, “preso atto del dichiarato impegno delle ministre Fabiana Dadone ed Elena Bonetti, è di ottenere l’istituzione da parte del Governo di un tavolo tecnico interministeriale, primo e importantissimo passo per una riforma organica che, nel rispetto dei principi costituzionali, garantisca la parità uomo donna e il diritto all’identità di tutte e tutti”.
La materia, d’altra parte, è di grande interesse come dimostra la petizione “La legge sul cognome materno deve essere approvata” di Laura Cima, che ha raccolto a oggi 54.350 mila firme (e tante altre se ne stanno aggiungendo) su Change.Org. 

Comunicato stampa

Testo ANSA – MERCOLEDÌ 06 NOVEMBRE 2019

Per saperne di più consulta la pagina dedicata al cognome della madre
Roma, 6 novembre 2019
Contatti: segreteria.reteperlaparita@gmail.com- 3356073041

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Lettera al Presidente incaricato

Lettera aperta

Al Presidente incaricato Prof. Avv. Giuseppe Conte

e p.c. Al Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella

Illustre Prof. Avv. Giuseppe Conte,
la Rete per la Parità, fondata nel cinquantesimo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 1960 che ha eliminato le principali discriminazioni di genere nelle carriere pubbliche, è ancora una volta impegnata per ricordare la necessità e l’utilità della presenza delle donne nei luoghi dove si decide.
Il 26 agosto abbiamo inviato la lettera aperta sottoscritta da numerose associazioni (in allegato),con la richiesta di un Governo al 50e50 e di una ministra alle Pari Opportunità; nei giorni successivi anche molte donne impegnate in politica hanno rivolto la richiesta di un esecutivo paritario, motivandola dettagliatamente. La riduzione delle diseguaglianze, all’attenzione dell’ultimo G7, partendo da quella di genere, che discrimina la maggior parte della popolazione italiana e mondiale, è premessa indispensabile per assicurare il futuro alle prossime generazioni; è per questo motivo che la parità uomo donna è tra le azioni individuate nell’Agenda ONU 2030, sottoscritta dall’Italia insieme con la quasi totalità delle nazioni del mondo.
A nostro parere è necessario un Governo al 50e50 con una ministra con delega alle Pari Opportunità, esperta dei diritti delle donne e motivata a impegnarsi e a impegnare il Governo tutto per far raggiungere in Italia la parità sostanziale uomo–donna con le opportune azioni, come previsto dal comma 2 dell’articolo 3 della Costituzione.
E’ necessaria una Ministra, in quanto se la delega fosse conferita a una/un Viceministra/Viceministro o Sottosegretaria/o il Consiglio dei Ministri non sarebbe coinvolto su tematiche da affrontare nell’ottica dell’empowerment e del mainstreaming individuate sin dalla prima Conferenza mondiale di Pechino.
Non mancano tra le tecniche e le politiche le donne che hanno dimostrato di avere le competenze per svolgere al meglio questo ruolo, coinvolgendo anche le altre donne e l’associazionismo, e in grado di rappresentare dignitosamente l’Italia nel 2020 a Pechino+25.
Siamo consapevoli degli ostacoli da superare per realizzare quanto chiediamo, ma anche fiduciose che nel delicato e complesso compito che sta per affrontare lei riterrà di perseguire anche questo risultato e che possa trovare disponibilità nelle forze politiche che appoggeranno il nuovo Governo.

Cordiali saluti.
Italia, 28 agosto 2019.

La Presidente

Rosa Oliva

 

Allegato

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