Stati generali dell’Economia.
La Rete per la Parità ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di adoperarsi per una composizione paritaria, prendendo l’esempio dalla straordinaria impresa della Presidente Ursula von der Layen che è riuscita ad ottenere una Commissione Europea composta al 50% da donne e uomini.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Avv.to Giuseppe Conte
Oggetto: Richiesta Stati generali paritari
Egregio Presidente del Consiglio,
abbiamo accolto con soddisfazione la notizia della convocazione degli Stati generali dell’economia e stiamo seguendo con interesse i vari aggiornamenti.
Le numerose giornate dedicate agli incontri con le parti sociali potranno consentire di dare voce e spazio in maniera equilibrata sia a uomini che a donne.
Sappiamo che non dipende da Lei la composizione delle delegazioni ma va ricordato che la nuova Commissione dell’Unione Europea, presieduta da una donna, è per la prima volta paritaria e che la Presidente Ursula von der Leyen, che peraltro parteciperà alla seconda giornata degli Stati Generali, è riuscita ad ottenere questo risultato perché ha chiesto ai Governi di proporre due candidati di sesso diverso.
Ci auguriamo che anche lei, che ritiene importante l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, metta in atto lo stesso meccanismo e si adoperi per ottenere il risultato in questa importante occasione e in tutte quelle che seguiranno, con la stessa determinazione della Presidente von der Leyen.
Non accettiamo il falso alibi che le donne non ci sono, basti ricordare che da tempo è stato pubblicato un elenco di 100 esperte nel settore dell’economia (https://100esperte.it/search?area=Economia%20e%20finanza) così come non mancano donne preparate e competenti nei partiti, nei sindacati, nel CNEL e impegnate come società civile nell’associazionismo.
La democrazia paritaria è la premessa non solo per migliorare la condizione delle donne italiane e far uscire l’Italia dalla posizione di fanalino di coda nella graduatoria della condizione femminile ma anche per la necessaria svolta nell’economia nazionale che potrà avvenire solo grazie al contributo di tutte le energie e competenze del Paese.
Le donne devono essere messe nella condizione di impegnarsi e continuare a contribuire in ogni settore, come è stato durante l’emergenza.
Lo stesso Il Piano Colao dedica la giusta attenzione alle questioni di genere, necessario presupposto per affrontare i problemi creati dalla pandemia e auspica un vero e proprio «salto culturale» a livello istituzionale perché la parità tra uomini e donne nei processi decisionali concretizzi un auspicabile cambiamento della cultura organizzativa del nostro Paese.
Ci auguriamo che non sia necessaria anche in questo caso una reazione come quella provocata dalla composizione non equilibrata della task force e di soli uomini nel Comitato tecnico-scientifico, che ha visto la mobilitazione di associazioni, della società civile, dei media, di comitati costituiti ad hoc, e di parlamentari della Camera e del Senato e che comunque non ha consentito alle donne neppure di raggiungere la massa critica come rappresentanza di genere.
Roma, 11 giugno 2020
La Presidente – Rosa Oliva
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Gentile Commissaria,
Abbiamo accolto con molto interesse la notizia della Sua partecipazione alla prima giornata degli Stati generali dell’Economia, perché la sua presenza, insieme con le altre alte cariche dell’UE, favorisce la volontà del Governo di impostare le politiche dell’Italia, uno dei Paesi fondatori, nel quadro e nel segno dell’Unione.
Inoltre, come Rete impegnata da tempo per ottenere anche in Italia la presenza paritaria delle donne, spesso abbiamo portato i dati degli altri Paesi per dare forza alle nostre richieste e abbiamo utilizzato anche in questa occasione l’esempio della nuova Commissione europea, presieduta da Lei e composta al 50 e 50 da uomini e donne.
La lettera che abbiamo indirizzato al Presidente del Consiglio è pubblicata sul nostro sito ed è stata diffusa sui social.
La ringraziamo.
La presidente – Rosa Oliva
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Dear Prime Minister,
we welcomed the news of your call of Stati Generali of the economy and we are following the updates with interest.
The several days dedicated to meetings with the social partners will allow you to give voice and space in a balanced way to both men and women.
We know that the composition of the delegations does not depend on you but we remind you that the new European Union Commission, chaired by a woman, is equal for the first time and that President Ursula von der Leyen, who will also participate to the second day of your Stati Generali, managed to achieve this result because she asked governments to propose two candidates of different sex.
As you believe that Italian membership of the European Union is important, we hope that you too will put in place the same mechanism and work to achieve the same result on this important occasion and in all those that will follow, with the same determination as President von der Leyen.
We do not accept the false alibi that women are not there, just remember that a list of 100 experts in the sector of the economy has been published for some time (https://100esperte.it/search?
Equal democracy is the premise not only to improve the condition of Italian women and to bring Italy out of the position of tail light in the ranking for female condition but also for the necessary turning point in the national economy that can only take place thanks to the contribution of all the energies and skills of the country.
Women must be empowered to engage and continue to contribute in every sector, as was the case during the emergency.
The same Colao Plan pays the right attention to gender issues, a necessary prerequisite for tackling the problems created by the pandemic and hopes for a real “cultural leap” at institutional level so that equality between men and women in decision-making processes brings about a desirable change of the organizational culture of our country.
We hope that in this case too a reaction such as that caused by the unbalanced composition of the task force and only men on the Technical-scientific Committee, which has seen the mobilization of associations, civil society, the media, and committees set up is not necessary ad hoc, and of parliamentarians of the Chamber and of the Senate and which in any case did not allow women to even reach the critical mass as a gender representation.
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