Esiste un 5×1000 dedicato alla conquista della parità. Non ti costa nulla, mentre è importante per l’Associazione Rete per la Parità, da otto anni impegnata per la parità di genere.
In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa e, a parità di mansioni, le donne percepiscono stipendi inferiori. Le donne sono ancora sotto rappresentate nelle posizioni apicali, nelle assemblee elettive e nelle Giunte. Tra il 2005 e il 2016, in 87 Paesi del mondo il 19% delle donne tra i 15 e i 49 anni denunciava di aver subito violenza fisica o sessuale da un partner negli ultimi 12 mesi.
Garantire la parità sostanziale donna – uomo e avvicinare l’Italia ai livelli europei è utile non solo alle donne, ma anche all’economia e per aumentare le nascite.
La “Rete per la Parità” da otto anni è impegnata per la piena attuazione del principio fondamentale di parità uomo-donna sancito dalla Costituzione, dalla normativa comunitaria e da quella internazionale.
La Rete per la Parità, in collaborazione con le associazioni e Università aderenti:
– ha ottenuto nel nuovo contratto Rai riferimenti al genere, allo sport femminile, al superamento degli stereotipi, al contrasto di ogni forma di violenza, all’uso di linguaggi, immagini e messaggi pubblicitari non discriminatori e non stereotipati nei confronti delle donne, l’equilibrio di genere nelle commissioni e nei comitati e il riferimento agli obiettivi dell’agenda ONU 2030, tra i quali è incluso l’obiettivo 5 Parità di genere;
– si sta impegnando per l’applicazione e l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 286/2016 sul doppio cognome che ha riconosciuto che negare l’automatica attribuzione del nome della madre accanto a quello del padre perpetua una cultura in cui le donne sono oggetti e non soggetti;
– prosegue nelle pressioni e nei ricorsi per ottenere la presenza paritaria di donne e uomini nelle assemblee elettive e nelle Giunte di tutti i livelli;
– dopo aver contribuito a far eliminare le dimissioni in bianco, segue il fenomeno delle dimissioni volontarie dal lavoro, che ancora nasconde violazione dei diritti, in particolare delle lavoratrici madri.
Attendiamo il tuo contributo per fare molto di più
Rosanna Oliva de Conciliis, Daniela Monaco, Gabriella Anselmi, Donatella Anselmo, Anna Maria Isastia.
Puoi donare il tuo 5×1000, una scelta che non ti costa nulla (perché verseresti comunque all’Erario quella quota d’imposte). È sufficiente inserire il codice 97618920587 nel riquadro “sostegno del volontariato…” nella pagina dedicata alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF” della tua dichiarazione dei redditi.
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