Nomina nuovo componente Agcm: si rispetti l’articolo 51 della Costituzione

L’anno scorso abbiamo ottenuto il risultato della nomina da parte del Parlamento di due donne per la prima volta nell’AGCOM.
Siamo state in tante! Ci sono volute lettere di protesta di associazioni e di parlamentari, minacce di non votare ecc. Quanta fatica per far rispettare la Costituzione!
Di nuovo quest’anno il Parlamento deve procedere a un’importante nomina, quella di una/un componente nell’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e di nuovo Rete per la Parità con DonneinQuota hanno chiesto con una lettera indirizzata ai Presidenti e ai Capigruppo del Parlamento che – a parità di curricula – nella scelta della/del nuovo componente si rispetti il dettato Costituzionale esposto nell’articolo 51 così come riportato: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”.
L’AGCM è una delle più importanti Autorità di garanzia, alla quale è affidato un compito complesso che incide sull’assetto economico e sociale del Paese e richiede, quindi, competenze di settore nonché assoluta indipendenza. A ciò si aggiunga che il PNRR prevede la riforma della legge sulla concorrenza che potrebbe essere un’utile occasione anche per aggiungere nuovi strumenti per contrastare gli ostacoli verso la parità.
Dal 1990, anno della fondazione, ad oggi, solo due donne sono state nominate nell’AGCM, su un totale di 17 nomine.
“Anche se ancora nessuna notizia ufficiale è stata diramata – afferma Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente della Rete per la Parità – la selezione ai fini del voto da parte del Parlamento deve essere aperta e trasparente, basata sull’esame dei curricula presentati a seguito dell’avviso diramato e secondo le procedure previste dalla Direttiva UE dell’11 dicembre 2018 (2018/1972)”.
“Le associazioni firmatarie – ribadisce Donatella Martini, Presidente di DonneinQuota – ritengono che l’autonomia di ogni Autorità è la prima condizione per l’esercizio indipendente delle relative funzioni, imposta, peraltro, da una serie di direttive e di regolamenti europei”.
Ci si augura che anche questa volta una ferma azione da parte dei Presidenti e dei Gruppi porti alla nomina di una persona competente e motivata anche al raggiungimento degli obiettivi del PNRR.

Dieci anni d’impegno: progetti e prospettive. Dalle sentenze alle riforme.

Nella Costituzione italiana il lavoro posto a base della Repubblica non è fine in sé, come scrisse Costantino Mortati, o mero strumento di guadagno, ma mezzo di affermazione della personalità del singolo, garanzia di sviluppo delle capacità umane e del loro impiego.

Il 23 giugno 2021 si conclude il ciclo di celebrazioni promosse dal Comitato Promotore 603360 che la Rete per la Parità, nel 2020, anno del decimo anniversario della sua fondazione, ha lanciato, su iniziativa della Presidente Rosanna Oliva de Conciliis, di Daniela Monaco e di Carla Mazzuca.
In questa data è stato organizzato, da “Paolo Galizia-History and Liberty” Foundation, l’evento “Differenze di genere in alcuni SSD dell’Area giuridica” presso la Sala delle Lauree di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza, online su piattaforma Zoom, sul sito di Radio Radicale, sul canale youtube Sapienza MasterParlamenti e sui profili Facebook Fulco Lanchester e Masterparlamenti.

Come già avvenne nel 2010 per i cinquant’anni, si sono svolti numerosi eventi per celebrare i sessant’anni della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960, che eliminò le discriminazioni contro le donne nelle principali carriere pubbliche. Non formali celebrazioni ma occasioni per riflettere sull’attualità, con uno sguardo al passato ma proiettato verso il futuro, e individuare le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi riguardanti la parità formale e sostanziale tra i sessi.

La pausa imposta dall’emergenza sanitaria ha obbligato a estendere gli eventi al 2021.

Come dieci anni fa, gli eventi sono stati organizzati da Organismi, Università, Associazioni, Enti ai quali ci accomuna la consapevolezza che, nonostante tanti successi, ancora la Parità è lontana. In particolare, le donne ancora sono sottoccupate e sottopagate e le loro carriere sono ostacolate.

L’esperienza di questi anni ha dimostrato la validità delle tre linee guida individuate dalla Rete per la Parità sin dalla fondazione e confermate dal Comitato Scientifico, per arrivare alla parità formale e sostanziale sancita dalla nostra Costituzione, obiettivo da perseguire anche in forza di numerose norme e convenzioni comunitarie e internazionali.

Mai più portatrici d’acqua
Per la presenza di donne qualificate nelle assemblee elettive e nei luoghi decisionali.
Mai più donne invisibili
Per liberare le donne italiane dal Burka mediatico e per assicurare il diritto all’identità di tutte e tutti attraverso l’attribuzione del doppio cognome.
Mai più discriminate sul lavoro
Contro le discriminazioni nell’accesso, nelle carriere e nelle retribuzioni, e contro ogni forma di violenza economica.


2 Giugno