Domenica 26 giugno: ballottaggi in 51 Comuni italiani

Diramiamo i dati raccolti da Daniela Domenici
I Comuni sono stati elencati in ordine di grandezza, per numero di abitanti, dal più piccolo, Castelbottaccio, 263 abitanti, al più grande, Guidonia Montecelio, 86.814 abitanti.
Sono soltanto 14 su 102, il 13,7%, le Candidate a Sindaca nei 51 Comuni che vanno al ballottaggio.

  1. Castelbottaccio, 263 abitanti, vanno al ballottaggio Nicola Marrone e Mario Disertore, 93 voti a testa
  2. Villafranca Sicula, 1.342 abitanti, vanno al ballottaggio Domenico Gaetano Balsamo e Bruccoleri, 481 voti a testa
  3. Omegna, 14.438 abitanti, vanno al ballottaggio Paolo Marchioni e Alberto Soressi
  4. Paola, 14.799 abitanti, vanno al ballottaggio Emira Ciodaro e Giovanni Politano
  5. Corridonia, 15.020 abitanti, vanno al ballottaggio Giuliana Giampaoli e Manuele Pierantoni
  6. Mortara, 15.312 abitanti, vanno al ballottaggio Gerry Tarantola ed Ettore Gerosa
  7. Mottola, 15.334 abitanti, vanno al ballottaggio Giampiero Barulli e Angelo Lattarulo
  8. Darfo Boario Terme, 15.604 abitanti, vanno al ballottaggio Dario Colossi e Paolo Abondio
  9. Palagonia, 15.649 abitanti, vanno al ballottaggio Salvatore Astuti e Francesco Calanducci
  10. Azzano Decimo, 15.731 abitanti, vanno al ballottaggio Massimo Piccini ed Enrico Guin
  11. Palagiano, 15.754 abitanti, vanno al ballottaggio Domenico Pio Lasigna e Pietro Rotolo
  12. Codroipo, 16.046 abitanti, vanno al ballottaggio Guido Nardin e Gianluca Mauro
  13. Castellaneta, 16.319 abitanti, vanno al ballottaggio Alfredo Oscar Cellamare e Giambattista di Pippa
  14. Sant’Elpidio a Mare, 16.897 abitanti, vanno al ballottaggio Alessio Pignotti e Gionata Calcinari
  15. Capua, 17.522 abitanti, vanno al ballottaggio Fernando Brogna e Adolfo Villani
  16. Polignano a Mare, 17.653 abitanti, vanno al ballottaggio Maria La Ghezza e Vito Carrieri
  17. Policoro, 17.788 abitanti, vanno al ballottaggio Enrico Bianco e Nicolino Lopatriello
  18. Tolentino, 18.130 abitanti, vanno al ballottaggio Silvia Luconi e Mauro Sclavi
  19. Melzo, 18.276 abitanti, vanno al ballottaggio Franco Guzzetti e Antonio Fusè
  20. Castellana Grotte, 19.346 abitanti, vanno al ballottaggio Domenico Ciliberti e Vito Luigi Rubino
  21. Giovinazzo, 19.436 abitanti, vanno al ballottaggio Michele Sollecito e Daniele De Gennaro
  22. San Salvo, 444 abitanti, vanno al ballottaggio Emanuela De Nicolis e Fabio Travaglini
  23. Acqui Terme, 19.493 abitanti, vanno al ballottaggio Danilo Rapetti e Lorenzo Lucchini
  24. Sabaudia, 19.786 abitanti, vanno al ballottaggio Alberto Mosca e Maurizio Lucci
  25. Feltre, 20.249 abitanti, vanno al ballottaggio Viviana Fusaro e Adis Zatta
  26. Acri, 20.623 abitanti, vanno al ballottaggio Pino Capalbo e Natale Zanfini
  27. Cassano Magnago, 21.130 abitanti, vanno al ballottaggio Gemma Tagliabue e Rocco Andrisani
  28. Savigliano, 21.557 abitanti, vanno al ballottaggio Antonello Portera e Gianfranco Saglione
  29. Ortona, 23.276 abitanti, vanno al ballottaggio Leo Castiglione e Ilario Cocciola
  30. Thiene, 23.663 abitanti, vanno al ballottaggio Gianantonio Michelusi e Manuel Benetti
  31. Magenta, 24.210 abitanti, vanno al ballottaggio Luca Del Gobbo ed Enzo Salvaggio
  32. Santeramo in Colle, 25.772 abitanti, vanno al ballottaggio Michela Gabriella Nocco e Vincenzo Luciano Casone
  33. Galatina, 25.780 abitanti, vanno al ballottaggio Marcello Amante e Fabio Vergine
  34. Chivasso, 26.416 abitanti, vanno al ballottaggio Clara Marta e Claudio Castello
  35. Jesolo, 26.477 abitanti, vanno al ballottaggio Christofer De Zotti e Renato Martin
  36. Scicli, 27.196 abitanti, vanno al ballottaggio Caterina Riccotti e Mario Marino
  37. Chiavari, 27.429 abitanti, vanno al ballottaggio Federico Messuti e Mirko Bettoli
  38. San Donato Milanese, 32.070 abitanti, vanno al ballottaggio Gianfranco Ginelli e Francesco Squeri
  39. Abbiategrasso, 32.681 abitanti, vanno al ballottaggio Cesare Francesco Nai e Alberto Fossati
  40. Crema, 34.242 abitanti, vanno al ballottaggio Fabio Bergamaschi e Maurizio Borghetti
  41. Cernusco sul Naviglio, 35.012 abitanti, vanno al ballottaggio Ermanno Zacchetti e Daniele Cassamagnaghi
  42. Cerveteri, 37.251 abitanti, vanno al ballottaggio Elena Maria Gubetti e Giovanni Moscherini
  43. Ciampino,277 abitanti, vanno al ballottaggio Daniela Ballico ed Emanuela Colella
  44. Jesi, 39.082 abitanti, vanno al ballottaggio Lorenzo Fiordelmondo e Matteo Marasca
  45. Cesano Maderno, 39.559 abitanti, vanno al ballottaggio Gianpiero Bocca e Luca Bosio
  46. Civitanova Marche, 42.352 abitanti, vanno al ballottaggio Fabrizio Ciarapica e Mirella Paglialunga
  47. Ardea, 49.418 abitanti, vanno al ballottaggio Maurizio Cremonini e Lucio Zito
  48. Molfetta, 57.510 abitanti, vanno al ballottaggio Tommaso Minervini e Pasquale Drago
  49. Pozzuoli, 76.290 abitanti, vanno al ballottaggio Luigi Manzoni e Paolo Ismeno
  50. Sesto San Giovanni, 81.822 abitanti, vanno al ballottaggio Roberto Di Stefano e Michele Foggetta
  51. Guidonia Montecelio, 86.814 abitanti, vanno al ballottaggio Mauro Lombardo e Alfonso Masini

A Ciampino si affrontano due candidate a Sindaca.

In Sardegna e in Umbria nessun Comune al ballottaggio.

Curiosità: nei due Comuni più piccoli, Castelbottaccio e Villafranca Sicula, si va al ballottaggio perché i due candidati hanno ricevuto lo stesso esatto numero di voti.

Domenica 26 Giugno: ballottaggi nei Capoluoghi di Provincia

Diramiamo i dati raccolti da Daniela Domenici
Elencati dal più piccolo al più grande per numero di abitanti.

Concorrono candidate nei Comuni di Gorizia, Cuneo, Carrara, Viterbo, Como e Barletta. Cinque sono del centrosinistra, una del centrodestra e una di una lista civica.

Gorizia, 34.742 abitanti, vanno al ballottaggio il sindaco uscente Rodolfo Ziberna del centrodestra che ha ottenuto 41,85% contro Laura Fasiolo del centrosinistra che ha ottenuto 30,66%

Frosinone, 43.915 abitanti, vanno al ballottaggio Riccardo Mastrangeli del centrodestra che ha ottenuto il 49,26% e Domenico Marzi del centrosinistra che ha ottenuto il 39,13%

Cuneo, 55.813 abitanti, vanno al ballottaggio Patrizia Manassero del centrosinistra che ha ottenuto il 46,99% e Franco Civallero del centrodestra che ha ottenuto il 19,93%

Carrara, 60.398 abitanti, vanno al ballottaggio Serena Arrighi del centrosinistra che ottenuto il 29,92% e Simone Caffaz del centrodestra che ha ottenuto il 18,93%

Viterbo, 67.488, vanno al ballottaggio Chiara Frontini, sostenuta da una lista civica, che ha ottenuto il 32.12% e Alessandro Troncarelli del centro sinistra che ha ottenuto il 30,62%

Como, 84.217, vanno al ballottaggio Barbara Minghetti del centrosinistra, che ha ottenuto il 39,4% e Alessandro Rapinese, sostenuto da una lista civica, che ha ottenuto il 27,32%

Lucca, 88.397, vanno al ballottaggio Francesco Raspini, del centrosinistra, che ha ottenuto il 42,65%, e Mario Pardini del centrodestra, che ha ottenuto il 34,35%

Catanzaro, 90.240, vanno al ballottaggio Valerio Donato del centrodestra che ha ottenuto il 44,01%, e Nicola Fiorita del centrosinistra che ha ottenuto il 31,71%

Alessandria, 90.983, vanno al ballottaggio Giorgio Abonante del centrosinistra che ha ottenuto il 42,04%, e Gianfranco Cuttica di Revigliasco di centrodestra che ha ottenuto il 40,24%

Barletta, 92.335, vanno al ballottaggio Cosimo Cannito del centrodestra che ha ottenuto il 42,27%, e Santa Scommegna del centrosinistra che ha ottenuto il 36,63%

Piacenza, 102.918, vanno al ballottaggio KatiaTarasconi del centrosinistra che ha ottenuto il 39,93%. e Patrizia Barbieri di centrodestra che ha ottenuto il 37,72% *

Monza, 123.689, vanno al ballottaggio Dario Allevi del centrodestra che ha ottenuto il 47,12%, e Paolo Pilotto del centrosinistra che ha ottenuto il 40,08%

Parma, 196.722, vanno al ballottaggio Michele Guerra del centrosinistra che ha ottenuto il 44,18%, e Pietro Vignali del centrodestra che ha ottenuto il 21,25%

Verona, 257.353, vanno al ballottaggio Damiano Tommasi del centrosinistra che ha ottenuto il 39,79%, e Federico Sboarina di una parte del centrodestra che ha ottenuto il 32,69%

*A Piacenza il ballottaggio sarà tra due candidate.

13/05/2022: 62esimo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33/1960

“Quella porta aperta alle donne”

Un articolato evento presso il Palazzo della Consulta si terrà domani alle 18, voluto dal Presidente Giuliano Amato per celebrare il sessantaduesimo anniversario della sentenza che ha aperto alle donne la possibilità di accedere a importanti carriere pubbliche.

Di seguito il Comunicato ufficiale della Corte costituzionale:

Sessantadue anni dopo la sentenza della Consulta n. 33 del 1960, che ha aperto alle donne le porte degli uffici pubblici e delle istituzioni, una riflessione tra generazioni diverse, con una performance di Monica Guerritore. “Quella porta aperta alle donne” è il titolo dell’incontro voluto dalla Corte costituzionale per testimoniare – 62 anni dopo la storica sentenza n. 33 del 1960 – la strada fatta e ancora da fare verso l’uguaglianza sostanziale di genere.

L’incontro si svolgerà il 13 maggio, alle ore 18,00, a Palazzo della Consulta. Tra gli ospiti, numerose donne che, in diversi ambiti, hanno concorso e concorrono allo sviluppo democratico e al progresso sostanziale del nostro Paese, nonché una rappresentanza di studentesse e studenti del liceo classico E.Q. Visconti di Roma.

Introdurrà l’incontro il presidente della Corte Giuliano Amato. Quindi, Monica Guerritore, attrice, autrice e regista, leggerà un suo testo, “La memoria del mondo”, in cui la forza generatrice delle donne si contrappone alla furia distruttrice della guerra. Il breve spazio finale sarà dedicato al “tetto di cristallo”, con le riflessioni di Gabriella Luccioli, una delle prime otto donne entrate in magistratura, e di Cecilia Fava, studentessa di terzo liceo classico, coordinate dal presidente Amato.

La sentenza 33 del 1960 è l’approdo di una storia di cittadinanza attiva che ha avuto come protagonista Rosa Oliva e la sua radicata coscienza costituzionale. Ma è anche un esempio concreto del dovere della Repubblica di “rimuovere gli ostacoli” che, secondo l’articolo 3 della Costituzione, “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Dunque, è un passo verso l’uguaglianza sostanziale di genere. Diritto delle donne, dovere della Repubblica. A quella pronuncia è dedicato il podcast – per la serie “Le sentenze che ci hanno cambiato la vita” – in uscita proprio venerdì 13 maggio, in cui la giudice costituzionale Maria Rosaria San Giorgio, prima magistrata ad essere eletta alla Corte costituzionale, racconta come si è arrivati ad aprire quella porta, dalla quale sono poi passate milioni di donne, cambiando il volto della Repubblica.

Fonte della foto: lacnews24.it

Festa della Mamma – 8 maggio 2022: una giornata particolare

L’augurio alle madri e a tutte le donne è che siano liberate dalla necessità di scegliere tra famiglia e lavoro remunerato o tra maternità e carriera.

Non libere di scegliere ma liberate dalla necessità di scegliere.

Un pensiero alle madri che sono state separate da figlie figli, alle madri ucraine fuggite dal Paese in guerra, alle donne afghane vittime di persecuzione e rischio di essere uccise se si ribellano. A tutte le madri e le donne vittime di violenza maschile e a quelle che vivono negli oltre cinquanta Paesi in guerra.

E’ una festa che coincide con giorni importanti per il riconoscimento dell’uguaglianza tra uomini e donne e delle origini paterne e materne di tutte le persone: siamo in attesa che, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della sentenza, annunciata dalla Corte costituzionale con il comunicato del 27 aprile, sia eliminata l’automatica attribuzione del solo cognome paterno perché in contrasto con i principi costituzionali. (link)

Suggeriamo un gesto personale che è un atto d’amore verso le madri:

utilizziamo nei social e in tutte le occasioni informali il doppio cognome invece del solo cognome paterno che ci è stato imposto alla nascita;

impegniamoci ad attribuire i cognomi della mamma e del papà alle figlie e ai figli che nasceranno, come ora possibile a seguito della sentenza.

Gesti d’amore anche verso figlie e figli ai quali sarà riconosciuto il diritto alla completa identità, rompendo con retaggi culturali ormai superati.

Clicca qui per saperne di più

No” a tutte le forme di violenza.

Doppio cognome per legge. Storica sentenza della Corte costituzionale: il patronimico è sostituito dal doppio cognome

Oggi, 27 aprile, in Camera di consiglio, la Corte ha deciso sulla propria ordinanza di autoremissione n.18/2021 che sospese il giudizio riguardante il ricorso di due genitori che, nonostante fossero di comune accordo, non avevano potuto ottenere di far imporre alla figlia il solo cognome della madre e sollevò dinanzi a sè questione di legittimità costituzionale.

Questa volta la Corte non si è limitata al petitum: ha dichiarato illegittima la norma generale che impone l’attribuzione del solo cognome paterno anziché dei cognomi di entrambi i genitori anche nel caso, che non era stato oggetto della sentenza n. 286 del 2016, dell’assenza di un accordo tra i genitori.

“Sull’ordinanza – ricorda la presidente della Rete per la Parità – l’associazione, insieme con InterclubZontaItalia ha presentato una memoria come amici curiae, pienamente allineata al risultato di oggi. Una sentenza storica che contempera due esigenze che sembravano di difficile composizione: riconosce a figli e figlie entrambe le origini, materna e paterna, ed elimina la discriminazione contro le madri, ma permette anche scelte diverse ai genitori, se d’accordo. Governo e Parlamento – aggiunge – devono ora regolare gli aspetti connessi, come la possibilità, nel caso di cognomi composti da più parti, di utilizzarne solo una parte e la trasmissione del cognome alla generazione successiva”.

Rosanna Oliva de Conciliis ieri, 26 aprile, aveva partecipato al primo ciclo di audizioni in Commissione Giustizia al Senato che ha all’esame sei disegni di legge e denunciato ancora una volta gli inaccettabili ritardi nell’approvazione della riforma del cognome, e sostenuto che all’impegno del Parlamento deve affiancarsi quello del Governo, per individuare una linea d’azione finalizzata ad assicurare l’approvazione e l’applicazione della Riforma entro la Legislatura nonostante la necessità di coinvolgere le amministrazioni a vario titolo interessate, innanzitutto il Ministero della Giustizia e quello dell’Interno.

Esiste un 5×1000 dedicato alla conquista della parità

Anche quest’anno puoi scegliere a chi destinare il tuo 5×1000.

Non ti costa nulla perché verseresti comunque all’Erario quella quota d’imposte, mentre è importante per la Rete per la Parità, associazione di promozione sociale, dal 2010 impegnata per la piena attuazione del principio fondamentale di parità uomo-donna sancito dalla Costituzione, dalla normativa comunitaria e da quella internazionale.

È sufficiente inserire il codice 97618920587 nel riquadro “sostegno del volontariato…” nella parte dedicata alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF” della tua Certificazione Unica o della dichiarazione dei redditi.

Garantire la parità sostanziale donna – uomo e avvicinare l’Italia ai livelli europei è utile non solo alle donne, ma anche all’economia e per aumentare le nascite.

Attendiamo il tuo contributo per fare ancora di più.

Rosanna Oliva de Conciliis, Patrizia De Michelis, Daniela Monaco, Gabriella Anselmi, Antonella Anselmo e Anna Maria Isastia

Buona Pasqua dalla Rete per la Parità

PASQUA 2022, L’IMPEGNO PROSEGUE