La Sapienza celebra i 100 anni di Scienze Politiche. Intervento di Rosanna Oliva de Conciliis

Il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza Università di Roma celebra un traguardo storico: 100 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1925 come prima facoltà italiana dedicata a questa disciplina. Le celebrazioni ufficiali si sono aperte oggi, alle ore 11.30, con una solenne cerimonia presso l’Aula Magna del Palazzo del Rettorato.

L’evento inaugurale ha visto la partecipazione di due personalità di spicco, alumni della facoltà: Paolo Gentiloni Silveri, politico e giornalista, già presidente del Consiglio dei ministri, e Rosanna Oliva de Conciliis, giurista, attivista e scrittrice, insignita nel 2010 del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.

Ad aprire la cerimonia è stata la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, seguita dagli interventi del preside della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione, Pierpaolo D’Urso, e della direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Maria Cristina Marchetti, che hanno introdotto i lavori della giornata.

Nel suo intervento, Rosanna Oliva de Conciliis ha sottolineato l’importanza dell’eguaglianza sostanziale come fondamento della democrazia: “È il passaggio dal principio dell’eguaglianza formale sancita nel primo comma all’eguaglianza sostanziale, per la quale dobbiamo impegnarci tutte e tutti; senza eguaglianza e senza partecipazione non c’è democrazia e solo la democrazia può assicurare la possibilità di affrontare le sfide complesse che caratterizzano la società contemporanea”.

Riflettendo sulle sfide globali e sulle opportunità offerte dal progresso scientifico, Oliva de Conciliis ha evidenziato il ruolo cruciale delle nuove generazioni: “Viviamo in un’epoca in cui si moltiplicano fenomeni drammatici: guerre e violenze ma anche, dall’altra parte, grandi opportunità, che vengono offerte dal progresso scientifico. E, quindi, la necessità per le nuove generazioni di decidere quale strada percorrere, quali scelte compiere, come coinvolgere la cittadinanza e le istituzioni”.

Infine, ha rivolto un augurio alle future generazioni e ha ricordato un impegno personale per il futuro: “E in questo c’è il compito delle Università, che devono trasferire consapevolezza del passato e fornire gli strumenti per affrontare e superare gli ostacoli. Concludo con l’augurio che nel 2060 la Sapienza concorra a celebrare i 100 anni della sentenza della Corte costituzionale n. 33/1960, insieme con mia nipote Irene, alla quale ho affidato questo compito in una lettera che le ho scritto nel 2010, quando aveva tre anni. Le auguravo, e questo augurio rivolgo anche alle giovani donne di oggi e a quelle di domani, di essere felici di essere nate donne. Impegniamoci insieme per questo obiettivo”.

L’evento ha segnato l’inizio di una serie di iniziative che accompagneranno le celebrazioni del centenario, con incontri, conferenze e momenti di riflessione sul ruolo delle scienze politiche nella società contemporanea.

Qui il video completo:

Celebrazioni in occasione dei 100 anni di Scienze Politiche alla Sapienza

Dal minuto 55:49 l’intervento di Rosanna Oliva de Conciliis

Clicca qui per leggere l’intervento completo.

Per San Valentino un dono d’amore per le madri e per figlie e figli

Rete per la Parità e Aspettare stanca propongono per San Valentino un dono d’amore per le madri e per figlie e figli

Un dono d’amore

Verso le madri farle uscire dall’invisibilità:

  • Utilizzando  nei social e in tutte le occasioni informali il doppio cognome invece del solo cognome paterno, seguendo l’esempio di chi lo sta già facendo.
  •  Facendo richiesta di modifica del proprio cognome al Prefetto per passare dal solo cognome paterno imposto alla nascita, al cognome composto da quelli materno e paterno, o paterno materno.

Verso le figlie e i figli tutelare la loro identità:

Facendo richiesta al Prefetto di modifica del loro cognome per passare dall’attribuzione del solo cognome paterno imposto alla nascita, al cognome composto da quelli materno e paterno, o paterno materno.

Inoltre le coppie potranno concordare di attribuire alle figlie e ai figli che nasceranno i cognomi della mamma e del papà nell’ordine desiderato da entrambi.


Siamo tutt’ora in attesa che il Parlamento, in attuazione dei principi costituzionali, approvi finalmente la legge di riforma organica del cognome e le conseguenti modifiche regolamentari, a completamento dell’introduzione del doppio cognome per legge sancito dalla sentenza n.131/2022 della Corte costituzionale.

Clicca qui per saperne di più.

13 febbraio 2025 – Giornata Mondiale della Radio

Condividiamo il Messaggio della Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, tradotto in italiano a cura del Club per l’UNESCO di Torino della FICLU.

“La Giornata mondiale della radio offre l’occasione di celebrare questo mezzo di comunicazione duraturo, versatile e ampiamente accessibile. Quest’anno, rendiamo omaggio ai diversi modi in cui i mezzi di comunicazione possono costituire uno strumento per adattarsi al cambiamento climatico e mitigarne gli effetti, nel nostro mondo in rapida evoluzione.

L’anno scorso, abbiamo assistito a rare inondazioni nel deserto del Sahara e al mortale tifone Yagi che ha colpito il sud-est asiatico. In un momento in cui tali eventi meteorologici estremi stanno diventando sempre più comuni, dobbiamo riconoscere il ruolo fondamentale e spesso salvavita della radio.

Con frequenze che possono viaggiare attraverso i continenti e ricevitori che consumano pochissima energia, la radio può raggiungere anche i luoghi più remoti e funzionare anche in caso di interruzione dell’elettricità. Ciò rende la radio un mezzo unico in situazioni di crisi; agendo come sistema di allerta precoce, può ridurre il rischio di catastrofi e salvare innumerevoli vite.

Al di fuori delle situazioni di crisi, la radio è anche una fonte primaria di informazione per le persone di tutto il mondo. Le forme tradizionali dei mezzi di comunicazione sono ancora più importanti in tempi in cui l’intelligenza artificiale è in grado di influenzare l’affidabilità e la credibilità delle informazioni online. La cattiva informazione e la disinformazione rimangono uno dei maggiori ostacoli all’azione per il clima, rendendo il lavoro dei giornalisti radiofonici essenziale per affrontare la crisi climatica.

Tuttavia, sappiamo che questo non è un compito facile. Un rapporto dell’UNESCO, pubblicato lo scorso anno, riportava, tra il 2009 e il 2023, 749 attacchi – compresi 44 omicidi – contro giornalisti e media che si occupavano di questioni relative all’ambiente, in tutte le regioni del mondo.

Questo è il motivo per cui, l’anno scorso, la Giornata mondiale della libertà di stampa, organizzata congiuntamente dall’UNESCO e dal Cile, si è concentrata sull’importanza della libertà di informazione per combattere la crisi climatica. Tutti hanno il diritto di accedere a informazioni affidabili e accurate sulle questioni climatiche e ambientali, ma affinché ciò sia possibile, i giornalisti devono poter svolgere il proprio lavoro liberamente e in sicurezza.

Anche per questa ragione, l’UNESCO ha recentemente lanciato la sua Iniziativa globale per l’integrità dell’informazione sui cambiamenti climatici, in collaborazione con le Nazioni Unite e la Repubblica Federale del Brasile. Questa iniziativa aiuterà a promuovere e difendere l’integrità delle informazioni sui cambiamenti climatici, per mezzo non solo di finanziamenti alla ricerca, ma anche attraverso il sostegno, la diplomazia e l’azione strategica.

La comunicazione e l’informazione plasmano il mondo in cui viviamo – e dobbiamo assicurarci che le informazioni che condividiamo e riceviamo siano affidabili. In questa Giornata mondiale della radio, celebriamo e proteggiamo questo potente mezzo di comunicazione mentre lavoriamo per affrontare la crisi climatica.”.

Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza

L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, un’occasione fondamentale per riflettere sull’importanza dell’inclusione di donne e ragazze nei settori scientifici e tecnologici.

La giornata, istituita dall’ONU nel 2015, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di garantire pari opportunità per tutte le persone, indipendentemente dal genere, nell’accesso e nello sviluppo delle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Nonostante i progressi degli ultimi anni, le donne continuano a essere sottorappresentate in molti ambiti scientifici e tecnologici. È essenziale quindi promuovere politiche che incoraggino una maggiore partecipazione femminile e che favoriscano l’accesso delle giovani alle opportunità educative e professionali in queste discipline.

Le STEM non solo sono alla base dell’innovazione, ma sono anche cruciali per affrontare le sfide globali del nostro tempo, come il cambiamento climatico, la salute, lo sviluppo sostenibile. E soprattutto se nelle prossime sfide legate all’utilizzo dell’IA permarrà  la presenza prevalente di uomini si consolideranno anche in futuro gli stereotipi che svantaggiano le donne.

Le giovani devono avere l’opportunità di scoprire la propria passione per la scienza e di diventare leader nei campi tecnologici e scientifici.

Solo con una rappresentanza equa nella scienza possiamo garantire un futuro più inclusivo, innovativo e sostenibile e perché ciò avvenga è necessario un impegno corale per promuovere l’uguaglianza di genere nella scienza e per garantire che ogni ragazza e ogni donna possa realizzare il proprio potenziale e contribuire al progresso dell’intero pianeta.

Nota: condividiamo con voi parte del Messaggio della Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, tradotto in italiano a cura del Club per l’UNESCO di Torino e vi invitiamo ad aderire alla campagna “Imagine a world with more women in science” http://cutorino.org/?action=view&id=1637

L’Italia Repubblicana

9 febbraio 1963: “La donna può accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera, salvi i requisiti stabiliti dalla legge”. E’ l’articolo 1 della legge n. 66 che afferma il principio di uguaglianza fra i sessi nell’accesso in magistratura.

Il Parlamento, sollecitato dalla pronuncia della Corte costituzionale che aveva dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo 7 della legge 1176 del 1919 nella parte in cui escludeva le donne da tutti gli uffici pubblici che implicavano l’esercizio di diritti e di potestà politiche, aveva approvato la proposta di legge di un gruppo di deputate democristiane guidate da Maria Cocco.

Nel 1965 otto donne vincono il concorso in magistratura: Graziana Calcagno, Emilia Capelli, Raffaella d’Antonio, Giulia De Marco, Letizia De Martino, Annunziata Izzo, Ada Lepore, Maria Gabriella Luccioli.

#italiarepubblicana #9febbraio #emancipazionefemminile

Fonte testo e foto: Camera.it

L’omaggio della Rete per la Parità a Marisa Rodano per il suo compleanno

21 gennaio 2025. Oggi avrebbe compiuto 104 anni Marisa Cinciari Rodano, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, scomparsa il 2 dicembre 2023.

Nel 2015, dopo anni di comune impegno, iniziato in occasione della fondazione dell’Accordo per la democrazia paritaria, Marisa accettò di essere socia onoraria della Rete per la Parità.

Una figura straordinaria che ha attraversato la storia della Repubblica italiana con coraggio e  determinazione; una testimone preziosa, attiva fino alla tarda età.

Durante la Seconda Guerra Mondiale ha giocato un ruolo fondamentale nei Gruppi di difesa della donna, un movimento che ha coinvolto circa 70.000 donne nella resistenza contro i nazifascisti. Arrestata nel 1943 per la sua opposizione al regime, ha trascorso del tempo nelle carceri delle Mantellate di Roma.

Si è sposata nel 1944 con Franco Rodano, che iniziò la sua intensa attività politica mentre era in clandestinità e in piena guerra partigiana fu tra i fondatori del Movimento dei cattolici comunisti,

Hanno avuto cinque figli: Giaime, Giorgio, Paola, Andrea e Giulia.

Attraverso la fondazione nel 1944 dell’Unione Donne Italiane (UDI) ha promosso attivamente la partecipazione delle donne nella vita politica, culminata nella campagna per il voto del 2 giugno 1946 per il Referendum e per l’elezione dell’Assemblea costituente.

Deputata del Pci fin dalla prima legislatura, prima donna vicepresidente della Camera dei deputati. Anni importanti per la storia della nostra democrazia che ha narrato in Memorie di una che c’era. Una storia dell’Udi, pubblicato nel 2010.

Parlamentare europea dal 1979 al 1989. A lei si deve anche la scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo per la Giornata Internazionale dei diritti delle donne.

Marisa Cinciari Rodano ha giocato un ruolo chiave nella transizione verso la democrazia; la sua testimonianza ci dà forza nel nostro quotidiano impegno verso la parità uomo-donna sancita dalla Costituzione.

Sarai sempre con noi, Marisa.

Italia, 21 gennaio 2025

Fonte foto: CentroPagina.it

Buone Feste dalla Rete per la Parità!

Invito al convegno “donnEpotere. Come superare il monopolio maschile”

Il potere è ancora in mano agli uomini. Lo dimostrano i dati italiani, quelli dell’Unione europea e quelli mondiali. Si tratta di un potere che dura da millenni. Ne erano consapevoli già le femministe del secolo scorso che lo hanno definito “monopolio”. Purtroppo, quando c’è il monopolio, c’è anche “abuso di potere”. Quello maschile penalizza non solo le donne ma tutta la società.

Indubbiamente, nell’ultimo secolo ci sono stati importanti progressi nella riduzione del gap di genere a livello globale. Tuttavia, il trend è troppo lento e il cammino verso la reale parità è ancora disseminato di ostacoli.

Secondo l’ultimo rapporto del Global Gender Gap 2024, pubblicato dal World Economic Forum, al ritmo attuale ci vorranno 134 anni, più di 5 generazioni, per raggiungere la piena parità tra donne uomini. L’Italia si posiziona all’87° posto su 146 paesi, con un peggioramento rispetto al 2023, quando si trovava al 79° posto.

Il Convegno “donnEpotere” è una delle tappe di un percorso che la Rete per la Parità – APS ha intrapreso da tempo, finalizzato a individuare gli strumenti per superare la “posizione dominante maschile” che penalizza le donne e danneggia l’intera società. Un percorso che ha come faro il principio costituzionale dell’uguaglianza formale e sostanziale delle donne e degli uomini e il richiamo al compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che ancora ne impediscono il raggiungimento.

Aperto al pubblico. È gradita la prenotazione alla mail: segreteria.reteperlaparita@gmail.com

Diretta streaming su TreccaniChannel e sulla pagina Facebook della Rete per la Parità – Evento Facebook

Per informazioni: segreteria.reteperlaparita@gmail.com – cell. 3490808986

Il nostro 25 novembre 2024

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2024

Nessuna scusa è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna.

“Oggi, e ogni giorno, siamo al fianco delle vittime.” – così Ursula Von Der Leyen dall’UE, che aggiunge: “Meritano di essere ascoltate. Rompiamo il silenzio. Mettiamo fine alla violenza sulle donne”.

“Occorrono azioni concrete – dichiara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che precisa – È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto”.

Concretezza è stata la parola chiave alla quale si sono ispirate le azioni e le iniziative della Rete per la Parità per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne.

Siamo andate a rileggere le richieste rivolte in occasione dell’audizione presso la Commissione Giustizia della Camera durante l’esame del provvedimento d’iniziativa governativa che si sarebbe concluso con l’approvazione della legge n. 168, pubblicata il 24 novembre 2023, “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.

Con soddisfazione rileviamo che si avvicina la data in cui il Ministro della Giustizia e la Ministra per le Pari Opportunità emaneranno il decreto previsto dall’articolo 18, che ha recepito la nostra proposta, riguardante i criteri e le modalità per il riconoscimento e l’accreditamento degli enti e delle associazioni abilitati a organizzare percorsi di recupero destinati agli autori dei reati di violenza contro le donne e di violenza domestica e adottino le linee guida per lo svolgimento dell’attività dei medesimi enti e associazioni. Infatti,  proprio in questi giorni è stato presentato il Libro Bianco per la formazione, destinato a operatori e operatrici in campo per il contrasto alla violenza contro le donne, curato dal Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica istituito presso il Dipartimento per le Pari opportunità che costituisce la base per l’elaborazione di linee guida per la formazione, identificando la fase del riconoscimento e della conoscenza come fondamentale e propedeutica a quella della formazione. Non sappiamo, invece, se sia stata individuata la copertura, di modesto importo, necessaria per commissariare, come proposto della Rete per la Parità, le Regioni inadempienti per assicurare la regolare erogazione dei fondi destinati ai centri antiviolenza. E i fondi per il reddito di libertà del 2024 sono stati bloccati per più di dieci mesi

Questa Giornata deve essere l’occasione anche per riaccendere i riflettori sulla violenza che colpisce le bambine e i bambini vittime di violenza assistita, le orfane e gli orfani di femminicidi e quelli strappati dalle madri sulla base di perizie legate all’alienazione parentale.

E dobbiamo ricordare le donne e i bambini nei teatri di guerra e le violenze subite dalle nostre sorelle in Iran e in Afghanistan. Per queste la nostra associazione ha chiesto con una lettera al Ministro degli Esteri, sottoscritta anche da altre associazioni, di condannare i crimini posti in essere dal regime talebano nei confronti delle donne

Quest’anno sono state ancora più numerose del solito le iniziative per denunciare e chiedere interventi per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne, organizzate con varie modalità non solo per il 25 novembre ma in tutto il mese.

Segue un elenco, che sappiamo essere incompleto, di quelle organizzate dalla Rete per la Parità direttamente, da associazioni e organismi aderenti e di altre di particolare interesse.

Gli eventi della Rete per la Parità

“Riforma organica del cognome: dopo otto anni arriverà?” – 15 novembre, ore 15, Sala Igea dell’Istituto Treccani-Piazza dell’Enciclopedia italiana 4 – Roma
“Risolvere il silenzio: riflessione sulla prevenzione alla violenza di genere” – 25 novembre.
“donnEpotere” – 29 novembre, ore 17, Sala Igea

Eventi delle associazioni aderenti

  • Eventi Toponomastica femminile.
  • “Che bello, un mondo al contrario” – 17 novembre. Organizzato da Donneinquota e Book City Milano
  • “Donne nella scienza. La lunga strada verso la parità” – 17 novembre. Organizzato da Book City Milano
  • Sguardi diversi per educare alla parità – 20 novembre. Organizzato da Fnism
  • Giusi Sammartino – Siamo qui. Storie e successi di donne migranti23 novembre. Presentazione del libro presso lo Spazio culturale – Roma
  • “Le parole della violenza. Conoscerle per evitarle” – 25 novembre, alle ore 9. Organizzato dall’Università degli studi di Milano e l’hub per la tutela dei diritti umani, Human Hall.
  • “No alla violenza sulle donne” – 25 novembre, Organizzato da Università “Magna Græcia” di Catanzaro
  • “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” – 25 novembre. Organizzato da FILDIS
  • Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – 25 novembre. Organizzato da CNDI – Coordinamento Lazio
  • “Alle radici culturali della violenza maschile sulle donne. Gli stereotipi nella rappresentazione della figura femminile nella storia dell’arte.” – 25 novembre. Organizzato da UDI Monteverde presso l’I.C. Nino Rota
  • “Tullia Romagnoli Carettoni. L’impegno politico dentro e fuori i confini nazionali” – 25 novembre. Organizzato dal Club per l’UNESCO di Torino.
  • “Donne e intelligenza artificiale: inclusione e innovazione responsabile” – 29 novembre. Organizzato dal CNDI.

Altri Eventi:

  • “La partecipazione femminile nella previdenza complementare” – 7 novembre. Organizzato da Noi Rete Donne e Consiglio nazionale degli attuari
  • “Donne e sport: cambiano le regole del gioco “- 18 novembre. Organizzato da La Toscana delle donne. Il viaggio.
  • “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin in collegamento con il Parlamento Europeo e le scuole” – 18 novembre.
  • Women Economic Forum (WEF) – dal 20 al 22 novembre. Organizzato dalla LUISS
  • “Inaugurazione Percorso “Ambassador – 19 novembre. Organizzato da Cisl e Fondazione Libellula
  •  21/11 ore 18:00 al “Centro Donna Livorno”.
  • Contrattacco! Immagini, parole e musica per la libertà e la felicità delle donne – 22 novembre. Organizzato da Fondazione Tina Lagostena Bassi e Fondazione RUT.
  • “Corpi e parole di donne per la pace. L’esperienza del presidio di Palermo” – 22 novembre, via della Dogana vecchia, Roma. Organizzato dal Centro Riforma per lo Stato
  • “Violenza contro le donne e prostituzione: quale relazione?” – 23 novembre – Anteo Palazzo del Cinema, Milano. Organizzato da Casa delle donne maltrattate e Resistenza femminista.
  • Cambiamo copione! Le industrie culturali contro la violenza di genere – 23 novembre, Palazzo Merulana, Roma. Organizzato da Women in Film, Television & Media Italia
  • Corteo a Roma – 23 novembre. Organizzato da”Non Una di Meno”
  • MiC aderisce a campagna “Orange the World” in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, istituita nel 1999 dall’Onu: musei illuminati – 25 novembre.
  • Mostra fotografica di IMAN SUTIYKI Donne contro la violenza – dal 22 al 25 novembre. Museo Venanzo Crocetti.
  • “La Violenza sulle Donne: Riconoscerla per Intervenire e costruire una nuova cultura del rispetto” – 27 novembre, ore 11.15. Organizzato dal Gruppo Sociale Flames Gold di concerto con la Dirigenza Scolastica dell’Istituto Scolastico Superiore ” Livia Bottardi” – Roma Via Filiberto Petiti, 97.