Un anno lungo 24 mesi. La pandemia non ci ha fermato

Introduzione di Rosanna Oliva de Conciliis

Associazione di promozione sociale per la Parità uomo – donna secondo la Costituzione Italiana, persegue il fine esclusivo della solidarietà sociale, umana, civile, culturale e di ricerca.

Presidente Rosa Oliva de Conciliis, Segretaria Patrizia De Michelis, Tesoriera Daniela Monaco

Consigliere: Gabriella Anselmi, Antonella Anselmo e  Annamaria Isastia

Presidente del Comitato Scientifico: Teresa Gualtieri

Socie onorarie Lorenza Carlassare, Gabriella Luccioli e Marisa Rodano

Socie responsabili d’area Antonietta Carestia, Donatella Martini, Paola Pizzaferri, Annunziata Puglia, Sandra Sarti e Antonietta Scopelliti.

Le nostre linee guida

Mai più portatrici d’acqua. Per la presenza di donne qualificate nelle assemblee elettive e nei luoghi decisionali.

Mai più donne invisibili. Per liberare le donne italiane dal Burka mediatico e per assicurare il diritto all’identità di tutte e tutti attraverso l’attribuzione del cognome materno.

Mai più discriminate sul lavoro. Contro le discriminazioni nell’accesso, nelle carriere e nelle retribuzioni e contro ogni forma di violenza economica.


L’emergenza creata dalla pandemia ha causato ritardi e interruzioni nelle iniziative previste per il 2020, anno nel quale la Rete per la Parità ha ricordato il decimo anniversario della fondazione, ed è stato necessario prolungare a giugno 2021 le celebrazioni dei sessant’anni della sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale, avviate con la costituzione del Comitato 603360. Per far conoscere le principali attività della Rete per la Parità abbiamo scelto di considerare insieme i due anni, che stiamo per elencare in un separato post. 

A gennaio 2020 si è svolta la prima delle quaranta celebrazioni organizzate dalle sessanta tra associazioni, fondazioni e università che sono entrate a far parte del Comitato 603360, del quale la Rete per la Parità ha assunto il compito di curare la Segreteria organizzativa. Nel 2021 è arrivata anche la concessione dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nonostante gli ostacoli dovuti alle restrizioni imposte dalla pandemia, si sono susseguiti questi e altri numerosi e importanti eventi, che stiamo elencando in un apposito separato testo.

Con questo editoriale cercherò di fornire una panoramica, vasta ma non esaustiva, dell’attività dell’associazione. 

L’attività istituzionale è proseguita: il 27 novembre 2020 si è riunito in una sala del Senato il Comitato scientifico (Link) e, a seguire, il 30 novembre, è stata anche organizzata online l’assemblea della Rete per la Parità. (Link) 

Nello stesso anno si è provveduto alla Registrazione dello statuto della Rete per la Parità APS con le piccole modifiche necessarie per adeguare quello originale, registrato il 28 settembre 2010, alle nuove norme sul Non profit. (Link)

Nel 2021, il 21 settembre il logo della Rete per la Parità è stato registrato nel bollettino Nazionale dei Marchi e il 15 dicembre abbiamo organizzato online l’Assemblea della Rete per la Parità.

Inoltre, l’associazione ha concesso il patrocinio e/o ha partecipato, quando richiesto, a numerosi eventi, tra i quali in entrambi gli anni, quelli organizzati online dal CDS – Centro ricerche Documentazione e Studi Sociali di Ferrara, seguiti dalla  pubblicazione degli atti. (Link)

Citiamo anche il Premio letterario del Paese delle Donne, le assemblee presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, la presentazione del documentario “La storia vergognosa” di Nella Condorelli e l’Hackaton Recovi-ew, organizzato nel 2021 da Giuliana Cacciapuoti. (Link)

Numerosi nel 2020 gli  incontri nelle scuole, proseguiti, sempre a distanza, anche nel 2021. Incontri che, insieme con quelli che hanno coinvolto le ragazze e i ragazzi delle Università, oltre e a far conoscere alle nuove generazioni l’importanza dell’impegno per arrivare alla pari dignità e all’uguaglianza sostanziale uomo-donna voluta dalla nostra Costituzione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, hanno consentito a noi di conoscere meglio la condizione delle bambine e delle giovani donne, per trarne la dolorosa conclusione che ancora permangono condizionamenti e stereotipi che potrebbero apparire superati a una visione superficiale. La necessità di approfondire la situazione anche con i giovanissimi ci ha spinto a prevedere dal 2022 la possibilità di associarsi anche a minorenni. 

Il 21 gennaio del 2021 abbiamo festeggiato i 100 anni Marisa Rodano, ancora oggi un punto di riferimento delle associazioni impegnate per la parità. Prima vicepresidente della Camera, tra le fondatrici dell’Unione Donne in Italia (UDI) è una delle tre socie onorarie della Rete per la Parità. 

Abbiamo approfondito e divulgato le iniziative del G20, l’organizzazione che riunisce 19 Paesi e l’Unione europea, presieduta nel 2021 dall’Italia, in cui Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, pioniera degli studi e delle statistiche di genere, ha svolto il ruolo di Chair del W20 (Women20). (Link)

Ho dedicato alle donne del passato e a quelle ancora  oggi impegnate per la parità uomo-donna l’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana che mi ha conferito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Link Tg2) (LinkLink alle Onorificenze

Insieme, in particolare con DonneinQuota, continua l’impegno per avere Assemblee elettive, Giunte paritarie e assicurare indipendenza e risorse alle  Consigliere di parità.  

Ancora insieme con DonneinQuota Donne, grazie anche alla disponibilità dell’avvocata Antonella Anselmo, abbiamo preso  numerose iniziative per un servizio pubblico radiotelevisivo e digitale  che, nel rispetto degli obblighi previsti dal Contratto di servizio, garantisca una corretta informazione, nomini donne nei ruoli apicali e  assicuri visibilità e partecipazione alle donne. A questo riguardo proseguono anche i contatti con l’AGCOM  e recentemente siamo entrate, insieme con DonneinQuota nel CNU- Consiglio Nazionale degli utenti.                  

E’ proseguito l’impegno dell’associazione contro lo sfruttamento della prostituzione che aveva  portato alla presentazione di un atto di intervento dell’avvocata Antonella Anselmo, da parte della Rete per la Parità con DonneinQuota, Coordinamento italiano della Lobby Europea delle Donne LEF- Italia, Salute Donna di Napoli, UDI di Napoli, Resistenza Femminista, IROKO ONLUS, nel procedimento davanti la Corte costituzionale che si è concluso con la sentenza n.141 /2019 che ha riconosciuto che la Legge Merlin è ancora attuale e in linea con i principi della Costituzione Leggi qui. Nel 2021, su indicazione della Rete per la Parità è stata ottenuta la pubblicazione in ristampa anastatica, disponibile anche online (PDF), della raccolta dei discorsi e interventi parlamentari di Lina Merlin, sollecitata dalla Senatrice Alessandra Maiorino. La rilettura dei testi consente di ripercorrere la storia personale e politica di una madre della nostra Repubblica e di riscoprire la figura di una donna straordinaria, una donna moderna, aperta al mondo, sempre pronta a coniugare i suoi alti ideali con la concretezza di azione. Una donna coraggiosa, capace di testimoniare e difendere le proprie idee e i propri valori anche contro un sistema ostile o avverso. L’undici maggio la Presidente del Senato, Maria Elisabetta  Alberti Casellati,  su iniziativa del Comitato “Lina Merlin. La senatrice” ha inaugurato il busto bronzeo donato dal comune di Padova,  e realizzato dallo scultore Ettore Greco. Nella stessa occasione è stata data notizia della pubblicazione anastatica del volume di cui sopra. (Video con interviste)

Lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Mattarella nel suo discorso ha dedicato ampio spazio alla condizione delle donne e citato la sentenza della Corte costituzionale n.33/1960. Link 

Riconoscimenti alla mia attività di presidente della Rete per la Parità mi sono stati conferiti dal Rotary, nell’ambito del Premio 100 Eccellenze Italiane, organizzato dall’Associazione LIBER e dal SOROPTIMIST INTERNATIONAL D’ITALIA. 

A ottobre al Salone del Libro di Torino, le edizioni Scienza Express hanno esposto Cinquant’anni non sono bastati – Le carriere delle donne a partire dalla sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale di Anna Maria Isastia e Rosa Oliva e Cara Irene ti scrivo di Monica Marelli e Rosa Oliva. 

È proseguito l’impegno, ormai decennale, per l’attribuzione del cognome materno. L’otto novembre di quest’anno si è aperta la prospettiva di arrivare entro questa Legislatura alla riforma organica del cognome, grazie alle presenze e alle dichiarazioni di componenti del Governo, di senatrici e  di esperte, al Convegno “Cinque anni devono bastare per la Riforma del cognome” organizzato, come nei precedenti anniversari, per celebrare la sentenza della Corte costituzionale n.286/2016 che ha sancito l‘incostituzionalità dell’attribuzione del solo cognome paterno. 

Non è mai cessato l’impegno della Rete per la Parità nell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, attraverso anche  la presenza nei Gruppi di lavoro delle socie Teresa Gualtieri, Patrizia De Michelis, Gabriella Anselmi, Paola Farina e Amelia Crucitti. Ci sono state preziose occasioni per approfondire le ricadute del PNRR – Piano Nazionale Ripresa e resilienza- sulla condizione delle donne in Italia, particolarmente importante quello dell’11 aprile 2021 su Pandemia e resilienza, organizzato con il Cortile dei Gentili. (Link). Ricordiamo anche  i risultati raggiunti  su temi che   abbiamo promosso noi, come la necessità  dell’uso di un  linguaggio non sessista, la presenza delle donne negli incontri pubblici e gli incarichi apicali alle donne negli apici dell’ASviS. Gender procurement e la certificazione di parità, ora inclusi nel PNRR.

Incessante e con importanti risultati anche la continua azione, nostra o insieme con altre  associazioni e movimenti, nei confronti del Governo, del Parlamento e delle persone che ricoprono incarichi istituzionali per ottenere la presenza delle donne negli incarichi apicali e iniziative di contrasto alla disparità di genere e alla violenza contro le donne, purtroppo accentuate dalla pandemia. 

In Italia quest’anno  sono stati finora 103 i femminicidi, secondo i dati del Viminale aggiornati al 14 novembre. Uno ogni tre giorni. Di queste, 87 vittime sono state uccise in famiglia. Sessanta di loro hanno trovato la morte per mano di un partner. E dal 15 novembre si sono aggiunte altre donne vittime in famiglia, in due casi coinvolti anche i figli. Abbiamo, finalmente, il Piano strategico antiviolenza 2021-2023 che, sia pure con ritardo, è stato pubblicato il 19 novembre. (Link

Va monitorato insieme con la parte delle riforme della giustizia che hanno ricadute importanti sulle donne.  

Stiamo seguendo con attenzione l’iter delle varie riforme avviate per rispettare gli impegni presi dall’Italia nell’ambito del Next Generation EU.

L’ampio processo riformatore che ha già investito la giustizia penale e civile sta per concludersi con la riforma del sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura. Dalla Rete per la Parità il tema di come raggiungere una presenza equilibrata di donne e uomini è stato trattato la prima volta nel 2014 nel Convegno “L’equilibrio di genere nelle Giunte e nei Consigli di Amministrazione”. (Link)

In tema di giustizia permangono ancora altri gravi problemi aperti, come quello dell’allontanamento coatto di minori dalle madri e dal contesto in cui sono cresciuti in nome del diritto alla bigenitorialità accampato dai padri. Seguiamo con attenzione e collaboriamo per quanto possibile all’impegno sul tema da parte dell’associazione Differenza Donna e di DonnexDiritti. Abbiamo accolto con soddisfazione il riconoscimento del prezioso ruolo che sta svolgendo Luisa Betti Dakli, fondatrice del giornale web  DonnexDiritti, con il premio CIDU – Comitato interministeriale per i diritti umani 2021 per la categoria giornalismo e libertà di stampa, autrice dell’inchiesta #crimininvisibili. La giornalista ha dedicato il premio alle sopravvissute alla violenza domestica non credute in tribunale e in particolare a Laura Massaro, scelta come donna simbolo del 2021 dal Corriere della Sera,  che da quasi dieci anni lotta con suo figlio in quella che è diventata una persecuzione.  

Intensa anche l’attività all’interno de Le Contemporanee per discutere dei temi di parità con il terzo settore legato al mondo delle donne e della sostenibilità. Al centro le donne come obiettivo trasversale. Vedi tra l’altro l’incontro online con Fuori Quota, Soroptimist International Italia e la Rappresentanza della Commissione europea in Italia. (Link)

Negli ultimi mesi dell’anno notevole è stato l’impegno a sostegno delle donne afgane e delle loro famiglie. La Rete per la Parità è stata presente, sin dal primo avvenuto nel mese di agosto, agli incontri organizzati da Le Contemporanee, tra i quali il 24 novembre “Con le donne afghane contro ogni violenza nel mondo” , e ha ricordato donne le tragedie che coinvolgono tante donne negli altri paesi nell’editoriale del 25 novembre, pubblicato nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. 

Il 16 dicembre, con la firma del  protocollo d’intesa con il  Ministero dell’Interno voluto dalla Rete per la Parità, si sono poste le condizioni per favorire e facilitare gli interventi di assistenza e accoglienza nei confronti delle cittadine afghane e delle loro famiglie rifugiati in Italia promosse  dalle associazioni aderenti alla  Rete per la Parità, a Le Contemporanee, al CNDI – Consiglio Nazionale Donne Italiane e dai Club del Soroptimist International d’Italia. (Link)

Due anni d’intensa attività che ha ottenuto anche l’attenzione dei media, come dimostrano gli  articoli e le interviste pubblicati sulla stampa e online, nonché alcune trasmissioni sulla Tv pubblica. 

Un’attività che ci auguriamo possa portare ancora altri importanti  risultati per la partecipazione del Direttivo e delle socie che hanno assunto la responsabilità di seguire alcune delle principali aree di intervento dell’associazione. 

Un grazie al Direttivo, al Comitato Scientifico, alle socie, ai soci e  a tutte le persone, gli Organismi e le Istituzioni che in questi due anni difficili ci hanno ci hanno sostenuto, ascoltato e  accompagnato nelle nostre attività. 

Seguiteci anche sul nostro sito e sui social. 

Auguri di  buon lavoro ancora insieme per un 2022 operoso! 

Italia, 31 dicembre 2021  

Afghanistan: sottoscritto Protocollo d’Intesa col Ministero dell’interno

È stato sottoscritto il 16 dicembre al Viminale un protocollo d’intesa per favorire interventi di assistenza e
accoglienza nei confronti delle cittadine e dei cittadini afghani evacuati dal loro Paese.

L’accordo è stato firmato dal Vice Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, prefetto Daniela
Parisi, da Rosa Oliva per la Rete per la Parità, l’associazione promotrice dell’iniziativa, da Valeria Manieri per
Le Contemporanee, da Daniela Monaco per il CNDI – Consiglio Nazionale Donne Italiane e da Giovanna
Guercio per il Soroptimist International d’Italia.

L’intesa rappresenta un elemento di grande utilità per il supporto ai percorsi di integrazione delle famiglie
afghane giunte in Italia, il Dipartimento, che garantirà i collegamenti necessari tramite la rete di prefetture
territorialmente competenti, ha inserito questo progetto nell’ambito delle iniziative già avviate per
rispondere alle esigenze conseguenti alla crisi umanitaria in Afghanistan.

L’operatività sarà organizzata dalle associazioni aderenti alle quattro che hanno sottoscritto il Protocollo,
che mettono a disposizione le opportunità offerte dalle loro diramazioni territoriali per fornire supporto e
assistenza e agevolare l’integrazione e l’inserimento sociale alle donne afghane e alle loro famiglie rifugiate
nel nostro Paese.

Per la Rete per la Parità hanno aderito FICLU – Federazione Italiana dei Club e dei Centri per l’Unesco
(presidente Teresa Gualtieri), FILDIS – Federazione Italiana Laureate e Diplomate Istituti Superiori (Presidente
Mariella Ubbriaco) e Forum Internazionale delle Donne del Mediterraneo (Presidente Maria Paola Azzario).

La loro disponibilità, insieme con quella delle altre partecipanti al progetto in quanto aderenti a Le
Contemporanee e al CNDI, nonché dei club del Soroptimist, garantiscono i preziosi risultati che ci
auguriamo.

Inoltre, la Rete per la Parità ha preso contatti con l’Anci per stipulare quanto prima con le quattro
Associazioni un Protocollo analogo e assicurare agli interventi operativi nel territorio un collegamento diretto
sia con le Prefetture sia con i Comuni.

Intesa al Dipartimento per le Libertà Civili per accoglienza profughe e profughi afghani

Da sx a dx: Sandra Sarti, Michela Lattarulo, Daniela Parisi, Rosanna Oliva de Conciliis, Daniela Monaco e Valeria Manieri (Giovanna Guercio era in collegamento online)

È stato sottoscritto oggi al Viminale un protocollo d’intesa per favorire interventi di assistenza e accoglienza nei confronti delle cittadine e dei cittadini afghani evacuati dal loro Paese.

L’accordo è stato firmato dal vice Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, prefetto Daniela Parisi, e dalle presidenti delle associazioni Rete per la Parità, Le Contemporanee, Consiglio Nazionale Donne Italiane e Soroptimist International d’Italia.

Associazioni che, tenendo conto delle opportunità offerte dalle proprie diramazioni territoriali, forniranno ai beneficiari forme di supporto e di assistenza per agevolare integrazione e inserimento sociale. Il dipartimento garantirà il supporto necessario tramite la rete di prefetture territorialmente competenti.

La firma di questo protocollo rientra nell’ambito delle iniziative già avviate dal ministero dell’Interno per rispondere alle esigenze conseguenti alla crisi umanitaria in Afghanistan e rappresenta un elemento di grande utilità per il supporto ai percorsi di integrazione dei cittadini afghani giunti in Italia.

Giornata Internazionale contro la violenza maschile sulle donne – 25 Novembre 2021

Due giornate intense ma la mobilitazione prosegue.

24 novembre 2021 – “Con le donne afghane contro ogni violenza nel mondo” – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la partecipazione di #NoPeaceWithoutJustice. Leggi qui
L’evento è stato trasmesso in live streaming sul sito del Corriere della Sera (www.Corriere.it ) e su quello di Radio Radicale (www.radioradicale.it ).
Emma Bonino Maria Edera Spadoni Lia Quartapelle Valeria Manieri Fondazione Pangea Onlus Save the Children Action Network Inclusione Donna Rete per la Parità Casa Internazionale delle Donne Rosanna Oliva de Conciliis Virginia Desirée Zucconi Soroptimist International d’Italia ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile NOVE Onlus, caring humans. UCID Laura Boldrini Roberta Pinotti e tantissime altre.
Un ringraziamento speciale alle giovanissime:
Shaharzad Akbar, Chair of the Afghan Independent Human Rights Commission; Fawzia Koofi, Member Afghan delegation in inter-Afghan Talks e a tutte le Rappresentanti della Delegazione di donne afgane presenti in sala. #lecontemporanee #mediacivico #Afghanistan

24 Novembre 2021 – “Donne uccise dagli uomini: i numeri di una strage. Dove sbagliamo?” – Promosso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Leggi qui
Il convegno è stato aperto dagli interventi del Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e della senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
La prima sessione del convegno è stata dedicata al “reato di femminicidio nella prospettiva europea”, moderata dalla senatrice Maria Rizzotti, VicePresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Sono intervenuti: Rik Daems, Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia; Helena Dalli, Commissaria europea per l’Uguaglianza (con un videomessaggio).
La seconda sessione è stata dedicata all’inchiesta sui femminicidi in Italia e alla presentazione della Relazione sulla risposta giudiziaria ai femminicidi in Italia negli anni 2017-2018, moderata dalla senatrice Cinzia Leone, VicePresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Hanno presentato la Relazione: i magistrati Paola Di Nicola Travaglini e Fabio Roia; Linda Laura Sabbadini, Direttrice Centrale ISTAT. Sono intervenute: Marta Cartabia, Ministra della Giustizia, e Luciana Lamorgese, Ministra dell’Interno.

25 Novembre – “No alla violenza. Il grido delle donne” – L’Aula del Senato ha ospitato l’evento voluto dalla Presidente Casellati in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Leggi qui
Su Rai1 in diretta a cura di Rai Parlamento.
Insieme nell’Aula di Palazzo Madama le Senatrici di tutti i gruppi, personaggi della cultura e dello spettacolo e rappresentanti delle associazioni impegnate nel contrasto alla violenza sulle donne.
Dopo l’Inno d’Italia eseguito dalla Women orchestra, la conduttrice, Barbara De Rossi, ha presentato momenti di riflessione affidati ad alcune Senatrici, all’attrice Claudia Gerini e alla cantautrice Grazia Di Michele, e ha intervistato Orietta Casolin, che in bicicletta sta percorrendo l’Italia da Portogruaro per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vittime di femminicidio.

Contro la violenza sulle donne anche dopo il 25 Novembre:

Il #25novembre è passato ma la Violenza sulle donne continua. Per questo #donnexdiritti non smette di occuparsi della violenza domestica occultata nei tribunali civili, ma continuerà ad approfondire con l’inchiesta #crimininvisibili fino alle porte dell’8 marzo con interviste, articoli, dirette e le voci di quelle donne che questa storia la vivono sulla loro pelle. Su Rainews.it CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE Leggi qui

Rete per la Parità contro la violenza sulle donne

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non possiamo limitarci ad affrontare la situazione delle donne italiane, anche se drammatica, e ignorare le tragedie che coinvolgono tante altre donne negli altri paesi e anche in Italia.
Il nostro pensiero va innanzitutto alle donne afgane che, in patria o fuggite, si trovano ad affrontare situazioni drammatiche. E pensiamo alle giovani donne costrette a matrimoni precoci o uccise perché, cresciute in Italia, non accettano di essere vittime del perpetuarsi di antiche pratiche di sopraffazione. Né possiamo dimenticare lo sfruttamento e la riduzione in stato di schiavitù di donne e minori portati nel nostro Paese da trafficanti di esseri umani. Eppure, in Italia manca ancora da tre anni il Piano antitratta.

Abbiamo invece, finalmente, il Piano strategico antiviolenza 2021-2023, che, sia pure con ritardo, è stato pubblicato il 19 novembre.
http://www.pariopportunita.gov.it/wp-content/uploads/2021/11/PIANO-2021-2023.pdf

In Italia quest’anno sono stati finora 103 i femminicidi, secondo i dati del Viminale aggiornati al 14 novembre. Uno ogni tre giorni. Di queste, 87 vittime sono state uccise in famiglia. Sessanta di loro hanno trovato la morte per mano di un partner. E dal 15 novembre si sono aggiunte altre donne vittime in famiglia, in due casi coinvolti anche i figli.

Il Piano Antiviolenza è basato su quattro assi: la prevenzione, la protezione e il sostegno delle vittime, la punizione dei colpevoli e l’assistenza e promozione.
Le ministre Elena Bonetti (Pari Opportunità e la Famiglia), Mara Carfagna (per il Sud e la coesione territoriale) e Maria Stella Gelmini (per gli Affari regionali e le autonomie) sono insieme in un percorso da costruire, in modo bipartisan, con le Regioni e con tutti gli attori istituzionali.

Non basta di fronte a un fenomeno allarmante, la cui crescita dimostra che non ancora si è raggiunto un sufficiente contrasto che copra i vari aspetti interessati. È l’intero Governo a doversi attivare, dalla Presidenza del Consiglio a vari altri dicasteri, tra cui anche il Ministero della salute. (https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4498&area=Salute%20donna&menu=societa).

E soprattutto i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, competenti a vario titolo in settori che hanno notevoli ricadute nel contrasto alla violenza.

Un esempio tra gli altri: come Rete per la Parità abbiamo avuto occasione durante la pandemia di occuparci del controllo attraverso il braccialetto elettronico nei casi di violenze domestiche. Riteniamo che per proteggere le donne che hanno denunciato violenze debba essere previsto sempre l’uso del braccialetto elettronico nei casi di arresti domiciliari e in quelli di divieti di avvicinamento. Per essere davvero efficace va applicato anche sulla vittima (se consenziente). Tecnicamente si parla di “tracciamento di prossimità”, ed è lo scenario in cui la vittima viene anch’essa dotata del braccialetto elettronico per rilevare, nelle immediate vicinanze, la presenza dell’aggressore. In tal caso, il dispositivo di controllo invia un segnale di allarme alla centrale di monitoraggio. In Spagna, questo meccanismo è in uso già dal 2009, in seguito ad una costante crescita di denunce per violenza domestica. Da quel periodo ad oggi ha portato risultati interessanti nella lotta allo stalking e ai reati di genere. Nella Comunità Autonoma di Madrid, ad esempio, gli omicidi legati alla violenza di genere sono diminuiti del 33% contro una media nazionale del 18,75%. Inoltre, dato ancor più interessante, “nessuna delle vittime sottoposte a controllo elettronico è stata nuovamente oggetto di violenza”.

Anche per questa importante questione s’intrecciano competenze dell’Interno e della Giustizia.

Tanti sono gli aspetti ancora da considerare, occorre intervenire sulla cultura, sull’empowerment , sul superamento degli stereotipi, argomenti tutti che la Rete per la Parità sin dalla sua fondazione ha fatto propri.

Rassegna stampa “Cinque anni devono bastare per la Riforma del Cognome”

Di seguito la rassegna stampa dell’evento dell’8 novembre 2021 che si è tenuto presso la Sala Zuccari.

8/11/2021 – Today – Al lavoro per una legge sul doppio cognome per i figli: “Una battaglia per la parità”

8/11/2021 – La Sicilia – Pari opportunità: Conzatti (Iv), ‘su cognome figli Parlamento batta un colpo’ 

8/11/2021 – Ansa – D’Incà, impegno a calendarizzare il ddl sul cognome

8/11/2021 – Ansa – Casellati, entro legislatura legge su doppio cognome

8/11/2021 – Tiscali Notizie – Casellati, entro legislatura legge su doppio cognome

9/11/2021 – Il Sole 24 ore – Cognome dei figli, ultima chiamata per la legge sulla libertà di scelta

9/11/2021 – La Repubblica – Doppio cognome, lo sprint del Senato: “Una legge entro il 2023”

9/11/2021 – Borderline24 – Doppio cognome, ora la spinta arriva dal Senato

10/11/2021 – Notizie.it – Legge sul doppio cognome, a che punto siamo in Italia?

10/11/2021 – FanPage – Governo al lavoro per la legge sul doppio cognome ai figli a 5 anni dalla sentenza della Consulta

14/11/2021 – Le Contemporanee – Cinque anni devono bastare per la riforma del cognome

17/11/2021 – Alley Oop – Non è questione d’anagrafe ma di parità, Senato in pressing sul doppio cognome

17/11/2021 – Albenga Corsara – Attribuzione cognome della madre al figlio: si attende la riforma in Parlamento

17/11/2021 – Savona News – Il territorio ingauno in prima linea per la riforma del cognome: la “battaglia” si sposta in Senato

17/11/2021 – Liguria24.it – Attribuire il doppio cognome ai figli: il Comune di Albenga tra i promotori dell’iniziativa

Nuovo numero di Giudicedonna.it: focus sulla Riforma della Giustizia civile

Segnaliamo il n. 2/2021 di giudicedonna.it (http://www.giudicedonna.it/) con articoli di grande interesse, introdotti dall’editoriale La stagione delle Riforme della direttrice Antonietta Carestia, responsabile dell’area riforme della Rete per la Parità. 

In particolare riportiamo i link della parte dedicata alla riforma della giustizia civile che fa sperare in positivi riflessi sul grave problema dell’imposizione ai minori della bigenitorialità anche nel caso di padri violenti.

N. 2/2021 (http://www.giudicedonna.it/)

RIFORMA GIUSTIZIA CIVILE 

Introduzione

di MARIA ACIERNO

Gli interventi pubblicati forniscono una fotografia completa e complessa delle linee di riforma legislativa che investono la giurisdizione: dalla ridefinizione del sistema elettorale per l’elezione dei componenti …

L’ultima riforma (di tante) sul rito civile di legittimità: prime riflessioni

CHIARA GRAZIOSI

Il maxiemendamento con cui il 21 settembre scorso, è stato “resettato” il Disegno di legge AS 1662 – la delega per la riforma civile – approvandolo al Senato merita già qualche pur assai conciso rilievo su quel che prospetta

Una riforma lungamente attesa: un tribunale unico per la famiglia e per i minori

VALERIA MONTARULI

In data 9 settembre 2021, in sede di esame del ddl AS 1662, è stata approvata in Commissione Giustizia del Senato una riformulazione dei subemendamenti relativi all’istituzione del Tribunale  …

Prime osservazioni sulla riforma della giustizia civile

LAURA REMIDDI

Il provvedimento, elaborato in sede governativa e che prende il nome della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, è stato approvato dal Senato della Repubblica il 21 settembre 2021 ed ora dovrà passare  …

Per una giustizia civile efficiente ed efficace

IRENE FORMAGGIA

L’esercizio della Giustizia incide sull’Economia del Paese.  Basta leggere i Report annuali del Foro Ambrosetti, relativi agli ultimi anni (si veda anche la relazione 2019 di Carlo Bonomi  …

Il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, una riforma attesa da oltre un ventennio

CARLA MARINA LENDARO

L’articolato della Riforma Cartabia,quanto alla materia del diritto di famiglia e minorile, prevede: l’urgente potenziamento della posizione processuale civile del minorenne attraverso il curatore speciale …

Rito unificato per persone, minorenni, famiglie: opportunità o crisi del sistema?

EUGENIA ITALIA

L’art. 1 comma 23 del disegno di legge, d’iniziativa del Governo, approvato dal Senato della Repubblica, il 21 settembre 2021, e contenente la delega al Governo per l’efficienza del processo civile …

Un’attesa riforma di sistema della giustizia in area persone, famiglie, minorenni

MARIA GIOVANNA RUO

Il  ddl 1662 AS, approvato dal Senato nella seduta del 21 settembre 2021, e ora alla Camera, contiene la prima riforma sistematica della giustizia in area persona, famiglie, …

CINQUE ANNI DEVONO BASTARE PER LA RIFORMA DEL COGNOME

Lunedì 8 novembre 2021, ore 15.00-18 – Sala Zuccari
Presso Senato della Repubblica

Un titolo eloquente quello del convegno promosso da Rete per la Parità, CNDI e InterClubZontaItalia, su iniziativa della Sen.ce Valeria Fedeli, per sottolineare la necessità di intervenire in favore della tutela dell’identità e del principio della pari dignità e uguaglianza tra i sessi.
Nell’aprire i lavori, Valeria Fedeli ha affermato: “Il cognome materno è importante perché costruisce parte dell’identità di ogni figlia e di ogni figlio. Credo che si debba arrivare a una svolta in questo Paese, dentro tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ed è questo il lavoro che stiamo facendo come Intergruppo di senatrici, per arrivare a un testo condiviso di attuazione della sentenza della Consulta. A cinque anni dall’intervento della Corte costituzionale credo che sia il momento di accelerare e di produrre questo risultato legislativo”.
“La Riforma del cognome è uno degli obiettivi compresi nelle linee guida della Rete per la Parità per contrastare l’invisibilità delle donne” ha aggiunto la Presidente della Rete per la Parità Rosanna Oliva de Conciliis. “Per eliminare un’inaccettabile discriminazione contro le donne è necessario, come previsto dalla maggior parte delle proposte di riforma presentate alla Camera e al Senato, modificare la norma secondo la quale la donna coniugata aggiunge al proprio il cognome del marito. Porta fuori strada considerare centrale solo il tema riguardante il rispetto della parità uomo-donna, che ci sta molto a cuore. Tema centrale è la tutela dell’identità personale, principio fondamentale sancito dall’art. 2 della Costituzione e questo principio riguarda tutte e tutti, uomini e donne ed è necessario per non perpetuare un dannoso stereotipo alle nuove generazioni”.
Da tutti gli interventi sono emersi segnali positivi, in particolare l’impegno per calendarizzare il Ddl “con il concorso di tutte le forze parlamentari entro questa legislatura” come ha sottolineato nel suo messaggio di apertura dei lavori, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Parole cariche di speranza da parte dei due Ministri intervenuti in sala, Federico D’Incà ed Elena Bonetti e del Prefetto Claudio Sgaraglia, in rappresentanza della Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Il primo ha assicurato che favorirà l’esame e la calendarizzazione del Ddl, nel rispetto dell’autonomia del Parlamento. Per Elena Bonetti la battaglia per il secondo cognome non è “solo questione di giustizia ma anche e soprattutto di civiltà”. Il Prefetto Claudio Sgaraglia ha rappresentato la massima disponibilità del Ministero a modificare le procedure attualmente previste non appena sarà approvata la riforma tanto attesa. Nelle more si è offerto come punto di riferimento per aiutare a risolvere, sul piano interpretativo ed applicativo, le criticità procedurali rilevate.
Antonella Anselmo, Avvocata della Rete per la Parità ha auspicato che i semi gettati oggi nel terreno possano presto germogliare nella sede parlamentare. Il diritto al nome e alla certezza identitaria è un punto focale nella declinazione del concetto di dignità della persona, occorre sradicare le radici del patriarcato e riconoscere automaticamente il diritto al doppio cognome.
L’Avvocata Susanna Schivo dell’InterClubZontaItalia e patrocinante dei genitori attori del ricorso davanti alla Corte costituzionale ha posto l’accento sulla necessità di far conoscere ai futuri genitori le possibilità offerte dalla sentenza della Corte costituzionale del 2016 e di garantire la corretta e piena applicazione. Ha citato situazioni a lei segnalate che richiedono chiarimenti per impedire che siano riconosciuti diritti che non possono essere esercitati.
Carla Bassu, docente di diritto comparato dell’Università di Sassari, ha evidenziato come l’automatismo dell’attribuzione del solo cognome paterno sia in contrasto con vari articoli costituzionali. E come sia retaggio di una visione patriarcale che, di fatto, ancora esprime il passaggio dalla tutela paterna a quella maritale, in una condizione di sostanziale sudditanza. Il fatto che il cognome della madre non possa essere trasmesso salvo richiesta dei genitori viola anche il diritto alla identità dei figli e costituisce una delle più gravi discriminazioni sostanziali.
La promotrice della sentenza 286/2016 Manuela Magalhães ha sostenuto che la condizione delle donne ha un’importanza fondamentale e che il doppio cognome riconosce la parità tra genitori.
Anna Finocchiaro, Presidente di Italiadecide e già Ministra per le Pari Opportunità, ha inviato un messaggio sostenendo che la questione del ruolo e della funzione che le donne svolgono nella società italiana e nelle relazioni familiari, è di rilievo e significato particolari in questo tempo in cui la questione identitaria è oggetto di confronto.
La dottoressa Linda Laura Sabbadini, Chair W20 e Direttrice ISTAT, tenuto conto del fatto che c’è grande disinformazione sul tema, ha evidenziato l’importanza di conoscere i dati sulle coppie che hanno chiesto di aggiungere il cognome materno e di quelle che a questo scopo hanno chiesto il cambio di cognome perché da tali numeri si potrà capire quanto ci sia necessità di informare i genitori.
Unanimità di impegno anche da parte dell’Intergruppo delle senatrici, per il quale sono intervenute Donatella Conzatti, Loredana De Petris, Alessandra Maiorino e Simona Malpezzi.

Una rivoluzione copernicana o solo un miraggio? La risposta arriverà entro questa legislatura?

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