COMUNICATO STAMPA : No del Consiglio regionale alla doppia preferenza in Puglia.

COMUNICATO STAMPA

 No del Consiglio regionale  alla doppia preferenza in Puglia.

Una squallida vicenda la cui soluzione spetta ora al Governo nazionale.

 

Dovrà essere ll Consiglio dei Ministri, probabilmente nella riunione di oggi 29 luglio 2020, convocata per le ore 20, a risolvere la penosa vicenda che si è conclusa in Puglia stanotte alle 2,30 con la mancata approvazione della modifica alla legge elettorale regionale per l’introduzione della doppia preferenza d genere. Un nulla di fatto ha segnato il percorso che dalla moral suasion ha portato alla diffida del Governo alla Puglia.  E’ già pronto il decreto legge da approvare, che riguarderà anche le altre Regioni a statuto ordinario inadempienti: Calabria, e Piemonte. Lo aveva preannunciato ieri il  Ministro Boccia, durante l’incontro online con la  Rete per la Parità e DonneinQuota, che si è svolto  in contemporanea con la discussione in Consiglio della  Regione Puglia sulle modifiche alla legge elettorale. “L’incontro con il Ministro ha fatto seguito alle nostre varie attività di pressione svolte da circa un decennio accanto alle coraggiose donne pugliesi, e, in particolare, in questi ultimi mesi, all’invio della lettera del 30 ottobre 2019 alla Ministra Bonetti e al Ministro Boccia, con la quale abbiamo chiesto un loro intervento urgente affinché le Regioni ancora senza doppia preferenza si adeguassero prima di andare al voto.” Dichiara Donatella Martini, presidente di DonneinQuota. “Speriamo che l’azione congiunta della Ministra alle Pari Opportunità e del Ministro agli Affari Regionali e l’intervento dell’intero Governo pongano fine a questa penosa vicenda. In ogni caso andremo avanti anche se si dovesse prospettare un ricorso alla Corte costituzionale.” dichiara Rosanna Oliva de Conciliis, presidente della Rete per la Parità, l’associazione che ha presentato propri atti d’intervento presso la Corte costituzionale a sostegno, nel 2016, del ricorso per l’attribuzione del cognome materno e, nel 2019, in difesa della Legge Merlin.

Non deve venir meno, secondo le due associazioni, la fiducia nelle Istituzioni democratiche, nonostante gli squallidi comportamenti di resistenza della Puglia, di altre Regioni e  di alcune Province autonome ad adeguarsi ai principi costituzionali e alle leggi nazionali. Con la diffida del Governo alla Puglia abbiamo avuto il primo esempio nella storia repubblicana in cui il Governo ha preannunciato che eserciterà  il proprio potere sostitutivo nei confronti delle Regioni. Questione da tempo all’attenzione della dottrina, che proprio in questi giorni è stata approfondita dalla costituzionalista Tania Groppi che ha esposto i motivi a favore di tale possibilità.

E’ dovere del Governo evitare un’ inaccettabile  frammentazione del sistema normativo a livello regionale. Ci si augura che nel Consiglio dei Ministri  l’obiettivo di dimostrare che l’Italia è una e indivisibile prevalga sulle tensioni derivanti dall’imminente campagna elettorale che vede proprio in Puglia le forze di Governo presentarsi con candidati diversi. L’Italia è nazione dal 1860 e i consiglieri pugliesi farebbero bene a ricordarselo. Non hanno neanche considerato che questo tentativo di mantenere la politica esclusivamente in mani maschili costituisce un autogol: finisce, infatti, per rafforzare le polemiche e le perplessità provocate in questa fase di pandemia in merito alle competenze regionali e, in particolare, a quella della Sanità.

Italia, 28.07.2020

 Donatella Martini e Rosanna Oliva Associazioni DonneinQuota e Rete per la Parità.

Contatti: info@donneinquota.org   cell. 3356161043.

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 Domani o mai più.

La Rete per la Parità e Donne in Quota per la doppia preferenza anche in Puglia dove si voterà a settembre.

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Stati generali dell’Economia.

La Rete per la Parità ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di adoperarsi per una composizione paritaria, prendendo l’esempio dalla straordinaria impresa della Presidente Ursula von der Layen che è riuscita ad ottenere una Commissione Europea composta al 50% da donne e uomini.

Al Presidente del Consiglio dei  Ministri

Prof.  Avv.to Giuseppe Conte

Oggetto: Richiesta Stati generali paritari

Egregio Presidente del Consiglio,

 abbiamo accolto con soddisfazione la notizia della convocazione degli Stati generali dell’economia e stiamo seguendo con interesse i vari aggiornamenti.

  Le numerose giornate dedicate agli incontri con le parti sociali potranno consentire di dare voce e spazio in maniera equilibrata sia a uomini che a donne.

  Sappiamo che non dipende da Lei la composizione delle delegazioni ma va ricordato che la nuova Commissione dell’Unione Europea, presieduta da una donna, è per la prima volta paritaria e che la Presidente Ursula von der Leyen, che peraltro parteciperà alla seconda giornata degli Stati Generali, è riuscita ad ottenere questo risultato perché ha chiesto ai Governi di proporre due candidati di sesso diverso.

 Ci auguriamo che anche lei, che ritiene importante l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, metta in atto lo stesso meccanismo e si adoperi per ottenere il risultato in questa importante occasione e in tutte quelle che seguiranno, con la stessa determinazione della Presidente von der Leyen.

 Non accettiamo il falso alibi che le donne non ci sono, basti ricordare che da tempo è stato pubblicato un elenco di 100 esperte nel settore dell’economia (https://100esperte.it/search?area=Economia%20e%20finanza) così come non mancano donne preparate e competenti nei partiti, nei sindacati, nel CNEL e impegnate come società civile nell’associazionismo.

 

 La democrazia paritaria è la premessa non solo per migliorare la condizione delle donne italiane e far uscire l’Italia dalla posizione di fanalino di coda nella graduatoria della condizione femminile ma anche  per la necessaria svolta nell’economia nazionale che potrà avvenire solo grazie al contributo di tutte le energie e competenze del Paese.

Le donne devono essere messe nella condizione di impegnarsi e continuare a contribuire in ogni settore, come è stato durante l’emergenza.

Lo stesso Il Piano Colao dedica la giusta attenzione alle questioni di genere, necessario presupposto per affrontare i problemi creati dalla pandemia e auspica un vero e proprio «salto culturale» a livello istituzionale perché la parità tra uomini e donne nei processi decisionali concretizzi un auspicabile cambiamento della cultura organizzativa del nostro Paese.

Ci auguriamo che non sia necessaria anche in questo caso una reazione come quella provocata dalla composizione non equilibrata della task force e di soli uomini nel Comitato tecnico-scientifico, che ha visto la mobilitazione di associazioni, della società civile, dei media, di comitati costituiti ad hoc, e di parlamentari della Camera e del Senato e che comunque non ha consentito alle donne neppure di  raggiungere la massa critica come rappresentanza di genere.

Roma, 11 giugno 2020

 La Presidente –  Rosa Oliva

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Gentile  Commissaria,

Abbiamo accolto con molto interesse la notizia della Sua  partecipazione alla prima giornata degli Stati generali dell’Economia, perché la sua presenza, insieme con le altre alte cariche dell’UE, favorisce la volontà del Governo di  impostare le politiche dell’Italia,  uno dei Paesi fondatori,  nel quadro e nel segno dell’Unione.

Inoltre, come Rete  impegnata da tempo per ottenere anche in Italia la presenza paritaria delle donne, spesso abbiamo portato i dati degli altri Paesi per dare forza alle nostre richieste e abbiamo utilizzato anche in questa occasione l’esempio della nuova Commissione europea, presieduta da Lei e composta al 50 e 50 da uomini e donne.

La lettera che abbiamo indirizzato al Presidente del Consiglio è pubblicata sul nostro sito ed è stata diffusa sui social.

La ringraziamo.

  La presidente – Rosa Oliva

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Dear Prime Minister,

we welcomed the news of your call of Stati Generali of the economy and we are following the updates with interest.

  The several days dedicated to meetings with the social partners will allow you to give voice and space in a balanced way to both men and women.

  We know that the composition of the delegations does not depend on you but we remind you that the new European Union Commission, chaired by a woman, is equal for the first time and that President Ursula von der Leyen, who will also participate to the second day of your Stati Generali,  managed to achieve this result because she asked governments to propose two candidates of different sex.

As you believe that Italian membership of the European Union is important, we hope that you too will put in place the same mechanism and work to achieve the same result on this important occasion and in all those that will follow, with the same determination as President von der Leyen.

 We do not accept the false alibi that women are not there, just remember that a list of 100 experts in the sector of the economy has been published for some time (https://100esperte.it/search?area=Economia%20e%20finanza) so as there are women prepared and competent in parties, unions, in CNEL and engaged as civil society in associations.

Equal democracy is the premise not only to improve the condition of Italian women and to bring Italy out of the position of tail light in the ranking for female condition but also for the necessary turning point in the national economy that can only take place thanks to the contribution of all the energies and skills of the country.

Women must be empowered to engage and continue to contribute in every sector, as was the case during the emergency.

The same Colao Plan pays the right attention to gender issues, a necessary prerequisite for tackling the problems created by the pandemic and hopes for a real “cultural leap” at institutional level so that equality between men and women in decision-making processes brings about a desirable change of the organizational culture of our country.

We hope that in this case too a reaction such as that caused by the unbalanced composition of the task force and only men on the Technical-scientific Committee, which has seen the mobilization of associations, civil society, the media, and committees set up is not necessary ad hoc, and of parliamentarians of the Chamber and of the Senate and which in any case did not allow women to even reach the critical mass as a gender representation.

 

La storia degli Stati generali – Leggi qui

Piano Colao: giusta attenzione alla questione di genere

Il Piano Colao dedica la giusta attenzione alla questioni di genere, necessario presupposto per affrontare i problemi creati dalla pandemia. Le donne saranno messe in condizione di impegnarsi e continuare a contribuire in ogni settore, come è stato durante l’emergenza.

Per quanto riguarda la parità di genere, il Comitato ritiene necessario investire con decisione nella valorizzazione delle risorse femminili e propone azioni in quattro diversi ambiti:
– Il contrasto agli stereotipi di genere tramite azioni diversificate sul piano culturale, che agiscano fin dalle scuole primarie, riguardanti la pubblicità, i libri di testo, e l’educazione finanziaria.
– Il sostegno e lo sviluppo della partecipazione delle donne al lavoro, promuovendo la trasparenza sui livelli di impiego e retributivi tipici di uomini e donne, adottando quote di genere che garantiscano la partecipazione a organi apicali e consultivi e integrando la valutazione di impatto di genere (c.d. VIG) nei processi decisionali.
-La conciliazione dei tempi di vita e il sostegno alla genitorialità, lanciando un piano nazionale per lo sviluppo dei nidi pubblici e privati, incentivando gli strumenti di welfare aziendale e lo sviluppo di professionalità dedicate al work-life balance, operando la riforma dei congedi parentali e di paternità, e quella delle detrazioni fiscali per i figli e i bonus verso un assegno unico.
-Il sostegno per le donne vittime di violenza, quale ad esempio l’istituzione del reddito di libertà, l’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro e il rafforzamento dei centri anti-violenza, delle case rifugio. Per quanto riguarda bambini, ragazzi e giovani, il Comitato propone interventi puntuali a protezione di bambini e adolescenti in condizioni di povertà e/o vittime di violenza, quali l’istituzione di un fondo di contrasto alla povertà alimentare minorile, l’istituzione di una “dote educativa” (connessa ad un piano educativo di sostegno personalizzato) e il potenziamento del Servizio Civile.

Leggi qui

Leggi qui l’articolo di huffingtonpost.it

RETE PER LA PARITA’: con il tuo 5 x 1000 fai 5 goal!

Un gesto di particolare valore quest’anno in cui festeggiamo il decimo compleanno della nostra Associazione che fu fondata con le associazioni, gli Enti e le Università che avevano organizzato eventi per celebrare nel 2010 i 50 anni dalla sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960, che aprì alle donne le principali carriere pubbliche.

Il nostro numero di Codice fiscale da indicare nel tuo 730 o nella tua dichiarazione dei redditi al CAF o dal tuo Commercialista è:
97618920587
firmando nel riquadro: “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art.10, C.1, lett A) del D.LGS.n.460 del 1997”.

Celebrazione 60 anni della Sentenza n.33/1960 della Corte costituzionale – Convegno online Università degli studi di Milano

Domani martedì 2 giugno, ore 16, convegno online

– Una Repubblica paritaria –

organizzato dall’Università degli studi di Milano.

Clicca qui per guardare il la registrazione del convegno.

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COMUNICATO

Dieci  anni di impegno: progetti e prospettive. Dalle sentenze alle riforme.

La Rete per la Parità, nell’anno in cui ricorre il decimo anniversario della sua fondazione, ha lanciato con Daniela Monaco e Carla Mazzuca, come già avvenne nel 2010 per i cinquant’anni il Comitato Promotore 603360 per celebrare i sessant’anni della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960, che eliminò le discriminazioni contro le donne nelle principali carriere pubbliche.

Non deve venire meno l’impegno della Rete per la Parità e del suo Comitato scientifico, sostenuto da altre associazioni, Università e Organismi nazionali, per arrivare alla Parità sostanziale- sancita dalla nostra Costituzione- obiettivo da perseguire sulla base di norme e convenzioni internazionali e  comunitarie.

La pausa imposta dall’emergenza sanitaria e l’incertezza sulla possibilità di organizzare, dopo l’estate, eventi con la presenza fisica di relatrici e relatori e del pubblico, impongono di estendere gli eventi dedicati alle celebrazioni fino al 13 maggio del 2021.

Sono preziose occasioni per riflettere sull’attualità, con uno sguardo al passato ma proiettato verso il futuro.

 Lo dimostrano: l’evento del 31 gennaio, organizzato da Eleonora Marinelli, presidente dell’Inner Wheel Club Francavilla Fontana –  Terre degli Imperiali; articoli sulla stampa e online e il 13 maggio interventi in Assemblea al Senato e alla Camera e, per il 2 giugno, Festa della Repubblica, il Convegno online La Repubblica paritaria dell’Università degli studi di Milano.

Tutto ciò ha efficacemente  sostituito il Convegno che era stato organizzato presso la Sala Conferenze della Corte costituzionale.

Sui contenuti dei possibili futuri eventi, che si spera saranno organizzati nei prossimi  mesi, l’esperienza di questi anni ha dimostrato la validità delle tre linee guida individuate sin all’inizio per le nostre azioni. Supportate ancora, come in passato, dalle tante persone e dai tanti organismi ai quali ci accomuna la consapevolezza che, nonostante tanti successi, ancora la Parità è lontana.

Mai più portatrici d’acqua

Per la presenza di donne qualificate nelle assemblee elettive e nei luoghi decisionali

Mai più donne invisibili

Per liberare le donne italiane dal Burka mediatico e per assicurare il diritto all’identità di tutte e tutti attraverso l’attribuzione del cognome materno

Mai più discriminate sul lavoro

Contro le discriminazioni nell’accesso, nelle carriere e nelle retribuzioni e contro ogni forma di violenza economica

Nella Costituzione italiana il lavoro posto a base della Repubblica, non è fine in sé, come scrisse Costantino Mortati, o mero strumento di guadagno, ma mezzo di affermazione della personalità del singolo, garanzia di sviluppo delle capacità umane e del loro impiego.

 

Rafforzare l’autostima e il potere delle donne, l’obiettivo 5 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile,  è anche uno dei modi per contrastare la violenza sulle donne.

 Italia, 31 maggio  2020  Contatti:  segreteria.reteperlaparita@gmail.com

Comunicato

Dona il tuo 5xmille alla RETE PER LA PARITA’

Dona il tuo 5xmille alla

RETE PER LA PARITA’

Un gesto generoso che non ti costa nulla ma che potrà sostenere le nostre attività e   i nostri progetti e consentirci di attivarne altri,  sempre nell’ottica di creare una vera parità di genere, secondo la Costituzione italiana.

Un gesto di particolare valore quest’anno in cui festeggiamo il decimo compleanno della nostra Associazione che fu fondata con le associazioni, gli Enti e le Università che avevano organizzato eventi per celebrare nel 2010 i 50 anni dalla sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960, che aprì alle donne le principali carriere pubbliche.

Il nostro numero di Codice fiscale da indicare nel tuo 730 o  nella tua dichiarazione dei redditi al CAF o dal tuo Commercialista è:

97618920587

firmando nel riquadro: “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale  e delle associazioni e fondazioni  riconosciute che operano nei settori di cui all’art.10, C.1, lett A) del D.LGS.n.460 del 1997”.

Sul nostro sito https://www.reteperlaparita.it/ troverai notizie sulle nostre attività, sui progetti che stiamo realizzando e sui nostri programmi per il futuro.

Un solo esempio: in questi giorni stiamo lanciando l’hashtag  #RaiDonneCarriereDifficili  Rete per la Parità e DonneinQuota  hanno chiesto di essere audite dalla Commissione di Vigilanza Rai, e per valutare un’azione in via giudiziaria hanno inviato  formale richiesta di accesso agli atti relativi sia alle recenti nomine che ai  dati di genere all’interno della struttura.

Ti ricordiamo inoltre che se volessi fare un’erogazione liberale alla nostra Associazione sono previste delle agevolazioni fiscali: una detraibilità (dalle imposte) fino al 30% per una spesa fino a 30.000,00€ o In alternativa beneficiare della deduzione nel limite del 10% del reddito complessivo senza limiti di spesa. Tali erogazioni devono essere effettuate con strumenti tracciabili (bonifico bancario e assegni bancari o circolari.

60mo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960 e 10mo compleanno della Rete per la Parità

Per celebrare il 60mo anniversario della sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960 che aprì alle donne le principali carriere pubbliche, la Rete per la Parità, in sostituzione dell’evento che si sarebbe dovuto svolgere presso la Sala Conferenze della Corte costituzionale, pubblica su questo sito  il video messaggio della Presidente della Corte costituzionaleMarta Cartabia,  che spiega i contenuti di quella decisione che, sessanta anni fa, aprì per la prima volta tutte le carriere pubbliche alle donne, in applicazione del principio di eguaglianza sostanziale, principio fondamentale della nostra Costituzione e dell’art. 51. Da allora la storia delle Istituzioni repubblicane è stata scritta da uomini e donne, queste ultime -finalmente- con responsabilità di magistrate, prefette e come titolari di importanti cariche pubbliche.

Seguono gli interventi della Presidente Rosanna Oliva, delle Socie onorarie Marisa RodanoLorenza CarlassareGabriella Luccioli e delle componenti del Comitato Direttivo (vedi sul sito) Gabriella Anselmi, Antonella Anselmo , Annamaria Isastia, Daniela Monaco e Patrizia De Michelis: bilanci, riflessioni e progetti ancora in corso per la completa attuazione della Costituzione, a partire dal principio fondamentale sancito dall’art. 3.

Nel 2020 ricorre anche il 10mo compleanno della nostra associazione, che fu fondata con le associazioni, gli Enti e le  Università che avevano organizzato eventi per celebrare nel 2010 i 50 anni dalla sentenza. Una doppia preziosa occasione per un bilancio dei 10 anni trascorsi lungo il difficile percorso verso la parità.

Per assicurare una più ampia  diffusione delle celebrazioni e facilitare la partecipazione anche delle persone che non seguono l’associazione su questo sito,  la Rete per la Parità ha anche organizzato un evento online su Facebook, che si svolgerà dalle ore 9 del 13 alle ore 20 del 18 maggio Link all’evento

 Vedi la pagina de “La Repubblica” dedicata alla sentenza della Corte costituzionale

Vedi interventi parlamentari di :

–       Sen. Elena Bonetti, Senato della Repubblica, 13 maggio 2010 – Leggi qui

–       On.le Giusi Bartolozzi, Camera dei Deputati, 14 maggio 2020 – Leggi qui

 

Segui gli interventi e le notizie qui

25 aprile – donne ieri, oggi e sempre resistenti!

Care compagne,

quest’anno non potremo scendere nelle piazze per festeggiare la liberazione dal nazifascismo e celebrare, insieme alle donne e agli uomini che hanno partecipato alla lotta per la liberazione, i valori della nostra Costituzione: libertà, uguaglianza, rispetto.

Nondimeno, dalle nostre case, dai balconi e dalle finestre, facciamo sentire la nostra voce, unendoci virtualmente in tutta Italia per cantare insieme “Bella ciao”.

Segnaliamo le iniziative della sezione provinciale dell’ANPI di Roma (allegato) che saranno disponibili sui canali social Facebook e Youtube.

Non dimentichiamo un momento di approfondimento su quella che è stata la storia delle donne nella Resistenza, dando un contributo inestimabile ma poco riconosciuto.

Luciana Romoli e Teresa Vergalli hanno dato la loro testimonianza ancora una volta nel programma Unomattina di ieri e di questa mattina, disponibile anche su Raiplay, e saranno presenti il 27 aprile nel programma di Gad Lerner su Rai3.

Vi segnaliamo oggi alle 21:15 su Sky arte  il documentario Partigiane 2.0 – La libertà ha sempre vent’anni (anche in diretta streaming per chi non ha Sky alle 15 e alle 21 su https://arte.sky.it/diretta/https://video.sky.it/) e dal 26 aprile su www.memomi.it. Potete leggerne un’anteprima al link:

https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2020/04/23/news/25_aprile_partigiane_2_0_storia_delle_donne_combattenti_a_cui_l_italia_deve_tanto-254742606/

Inoltre potete trovare il capitolo “Le donne partigiane” dal libro di  Secchia e Moscatelli, Il Monterosa è sceso a Milano, G. Einaudi Editore, Torino, 1958, pp.. 603-607 al link:   https://www.resistenze.org/sito/ma/di/cp/mdcp5b27.htm

Purtroppo, a 75 anni dalla fine della guerra di liberazione, per le donne la lotta non è finita, Su questo l’UDI si è espressa in molte occasioni, con iniziative precise, quali la proposta di legge di iniziativa popolare per il “50E50- ovunque si decide”, per l’applicazione dell’articolo 3 della Costituzione, che garantisce uguali diritti a tutta la cittadinanza, senza distinzione di sesso, e impegna lo Stato ad eliminare i fattori che ne ostacolano l’attuazione.

Anche in questi giorni, in cui l’Italia affronta la crisi sanitaria ed economica dovuta all’epidemia di COVID-19, il contributo delle donne è scarsamente valorizzato e le donne sono largamente escluse dai luoghi ove si decide.

Vi segnaliamo quindi l’iniziativa della Rete per la Parità che segnala al Presidente del Consiglio dei Ministri che

“Per assicurare in Italia l’uscita dalla pandemia è necessario superare l’abuso di posizione dominante maschile che caratterizza da millenni le cosiddette società occidentali e che sopravvive nel nostro Paese al contrario di quanto sta avvenendo da anni in altri paesi dell’Unione Europea”

https://www.reteperlaparita.it/comunicato-stampa-fatti-non-parole/

e l’appello lanciato da un gruppo di donne attive nel mondo del lavoro in diversi settori (https://www.datecivoce.it/) che scrivono:

“Una maggiore presenza femminile nei consessi politici ed economici nei quali si deciderà il futuro del Paese è quindi nell’interesse di tutti, e va riconosciuta: per il ruolo che abbiamo avuto e avremo nella crisi COVID-19 e per il diverso sguardo che sappiamo offrire, anche grazie a solide competenze che sono oramai sotto gli occhi di tutti e che non si possono davvero più ignorare.”

Ancora una volta quindi festeggiamo la Liberazione e prepariamoci a continuare a lottare per il rispetto dei nostri diritti e la presenza delle donne ovunque si decide.

PS: Su FB UDI Monteverde oggi trovate il nostro comunicato a firma Valentina Muià

BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE A TUTTE E TUTTI

A cura di Marina Patriarca

UDI Monteverde a Roma
Via Enrico Guastalla 6 – 00152 cell. 328 7640733

 

 

“l’ignoranza, l’oblio e il disprezzo dei diritti della donna sono le cause delle disgrazie pubbliche e della corruzione dei governi”
(Olympe de Gouges)

Teresa Gualtieri: Coronavirus, disuguaglianze e diritto alla città.

Dopo la pandemia “ci sarà da costruire un mondo migliore…ma ci vuole coraggio” (Renzo Piano).

Le città, deserte all’esterno, hanno fatto emergere le criticità dell’interno delle abitazioni e l’incidenza, più o meno elevata e differenziata, che i luoghi dell’incontro e della cultura rivestono nel quotidiano degli abitanti.

La vita nel chiuso delle case evidenzia ancor di più la drammaticità delle differenze sociali.

Il mondo visto dalle finestre dei centri storici, dei quartieri residenziali dotati di verde e arredi urbani, degli appartamenti spaziosi e confortevoli, rende meno angoscioso l’isolamento.

L’Italia storica e artistica, i patrimoni culturali che miriadi di video, documentari, foto fanno scorrere dinanzi ai nostri occhi in questi giorni appaiono surreali, ma la bellezza tutt’altro che intaccata dal coronavirus, si manifesta in tutto il suo incantato splendore accentuando il nostro orgoglio di essere italiani.

Molto poco vengono mostrate le periferie, le baraccopoli che, rese ancora più desolate dalla mancanza della gente nelle strade, lasciano trasparire il degrado urbano in tutta la sua crudezza.

Il Comitato internazionale per la bioetica (IBC) dell’UNESCO e la Commissione mondiale sull’etica della conoscenza e della tecnologia scientifiche (COMEST) in una dichiarazione su COVID-19 richiamano l’attenzione sull’importanza di riconoscere la vulnerabilità delle persone in stato di povertà, di discriminazione, soggezione a violenza di genere, disabilità, razzismo, incarcerazione, migrazione: tutte vulnerabilità strettamente connesse alla città, agli spazi dell’abitare ed ai livelli di servizi collettivi forniti.

Per il dopo coronavirus appare ineludibile un forte ripensamento anche sull’architettura e sull’urbanistica, sulle dimensioni degli alloggi sociali, sulle attrezzature dei quartieri periferici, sulla  necessità di una bellezza generalizzata dei contesti urbani.

Ai maggiori disagi sociali strettamente correlati alle case entro cui i nuclei familiari convivono si dovrà rispondere con progettazione degli edifici, espansioni urbanistiche, distribuzione delle attrezzature collettive che abbiano sempre ben presente l’esperienza COVID-19, pensando alla città come luogo di civiltà in cui le diversità diventano ricchezza reciproca ed impegnandosi per realizzare il “diritto alla città” come “diritto umano”.

È possibile, e la storia dimostra che le città hanno resistito a pandemie e guerre, rimanendo sempre il fulcro della socialità!

Forse la “distanza sociale” comporterà modifiche di parametri, caratteri distributivi, organizzazione della mobilità e tipologia dei trasporti, esigerà l’adeguamento dimensionale di scuole e luoghi di lavoro e, di conseguenza, di abitudini e stili di vita.

L’attuale emergenza sanitaria può diventare stimolo per migliorare le città, valorizzando quella solidarietà sociale, quel senso di comunità che il dolore e l’isolamento hanno fatto emergere e che trovano proprio negli spazi urbani comuni lo scenario necessario per potersi esprimere.

Lo sviluppo sostenibile non può prescindere da città veramente sostenibili.

“La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura” (A. Einstein).

                                                                                         Teresa Gualtieri

Presidente del Comitato Scientifico delle Rete per la Parità.