Convegno “L’equilibrio di genere nelle giunte e nei consigli di amministrazione”

Programma – invito
Convegno
“L’equilibrio di genere nelle giunte e nei consigli di amministrazione”


Roma Senato della Repubblica
Palazzo Giustiniani Sala Zuccari Via della Dogana Vecchia, 29
giovedì 29 maggio, ore 15-19
Con l’adesione del Presidente della Repubblica


Saluto della vicepresidente Valeria Fedeli
Introduce: Rosa Oliva, presidente della Rete per la Parità

Ne parlano (in ordine alfabetico):
Roberta Agostini, parlamentare
Antonella Anselmo, avvocata
Maria Paola Azzario, presidente Centro UNESCO di Torino, Forum Internazionale delle Donne del Mediterraneo, Vice Presidente Federazione Europea dei Club e Centri UNESCO
Anna Rita Calabrò, professore di Sociologia e Direttrice del Centro interdipartimentale Studi di genere – Università degli Studi di Pavia
Maria Antonietta Confalonieri, professore di Organizzazione politica europea – Università degli Studi di Pavia
Marilisa D’Amico, professore di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Milano, Vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa
Andrea Deffenu, professore di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Cagliari
*Piero Fassino, sindaco di Torino, presidente ANCI
*Lella Golfo, promotrice della legge sulla presenza delle donne nei CdA
Anna Maria Isastia, presidente nazionale Soroptimist International d’Italia
Stefania Leone, ricercatrice di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Milano
Aniello Nappi, componente del Consiglio Superiore della Magistratura
Monica Parrella, direttore generale Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità del Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri
Linda Laura Sabbadini, direttore del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali ISTAT
Modera: Agnese Canevari, Associazione Aspettare stanca
Conclusioni di Teresa Gualtieri, presidente del Comitato Scientifico della Rete per la Parità

Agli uomini è richiesto di indossare giacca e cravatta;
L’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.

Con il patrocinio del Senato della Repubblica.

Inviare conferma della partecipazioni entro sabato 24 maggio a: segreteria.reteperlaparita.@gmail.com

Ufficio stampa Rosangela Petillo
mobile 338 7002506
RP Communication
www.rpcommunication.it
info@rpcommunication.it


Scarica l’invito al convegno del 29 maggio 2014


Report assemblea ordinaria 5 giugno 2013

(presso Camera dei Deputati, sala delle Colonne, Via Poli 19, ore 11.30-13.30)
Presenti: oltre al Direttivo al completo, la Presidente del Comitato scientifico, alcune rappresentanti di Associazioni e Università aderenti e singole socie.

Nel corso della riunione, come previsto dall’Ordine del giorno, l’assemblea, dopo aver approvato il verbale della precedente assemblea del 13 febbraio 2013, ha deliberato:

1. L’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e del bilancio preventivo 2013

I bilanci sono stati predispostii utilizzando il prospetto a ONERI e PROVENTI delle Associazioni non profit, che tiene conto delle liberalità erogate da soci, sia dal punto di vista di anticipazioni economiche non richieste a rimborso, sia di ore lavoro offerte nonchè le liberalità anche da non soci per la vita associativa e la realizzazione delle varie iniziative. Questo criterio consente di fare emergere meglio l’effettiva consistenza dell’Associazione.
Quando l’iter per iscrivere la RxP all’Albo regionale delle Associazioni di Promozione sociale sarà stato completato sarà possibile iscriversi all’elenco delle Associazioni che possono richiedere il 5 per mille e si potranno detrarre le liberalità erogate a favore della RxP.

2. L’elezione del Direttivo
Il Direttivo è confermato, con i seguenti incarichi: Presidente Rosanna Oliva, Segretaria Serena Dinelli, Tesoriera Daniela Monaco, Consigliere Gigliola Corduas e Anna Maria Isastia e potrà chiamare a collaborare altre socie relativamente a specifici progetti e/o iniziative.

3. Il cambio sede, la cui richiesta era stata già avanzata nell’assemblea dello scorso anno
L’argomento Criteri per la nomina delle socie e soci onorari, dopo una breve discussione generale è rinviato.
Nella sua relazione Rosanna Oliva, Presidente dell’Associazione ha ringraziato le partecipanti, specie chi viene da altre città; Teresa Gualtieri, da Catanzaro; Giuliana Giusti- Univ. Venezia; Susanna Schivo Zonta club Genova;  Letizia Giello, da Modena; Marilisa D’Amico, Università di Milano; ha fatto presente con soddisfazione che una relatrice e un relatore al nostro convegno che seguirà oggi nel pomeriggio, Lorenza Carlassare e Stefano Ceccanti, sono stati appena nominati dal Presidente del Consiglio tra gli esperti e le esperte per le riforme. Nella Commissione governativa sono presenti dieci donne grazie alle forti pressioni esercitate da più parti, a partire dalle proteste dell’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria in occasione della nomina di soli saggi uomini da parte del Presidente della Repubblica, rilanciate dall’Accordo quando circolavano soltanto nomi di uomini per la Commissione governativa per le riforme.

Ha, inoltre, riferito sulle varie iniziative in corso e ha comunicato a che la RxP è stata invitata a un incontro a fine giugno con la ministra Idem, che non potrà intervenire al Convegno sulla riforma elettorale.
Nella sua relazione Teresa Gualtieri, Presidente del Comitato Scientifico, premette che il C.S. intende lavorare utilizzando le due caratteristiche positive della Rete per la Parità: 1. La dimensione nazionale; 2. La compresenza di associazioni e università. Riferisce di due importanti iniziative portate avanti insieme alla Presidente della RxP: 1. Un progetto per azioni positive con l’Università degli Studi di Milano e CONFSAL, che poi ha trovato difficoltà per un taglio di fondi, e che sarà ripreso con altra formula. 2. Il Progetto “Donne nel Mediterraneo”, che è stato avviato insieme con Maria Paola Azzario del Forum donne del Mediterraneo e si avvarrà della collaborazione delle Università di Pavia e Ca’ Foscari.

Partendo dalle comunicazioni delle due presidenti e da interventi delle presenti, sono stati approfonditi i seguenti punti:

a. Nomine
Marilisa D’Amico (C.S.) propone che si predispongano curricula di donne competenti e effettivamente disponibili, e che non siano contro le donne. Questo è importante perché prossimamente ci saranno da fare parecchie nomine significative. Sul tema interviene anche Carla Mazzuca: propone di organizzare un incontro tra le socie della RxP con i “saggi”.

b. Contro l’abuso di posizione dominante
L’egemonia che ancora si evidenzia nelle scelte per le nomine è la manifestazione dell’abuso di posizione dominante di una oligarchia maschile che non ha alcuna intenzione di cedere in parte potere alle donne: come già denunciato dalla RxP col lavoro della socia Francesca Spadaro. Oliva riferisce di una possibile iniziativa giuridica con implicazioni anche internazionali, di cui si è discusso nell’ultima riunione del Comitato Scientifico. In quella sede Maria Paola Azzario (FORUM delle donne del Mediterraneo), ha fornito interessanti indicazioni. Sarebbe un’iniziativa perfettamente in linea con gli obiettivi della RxP. Va affidata dal Comitato scientifico ad un gruppo ristretto, in collaborazione col Direttivo.

c. Par condicio di genere
Con impegnative battaglie delle donne parlamentari in maniera bipartisan, sostenute dalle associazioni femminili, si è ottenuta l’estensione alla presenza delle donne della legge sulla par condicio nei media durante le campagne elettorali e nella comunicazione politica (articolo 3 della legge 215 del 2012), ma l’Agcom la ignora. La RxP, con la collaborazione della socia avvocata Anselmo, ha inviato una diffida all’Agcom per ottenere il rispetto della norma (è ancora un caso di abuso di posizione dominante). Sul tema è stata anche inviata una lettera dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria alla RAI. Inoltre la senatrice Monica Cirinnà ha presentato un’interrogazione parlamentare, rivolta ai Ministri dello sviluppo economico e per le Pari Opportunità.

d. Ricorsi contro le giunte monosex o non equilibrate
Sono state ottenute decisioni favorevoli sui ricorsi della Rete per la Parità contro la Giunta monogenere del Comune di Cervaro contro la giunta di Colleferro. Siamo tempestivamente informate sui ricorsi presentati da ANDE Roma, importante quello riguardante la Giunta di Civitavecchia perché la decisione del TAR contiene una definizione formale di “presenza equilibrata” fissandola ad almeno il 40 %. D’Amico rileva che definizione analoga è stata adottata nelle decisioni sui ricorsi contro la Giunta regionale in Lombardia (TAR e Consiglio di Stato).
Per una strategia che riduca la necessità di ricorrere ex post, si delibera di mandare una lettera aperta alle nuove sindache e ai nuovi sindaci, inviata per conoscenza all’ANCI, avvertendoli che se non rispettano le disposizioni vigenti le associazioni, oltre ai ricorsi per l’applicazione della legge 125/2012 e delle altre normative, si chiederà alla Corte di Conti di valutare se sottoporli a giudizio per responsabilità contabile, in quanto il non rispetto delle norme inficia e mette a rischio l’attività della Giunta.

Azioni per il doppio cognome. Susanna Schivo sta seguendo personalmente un ricorso a Genova per il caso di un bambino che ha la doppia cittadinanza. Il tema del doppio cognome fu trattato nel convegno organizzato da Giuliana Giusti, presidente del CUG di Cà Foscari (C.S.). Ciò che occorrerebbe è in realtà una legge, ma il Parlamento non provvede. Addirittura il Senato nella scorsa Legislatura ha eliminato dal DDL sull’equiparazione della prole una disposizione approvata dalla Camera che impediva il cambio del cognome del figlio/figlia riconosciuto solo successivamente dal padre.

Comunicazione La presidente informa che allo scopo servirà anche il nuovo sito www.reteperlaparita.it. ora sul web grazie alla collaborazione gratuita che è riuscita ad ottenere.
Si potranno inviare commenti e, inserendo la propria mail potranno essere ricevuti gli aggiornamenti.
www.reteperlaparita.it.
segreteria.reteperlaparita@gmail.com

5 Giugno 2013: Convegno “Per una legge elettorale paritaria”

Per una legge elettorale paritaria. Le proposte delle associazioni delle donne a confronto con donne e uomini del mondo accademico.

Mercoledì 5 giugno 2013- ore: 15-19

Roma, Sala delle Colonne- Camera dei deputati, Via Poli 19

Introduce: Rosanna Oliva, Presidente della Rete per la Parità
Modera:Tiziana Bartolini, Direttora di Noi Donne

Relazioni di:

Lorenza Carlassare, Università di Padova
Roberto D’Alimonte, Università LUISS Roma
Marilisa D’Amico, Università degli Studi di Milano
Stefano Ceccanti, Sapienza – Università di Roma
Agnese Canevari, Aspettare stanca – Comitato scientifico della Rete per la Parità

Interventi delle Associazioni delle donne:

Rita Capponi Movimento Italiano Donne per la Democrazia paritaria

Daniela Carlà, Accordo di Azione comune per la democrazia paritaria

Carla Mazzuca, presentatrice della prima proposta di legge sul collegio binominale

Vittoria Tola, UDI, Associazione promotrice della proposta di legge d’iniziativa popolare sul 50E50

Dibattito

Conclusioni di: Teresa Gualtieri, Presidente del Comitato Scientifico della Rete per la Parità

Ufficio stampa: Rosangela Petillo 338.7002506 – rosangelapetillo@hotmail.com

Si prega inviare mail di conferma entro il 3 giugno a segreteria.reteperlaparita@gmail.com

Per entrare in sala è necessario un documento d’identità e per gli uomini la giacca



Seminario

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Le donne, il management, la differenza 30 novembre, ore 16,30
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Rete per la Parità – Mai più lavoratrici e lavoratori dimissionati

A piccoli passi verso la cancellazione delle dimissioni in bianco. Alla Camera il testo è blindato. Qualche speranza nel successivo monitoraggio da parte del Governo?

Rete per la Parità, dopo aver presentato nel 2011 la petizione a Camera e Senato, continua a monitorare l’iter di approvazione in Parlamento della riforma del lavoro, per ottenere di cancellare del tutto in tempi brevi, con una norma di legge chiara ed efficace la delittuosa prassi della richiesta di rilascio, all’atto dell’assunzione o dell’incarico, di lettere di dimissioni con data in bianco e della possibilità di farne successivamente fraudolento uso da parte di datori di lavoro e committenti disonesti.

Proseguiranno le azioni di pressione della Rete per la Parità, che ha raccolto l’allarme da tempo da più parti lanciato sulla gravità e vastità del fenomeno delle lettere di dimissioni con data in bianco. Un comportamento illecito che incide negativamente anche nei casi in cui non siano utilizzate, come una spada di Damocle che penalizza in particolare le giovani donne che rischiano di pagare la maternità con la perdita del lavoro.

La Rete per la Parità rivolge un pubblico apprezzamento all’impegno delle senatrici e dei senatori della Commissione Lavoro Senato che hanno preso in considerazione le proposte della Rete per la Parità , ottenendo un miglioramento, e si augura, anche a difesa degli imprenditori corretti, che il Governo dimostri nella fase di applicazione del provvedimento la disponibilità per raggiungere in pieno il comune e condiviso obiettivo di legalità e semplificazione.

I lavori alla Camera:

In Aula è iniziata la discussione generale sulla riforma e il governo ha posto la questione di fiducia sulla riforma del mercato del lavoro.

All’annuncio di una manifestazione di piazza della CGI, la ministra Fornero ha tra l’altro affermato che è impegnata a costruire “un sistema di monitoraggio della riforma, ispirato dalla serietà del monitoraggio fatto in Germania, che è “non solo serio, articolato e tempestivo, ma fatto su basi scientifiche”.

Non resta che sperare che il monitoraggio si faccia e includa anche gli effetti dell’ancora discutibile stesura delle norme di contrasto alle dimissioni in bianco.

Tra l’altro, perché le norme sulle dimissioni in bianco entrino in vigore il Governo dovrà emanare le disposizioni del caso per l’operatività della convalida da effettuarsi presso le sedi previste dal comma 2 e entro il termine di due mesi dall’entrata in vigore della presente legge, anche per adempiere all’articolo 47 della legge n. 35 del 2012, il decreto previsto per individuare le modalità semplificate di cui al comma 3 (presentazione online).

per saperne di più: DDL 5256 Camera
DDL5256 alla Camera. Nel testo le norme contro le dimissioni in bianco sono contenute nell’articolo 4-i commi dal 16 al 23 , pagine da 71 a 74.

Ecco il testo:

Art. 4 (Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro)

omissis

16. Il comma 4 dell’articolo 55 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, è sostituito dal seguente:

«4. La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentate dalla lavoratrice, durante il periodo di gravidanza, e dalla lavoratrice o dal lavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino o nei primi tre anni di accoglienza del minore adottato o in affidamento, o, in caso di adozione internazionale, nei primi tre anni decorrenti dalle comunicazioni di cui all’ articolo 54, comma 9, devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali competente per territorio. A detta convalida è sospensi­vamente condizionata l’efficacia della risoluzione del rapporto di lavoro».

17. Al di fuori dell’ipotesi di cui all’articolo 55, comma 4, del citato testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, come sostituito dal comma 16 del presente articolo, l’efficacia delle dimissioni della lavoratrice o del lavoratore e della riso­luzione consensuale del rapporto è sospensi­vamente condizionata alla convalida effettuata presso la Direzione territoriale del lavoro o il Centro per l’impiego territorialmente competenti, ovvero presso le sedi individuate dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.

18. In alternativa alla procedura di cui al comma 17, l’efficacia delle dimissioni della lavoratrice o del lavoratore e della risoluzione consensuale del rapporto è sospensivamente condizionata alla sottoscrizione di apposita dichiarazione della lavoratrice o del lavoratore apposta in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro di cui all’ articolo 21 della legge 29 aprile 1949, n. 264, e successive modificazioni. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, possono essere individuate ulteriori modalità semplificate per accertare la veridicità della data e la autenticità della manifestazione di volontà della lavoratrice o del lavoratore, in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto, in funzione dello sviluppo dei sistemi informatici e della evoluzione della disciplina in materia di comunicazioni obbligatorie.

19. Nell’ipotesi in cui la lavoratrice o il lavoratore non proceda alla convalida di cui al comma 17 ovvero alla sottoscrizione di cui al comma 18, il rapporto di lavoro si intende risolto, per il verificarsi della condizione so­spensiva, qualora la lavoratrice o il lavoratore non aderisca, entro sette giorni dalla ricezione, all’invito a presentarsi presso le sedi di cui al comma 17 ovvero all’invito ad apporre la predetta sottoscrizione, trasmesso dal datore di lavoro, tramite comunicazione scritta, ovvero qualora non effettui la revoca di cui al comma 21.

20. La comunicazione contenente l’invito, cui deve essere allegata copia della ricevuta di trasmissione di cui al comma 18, si considera validamente effettuata quando è recapitata al domicilio della lavoratrice o del lavo­ratore indicato nel contratto di lavoro o ad altro domicilio formalmente comunicato dalla lavoratrice o dal lavoratore al datore di lavoro, ovvero è consegnata alla lavoratrice o al lavoratore che ne sottoscrive copia per ricevuta.

21. Nei sette giorni di cui al comma 19, che possono sovrapporsi con il periodo di preavviso, la lavoratrice o il lavoratore ha facoltà di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale. La revoca può essere co­municata in forma scritta. Il contratto di lavoro, se interrotto per effetto del recesso, torna ad avere corso normale dal giorno suc­cessivo alla comunicazione della revoca. Per il periodo intercorso tra il recesso e la re­voca, qualora la prestazione lavorativa non sia stata svolta, il prestatore non matura alcun diritto retributivo. Alla revoca del recesso conseguono la cessazione di ogni effetto delle eventuali pattuizioni a esso connesse e l’obbligo in capo al lavoratore di restituire tutto quanto eventualmente percepito in forza di esse.

22. Qualora, in mancanza della convalida di cui al comma 17 ovvero della sottoscrizione di cui al comma 18, il datore di lavoro non provveda a trasmettere alla lavoratrice o al lavoratore la comunicazione contenente l’invito entro il termine di trenta giorni dalla data delle dimissioni e della risoluzione consensuale, le dimissioni si considerano definitivamente prive di effetto.

23. Salvo che il fatto costituisca reato, il datore di lavoro che abusi del foglio firmato in bianco dalla lavoratrice o dal lavoratore al fine di simularne le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto, è punito con la sanzione amministrativa da euro 5.000 ad euro 30.000. L’accertamento e l’irrogazione della sanzione sono di competenza delle Direzioni territoriali del lavoro. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n.689.

omissis

Lunedì 25 giugno Dopo la discussione in Commissione Lavoro, che ha respinto tutti gli emendamenti presentati al testo approvato dal Senato, arriva in Aula il disegno di legge n. 5256 – Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (Approvato dal Senato), con votazione degli articoli (fiducia – decorse le ventiquattro ore dalla posizione).

Dopo gli interventi dei relatori (Giuliano Cazzola del Pdl e Cesare Damiano del Pd) e dopo aver respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da IDV e Lega, oggi (Martedì 26) il Governo metterà quattro fiducie sui 4 articoli.

Mercoledì 27 giugno (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna) (con votazioni)

Seguito e conclusione (a partire dalle ore 17 avranno luogo le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto, con ripresa televisiva diretta)

I lavori in Senato: nel DDL 3249 predisposto dal Governo “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, il testo dell’articolo 55 “Tutela della maternità e paternità e contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco”.DDL 3249 art. 55 è stato riformulato dal Governo nell’ultimo dei propri maxiemendamenti (art. 4, commi da 16 a 23 ), grazie ai 28 emendamenti presentati durante i lavori nella Commissione Lavoro dai vari gruppi, della maggioranza e dell’opposizione.

Tutti gli emendamenti art 55 presentati in Commissione lavoro Senato.

Il contenuto della petizione della Rete per la Parità, presentato sin dall’estate 2011Rete per la Parità petizione data certa, è stato ripreso testualmente negli emendamenti 55.2 del PD (senatrice Rita Ghedini), 55.4 IDV (senatrice Giuliana Carlino)e in buona parte anche nell’emendamento 55.7 della senatrice Ada Spadoni Urbani del PDL; inoltre anche l’altra proposta della Rete per la Parità riguardante una soluzione semplice e di possibile applicazione in tempi brevi, basata sulla domanda presentata personalmente dalla persona interessata,illustrato da Rete per la Parità nella nota presentata in Commissione lavoro, note su Art 55 , è stata ripresa nell’ emendamenti 55.8 , presentato dalla senatrice Ada Spadoni Urbani del PDL e nell’emendamento 55.9 del PD.”

Inoltre 40 senatrici dei vari Gruppi hanno sottoscritto un documento che oltre ad una migliore formulazione della norma sulle dimissioni, chiede una Conferenza sul lavoro femminile

Appello donne Senato art . 55 ddl lavoro – dimissioni in bianco.doc.

Il nuovo testo Dimissioni testo approvato.docx approvato dal Senato prevede il diritto al ripensamento da parte della persona interessata, ed è stata eliminata la necessità di contestare le dimissioni irregolari imposta dal testo del Governo. La norma, ora all’esame della Camera necessita di ulteriori miglioramenti, come auspicato durante la discussione in Aula, conclusa, com’è noto con il voto di fiducia sul testo predisposto dal Governo che in parte accoglie le modifiche proposte dalla Commissione lavoro.

Per leggere gli interventi durante la discussione in Aula al Senato

http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/aula/38222_aula.htm

Roma, 26 giugno 2012