Il femminicidio non va in ferie

Di seguito il commento della Presidente onoraria della Rete per la Parità, Rosanna Oliva de Conciliis, pubblicato su La Stampa lo scorso 4 agosto.

Come Rete per la Parità ringraziamo La Stampa per la grande attenzione che dedica al tema del contrasto alla violenza contro le donne che, giorno dopo giorno, assume aspetti sempre più drammatici ed inquietanti.

Abbiamo letto proprio ieri l’articolo da voi pubblicato, a firma di Linda Laura Sabbadini che invita a tenere alta l’attenzione sul tema con fondate argomentazioni. Condividiamo, inoltre, pienamente, quanto esposto da Elisa Ercoli, Presidente di Differenza Donna, nell’appello da Voi pubblicato il 31 luglio scorso.

La Rete per la Parità, Associazione di promozione sociale, che dal 2010 persegue l’obiettivo della parità formale e sostanziale uomo-donna sancita dalla nostra Costituzione – ha sempre posto il tema della violenza contro le donne tra quelli di prioritaria rilevanza e ha  monitorato nelle varie legislature l’impegno assunto al riguardo dal Governo e dal Parlamento.

In particolare, ha seguito anche  il DDL approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 giugno scorso, iniziativa lanciata con grande enfasi dai Ministri Pari Opportunità, Giustizia e Interno.  Al riguardo l’8 giugno Rete per la Parità ha diramato sul proprio sito e sui social, una nota di commento riguardante l’iter del provvedimento, il suo contenuto e le integrazioni indispensabili, ed ha sostenuto l’urgenza di rendere operativa la Commissione Parlamentare di indagine sul femminicidio.

Un’anticipazione dell’iniziativa del Governo è stata pubblicata sul sito della Presidenza del Consiglio e oggetto delle dichiarazioni dei tre Ministri che si auguravano un sollecito iter del provvedimento in Parlamento. In realtà se c’è qualcuno da sollecitare è proprio il Governo, perché a distanza di circa due mesi, il DDL di iniziativa governativa non risulta ancora tra quelli all’esame delle Camere. Il Parlamento sta per andare in ferie, ma in ferie non vanno certo le donne sottoposte a violenza e al rischio di essere uccise. Anche il Governo per tradizione non va in ferie e, come Rete per la Parità, non vogliamo neanche immaginare che alla ripresa dei lavori il DDL non sia stato ancora depositato. Sarebbe questa la dimostrazione che il Governo ha altre priorità e sul contrasto alla violenza si limita agli annunci.

Nel frattempo, le Camere hanno insediato la Commissione parlamentare di indagine sul femminicidio, a distanza di cinque mesi dalla legge istitutiva (febbraio 2023) e dopo essere stata annunciata con molta enfasi proprio in occasione del 25 novembre 2022, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne.

Invece la Commissione è diventata operativa solo il 27 luglio con l’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Anche in questo caso, però, la situazione appare preoccupante. Nonostante la positiva esperienza nella scorsa legislatura della Commissione di indagine sul femminicidio istituita presso il Senato avesse dimostrato che l’unanimità è necessaria nell’impegno su un tema così vasto, trasversale e importante come la violenza contro le donne, questa nuova Commissione bicamerale parte col piede sbagliato. La Presidente Martina Semenzato di Noi Moderati è stata, infatti, eletta senza la partecipazione al voto delle parlamentari del Movimento 5 Stelle. La Commissione doveva andare alle opposizioni, ma questa  maggioranza ha voluto farla propria.

La Rete per la Parità si augura, che la Commissione possa, nonostante tutto, lavorare efficacemente come la precedente.

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