Giornata Internazionale della Donna – Eventi 8 marzo
Ore 11 – Celebrazione della Giornata internazionale della donna (senza pubblico). Dal Quirinale, in diretta su RAIUNO
Ore 14.00 – Uguaglianze e differenze: perché lottare per la parità di genere? – Università degli studi di Milano – Bicocca. Introducono Giovanna Iannantuoni – Rettrice Università Milano-Bicocca e Rosanna Oliva de Conciliis – Presidente Rete per la Parità. Clicca qui per seguire l’evento
Ore 16 – 18 – Verso una strategia nazionale per la parità di genere. Ministra per le P.O e la famiglia Elena Bonetti. Clicca qui per seguire l’evento
Ore 18.00 –19.30 – Una parità ambigua – Presentazione del libro di Marilisa D’Amico – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Interviene Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente della Rete per la Parità. Conclude Annamaria Rufino, dipartimento di Ingegneria – Università della Campania Luigi Vanvitelli. Clicca qui per seguire l’evento
Il nostro 8 marzo – Comunicato stampa
La Rete per la Parità questo 8 marzo lancerà di nuovo, come dieci anni fa, la campagna 3 leggi a costo zero, secondo le sue 3 linee guida:
- Mai più donne invisibili. Contro il burka mediatico e sociale che nasconde le donne vere.
– Norme per titoli accademici e professionali declinati al femminile quando riferiti alle donne, per il rispetto della Par condicio di genere nel servizio radiotelevisivo pubblico e in occasione delle campagne elettorali nazionali e regionali e per il doppio cognome alle figlie e ai figli.
- Mai più portatrici d’acqua. *
– Norme per garantire l’equilibrio di genere nelle assemblee elettive, nelle giunte e in tutti i luoghi decisionali. Potenziamento delle Consigliere di parità e creazione di nuovi organismi governativi (Alto Consiglio presso la Presidenza del Consiglio come l’Haut Conseil francese) e autonomi, a partire dall’ampliamento delle competenze dell’Autorità per il mercato e la concorrenza per contrastare l’abuso di posizione dominante maschile.
*Si allude alle donne presenti nelle liste al solo fine di portare voti ai candidati uomini.
- Mai più maternità e paternità penalizzate. Una legge organica per escludere che maternità e paternità creino svantaggio nel lavoro e nelle carriere.
La Rete per la Parità, fondata oltre dieci anni fa per contribuire a raggiungere la parità formale e sostanziale sancita dalla Costituzione, sottolinea che il miglioramento della condizione delle donne è uno strumento indispensabile per affrontare le emergenze sanitaria, economica e sociale causate dalla pandemia. Lo dichiarano ai più alti livelli nell’UE. Anche il Presidente del Consiglio Draghi nel suo primo discorso in Parlamento ha sostenuto che «Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro»
“Siamo però fermi alle dichiarazioni, dimenticate subito dopo, quando si tratta di individuare a chi affidare ruoli e responsabilità – dichiara Rosanna Oliva de Conciliis, presidente della Rete per la Parità – non ci stancheremo di evidenziare incoerenze e prepotenze degli uomini e d’impegnarci per eliminare gli ostacoli che impediscono alle donne di farsi valere secondo il merito, in un regime di concorrenza e senza dover scegliere tra lavoro e famiglia, esattamente come ora è concesso solo agli uomini. La nostra Costituzione deve essere rispettata. Come oltre 60 anni fa una sentenza della Corte costituzionale aprì alle donne le principali carriere pubbliche, in questi anni per garantire l’uguaglianza tra i sessi il Giudice delle leggi ha avviato un cambio di passo verso il doppio cognome per legge, iniziato nel 2016 con la sentenza 286 e proseguito ora con l’ordinanza del 14 gennaio scorso. Nel 2016 presentammo un nostro atto d’intervento, in questi giorni abbiamo depositato una memoria avvalendoci del nuovo strumento di apertura alla società civile che la Corte ha introdotto sotto la presidenza di Marta Cartabia. Abbiamo in corso anche iniziative verso il Governo e il Parlamento per l’approvazione della indispensabile riforma del cognome.”
Un impegno notevole che dovrà essere accompagnato da una campagna d’informazione e sensibilizzazione, per ottenere l’approvazione delle 3 leggi a costo zero con l’aiuto delle associazioni fondatrici e di tutti gli organismi, socie e soci dell’associazione.
Roma, 8 marzo 2021
Ufficio stampa: Donatella Donato 3490808986