COMUNICATO STAMPA: Donne, sport e parità di genere Sensibilizzare ed educare
/0 Commenti/in Notizie /da Francesco CaroleiDoppio cognome. Mai più denunce di nascita presentate dal solo padre
/0 Commenti/in News, news_cognome, Notizie /da adminCon questo titolo venerdì 30 settembre 2022 è stato organizzato dalla Commissione pari opportunità e diritti civili del comune di Milano, in collaborazione con la Rete per la Parità, un convegno che ha messo in luce la complessità del problema su cui manca sufficiente informazione nella cittadinanza e nel personale coinvolto. Sullo sfondo l’obiettivo di evidenziare la condizione attuale delle donne a distanza di 60 anni dalla sentenza n. 33/1960 della Corte costituzionale, che eliminò le discriminazioni nelle principali carriere pubbliche.
All’interno di questo quadro la riforma del cognome è una lunga vicenda italiana iniziata il 1° gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione, e non ancora conclusa. Una vicenda sottovalutata nonostante la Corte costituzionale, quasi sei anni fa, nella sentenza n. 286 dell’8 novembre 2016 abbia definito indifferibile la riforma organica del cognome. La Corte è tornata a occuparsi della questione perché chiamata a decidere su altri due ricorsi e ha emesso una seconda sentenza, la n. 131 del 27 aprile 2022, pubblicata il primo giugno in Gazzetta ufficiale, in base alla quale risulta decaduto l’automatismo del solo cognome paterno ai figli e alle figlie.
Un ritardo che è anche un segnale di come sia ancora pieno di ostacoli il cammino verso la piena parità formale e sostanziale uomo/donna e la completa attuazione della costituzione.
In questo quadro, richiamato nell’introduzione da Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Milano e da Gaia Romani, assessora Servizi civici e generali (che ha portato anche i saluti del Sindaco), gli interventi successivi, pur nella condivisione sostanziale di Nomina sunt consequentia Rerum, si sono mossi sostanzialmente su due fronti.
Da un lato Donatella Martini, presidente di DonneinQuota, Marilisa D’Amico, costituzionalista e prorettrice dell’Università di Milano e Sandra Sarti, segretaria generale della Rete Per la Parità, hanno sottolineato, sulla base delle loro esperienze e con la forza della loro azione nei luoghi d’intervento, la responsabilità dei governi e dei parlamenti nei ritardi per la realizzazione di leggi per la democrazia paritaria e la necessità di promuovere nel paese informazione e cultura su iniziative che troppo spesso non vengono considerate importanti.
Dall’altro lato gli interventi dei referenti per Anusca e per la Prefettura di Milano, e del dirigente dell’Area Servizi al Cittadino del Comune di Milano hanno posto l’attenzione sui problemi che stanno già sorgendo e potranno continuare a sorgere negli uffici anagrafici e sulla necessità di adeguata informazione/formazione del personale.
Nell’attesa che parlamento e governo prendano posizione, i comuni possono fare tanto, come ha dimostrato l’intervento appassionato e documentato della sindaca di Termini Imerese, Maria Terranova, Vicepresidente Anci.
Sarà importante raccogliere i dati aggregati dei comuni italiani per avere un quadro completo delle scelte compiute dai neogenitori dopo il cambio normativo e per individuare cosa fare per ridurre le problematiche.
Rosanna Oliva de Conciliis, presidente onoraria della Rete per la Parità, ha ripreso in finale la dimensione propositiva di avanzamento sostenuta dalla Rete per la Parità, proprio perché è necessario validare le ragioni delle tante coppie italiane che testimoniano quotidianamente il rispetto reciproco, l’eguaglianza nei rapporti familiari e la condivisione della responsabilità genitoriale verso le figlie e i figli. In attesa della normativa indicata dalla Corte per completare la sentenza, è importante tirare le fila sullo stato dell’arte nelle anagrafi comunali e trovare insieme le modalità per facilitare l’immediata applicazione delle norme modificate.
Non è rinviabile la tutela dell’identità e il rispetto dell’uguaglianza uomo-donna, garantiti dai principi fondamentali della Costituzione. La Rete per la Parità s’impegna a far affrontare in un prossimo seminario “operativo” le problematiche legate all’introduzione nelle pratiche riguardanti le registrazioni sia di nascita che di adozione di modifiche che rendano effettivo il doppio cognome per legge e più conosciuta e più agevolmente fruibile la scelta da parte dei genitori dell’attribuzione del cognome.
di Maria Rosa Del Buono per VitamineVaganti – Toponomastica femminile
Transizione ecologica: donne protagoniste
/0 Commenti/in News, Notizie /da adminL’evento, organizzato dal gruppo di lavoro sul Goal 5 (Parità di genere) dell’ASviS in collaborazione con Lavazza e con il Muse, intende approfondire l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sulle donne e, allo stesso tempo, il loro ruolo nella transizione ecologica. In particolare, si considereranno le opportunità legate a un maggiore protagonismo femminile, per favorire politiche mirate al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità.
Le donne e gli uomini stanno vivendo l’impatto del cambiamento climatico in modo diverso a causa delle disuguaglianze di genere e intergenerazionali peggiorate in tutto il mondo. A fronte di un ruolo centrale del lavoro delle donne in agricoltura, limitata è la loro possibilità di incidere sulle strategie di sviluppo delle imprese e delle comunità perché poche ricoprono ruoli di responsabilità; spesso non hanno la proprietà della terra e dei mezzi di produzione. Inoltre, hanno un difficile accesso al credito e alla formazione necessaria per utilizzare l’innovazione e la digitalizzazione.
Le donne possono essere protagoniste nell’adattamento alle mutate condizioni ambientali e nella mitigazione dell’impatto del cambiamento climatico, in quanto storicamente hanno sviluppato conoscenze e abilità relative alla raccolta e allo stoccaggio dell’acqua, alla conservazione e al razionamento del cibo e alla gestione delle risorse naturali.
Inoltre, nella logica di un percorso fattivo verso la transizione ecologica, e come molti studi mettono chiaramente in evidenza, quando ci sono più donne ai vertici delle istituzioni e delle imprese, risulta più forte l’orientamento alla sostenibilità e l’attenzione alla difesa dell’ambiente. Infine, non va sottovalutato il ruolo importante delle donne come educatrici per lo sviluppo di una più diffusa cultura della sostenibilità.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming su questa pagina, su asvis.it, sulla pagina Facebook dell’ASviS e sul canale YouTube ASviS.