RETE PER LA PARITA’: NO ALLA GUERRA!

Solidarietà con il popolo ucraino.

“Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra, per esempio la guerra”. Gianni Rodari

“Via la guerra dal mondo” diceva Lidia Menapace rileggendo in chiave internazionalista “L’Italia ripudia la guerra” che è il cardine dell’articolo 11 della Costituzione.

Online il volume “La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere”

È disponibile online il volume La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere, realizzato dall’Università di Tor Vergata, dall’Università della Tuscia e dalla Rete per la Parità, edito da Blonk.

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La prima presentazione si è svolta il 4 febbraio scorso a cura dell’Ateneo di Tor Vergata all’interno dell’inaugurazione della seconda edizione del corso in “Cittadinanza Attiva e Paritaria. La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere”, il percorso formativo rivolto a coloro che desiderano acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al tema della violenza di genere.  E’ possibile rivedere la presentazione sul canale YouTube dell’Ateneo.

Verso la riforma organica del cognome: all’esame del Senato i disegni di legge presentati

Qualcosa si muove in Parlamento a distanza di oltre cinque anni dalla sentenza della Corte costituzionale  n.286 del 2016 e a un anno dall’ultimatum che la Corte ha lanciato nel preannunciare di essere intenzionata a esaminare  l’intera  questione dell’assegnazione del cognome. 

Il 15 febbraio è iniziato innanzi alla Commissione Giustizia del Senato l’esame dei vari disegni di legge sulla riforma organica del cognome.

Non era accettabile che ancora per un tempo indefinito rimanesse  in vigore l’articolo 262 del Codice civile, una regolamentazione del cognome palesemente incostituzionale, lesiva dei diritti costituzionalmente garantiti della  tutela dell’identità personale (art. 2) e dell’uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso (art. 3).” dichiara Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente dell’associazione Rete per la Parità – e aggiunge: “Dobbiamo la svolta soprattutto  all’iniziativa della Corte che, di fronte all’inerzia del Legislatore, ha  sollevato l’intera  questione davanti a se stessa, un fatto rarissimo da un punto di vista procedurale e vogliamo ancora sperare che entro questa Legislatura il Parlamento approvi la necessaria riforma organica del cognome che da  anni la Rete per la Parità, con altre associazioni e con il supporto di giuriste e giuristi, richiede con forza. Una riforma che allinei l’Italia alla maggior parte degli altri paesi disponendo il doppio cognome per legge, salvo diversa concorde volontà di entrambi i genitori. Se, invece, il Legislatore continuasse a non agire, comunque una seconda sentenza della Corte colpirà e presumibilmente colpirà duro. Sarà finalmente spazzata via la lesione dei diritti all’identità di ogni persona e alla parità uomo-donna, tutelati da principi fondamentali della nostra Costituzione.” 

“La Rete per la Parità, nei suoi dieci anni dalla fondazione si è posta la modifica dell’attribuzione del cognome tra i principali obiettivi.” dichiara l’avvocata Antonella Anselmo che ha rappresentato la Rete per la Parità nel giudizio deciso con la sentenza della Corte costituzionale n. 286/2016 e aggiunge: “Finalmente vediamo concretizzarsi l’impegno delle Senatrici della Repubblica, convinte ad avviare l’iter parlamentare per la riforma organica del cognome. Iter che seguiremo con molta attenzione. È un incontro con la Storia: abbattere l’ultimo baluardo del patriarcato, un assetto arcaico che non è compatibile con i principi costituzionali e repubblicani, di dignità della persona, non discriminazione e uguaglianza tra i sessi, formale e sostanziale. L’attribuzione del cognome della madre, e non solo del padre,  è un riconoscimento formale doveroso, perché dà conto della piena identità e dignità sociale del figlio e della figlia e della parità dei genitori. Mi auguro che il legislatore ponga attenzione anche al linguaggio tecnico giuridico, necessariamente non discriminatorio e inclusivo, considerato che le rivoluzioni culturali si manifestano anche con la formulazione delle regole del patto sociale”.

Per saperne di più visita la pagina La riforma del cognome

Roma, 16 febbraio 2022

A San Valentino un dono d’amore: anche il cognome della madre insieme a quello del padre.

Giuliano Amato – un giurista attento al diritto all’uguaglianza da parte delle donne.

Domani la presentazione del libro “La riforma del cognome in Italia”

Si terrà domani, venerdì 4 febbraio, dalle 9.00 alle 13.00, la presentazione del volume “La riforma del cognome in Italia – tra diritto all’identità e promozione della parità di genere”, realizzato dall’Università di Tor Vergata, Grammatica e Sessismo e Rete per la Parità, edito da Blonk.

L’evento, che si terrà in streaming sul canale YouTube dell’Ateneo, servirà anche per inaugurare la seconda edizione del corso in “Cittadinanza Attiva e Paritaria. La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere”, il percorso formativo offerto dall’’Università di Roma “Tor Vergata” rivolto a coloro che desiderano acquisire una maggiore consapevolezza riguardo al tema della violenza di genere.

Programma dell’evento

Ore 9.00: Saluti istituzionali, a cura di Nathan Levialdi, Prorettore dell’Università di Roma Tor Vergata, e di Daniela di Ottavio, Delegata per l’equità ed inclusione dell’Università degli studi della Tuscia

Intervento a cura di Alessandra Filabozzi e Annalisa Fabretti

Interventi a cura dei referenti dei 4 moduli del corso CAP: Stefano Ciccone, Amalia Diurni, Pasquale Farsetti

Presentazione del volume La riforma del cognome in Italia, Milano, Blonk 2022: Carla Bassu, Rosa Oliva de Conciliis, Sonia Maria Melchiorre, Stefania Cavagnoli

Introduzione sul funzionamento della piattaforma didattica e sulla rilevazione delle presenze al corso CAP a cura di Federica Lorini

Introduce e modera Francesca Dragotto