COMUNICATO STAMPA – UNA VITTORIA DELLE DONNE MA NON SOLO PER LE DONNE

Oggi 6 agosto 2020 è stata approvata la legge che definitivamente porterà la Puglia a votare con la doppia preferenza nelle prossime elezione regionali del 21 e 22 settembre.La legge è passata sia alla Camera che al Senato in tempi brevissimi e praticamente all’unanimità (2 soli voti contrari alla Camera).

Da non trascurare anche l’importanza della nota dell’Avvocatura generale dello Stato pervenuta durante i lavoriin Parlamento.

Questa positiva conclusione non può però far dimenticare il lungo e ostacolato percorso delle donne pugliesi partito nel 2010 e le pesanti responsabilità a livello regionale della maggioranza e della minoranza dell’attuale consigliaturae di quellaprecedente, presieduta da Vendola.

Manca nella legge l’inammissibilità delle liste che non rispettino l’equilibrio di genere e in teoria esiste il rischio che la doppia preferenza sia impraticabile limitatamente al caso della o delle liste con soli candidati uomini.Un’ipotesi che non si verificherà, come è facile pronosticare, ma ciò non toglie che rimane la necessità dell’integrazione della legge pugliese da applicare per le future elezioni.Ilnumero delle nuove consigliere elette a settembrenon sarà indicativoperchéla modifica èarrivata quando le liste erano già praticamente pronte. Toccherà ad elettrici ed elettori informarsi sulle candidature femminili e soprattutto votare donna.La parte maggiore spetterà alla Rai e ai mass mediapugliesi per assicurareuna corretta informazione sulla doppia preferenza.Questo provvedimento passerà alla storia dell’ordinamento in quanto è la prima volta che il Governo e il Parlamento si sostituiscono ad una Regione e incide sulla annosa e spinosa questione dell’autonomia regionale.Una vittoria delle donne, del Governo e del Parlamento, ma non solo: una vittoria della Costituzione.

Una vittoria ancora da completare perchèsarà necessario ottenere la modifica delle leggi elettorali delle Regioni e Province autonome che ne sono ancora prive, a partire dalla Sicilia, che finora non è stata mai considerata. Non mancherà anche in futuro il costante e approfondito impegno di Rete per la Parità e DonneinQuota insieme con le donnesingole e organizzate, le costituzionaliste e i pochi uomini illuminati.

Italia, 06.08.2020

Contatti: info@donneinquota.org–cell. 3356161043

ELEZIONI REGIONE PUGLIA – SETTEMBRE 2020

IL GOVERNO INTRODUCE LA DOPPIA PREFERENZA

31 luglio 2020

Con il decreto legge che oggi il Governo ha approvato, le elettrici e gli elettori pugliesi che andranno alle urne dopo l’estate voteranno con le stesse modalità della maggior parte delle Regioni, nel rispetto della Costituzione e delle leggi nazionali.

Per la prima volta nella storia della Repubblica, il Governo è intervenuto in un ordinamento regionale. Non potevano prevalere miseri interessi di bottega, a scapito di una norma anti-discriminatoria, senza la quale sarebbero state penalizzate ancora una volta le candidature femminili.

I pugliesi hanno diritto ad essere amministrati da una Giunta (oggi solo 1 donna su 9 assessori) e da un Consiglio regionale con più donne di quello uscente (solo 5 donne su 51).

 Dieci anni d’impegno delle coraggiose donne pugliesi, appoggiate da associazioni nazionali e locali, hanno portato a questo risultato il cui valore non è limitato al caso specifico e rappresenta più in generale un precedente importante per la ricerca del difficile equilibrio tra autonomia regionale e rispetto delle leggi nazionali.

Le donne, dalle Madri Costituenti alle pugliesi di oggi accomunate dalla lotta per il pieno stato giuridico delle donne, hanno dimostrato ancora una volta di essere “fattore di cambiamento”.

DonneinQuota  e Rete per Parità, impegnate da anni per l’approvazione di norme di garanzia di genere nelle leggi elettorali in Puglia e in altre Regioni, ringraziano il Presidente Conte, i Ministri Boccia e Bonetti e l’Intergruppo parlamentare per i diritti delle donne per l’importante risultato che lascia sperare nella soluzione della questione anche nelle Regioni finora inadempienti. Inclusa la Calabria le cui elezioni potrebbero essere annullate da un ricorso pendente per questo e altri motivi.

 

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