Verbale Comitato Scientifico 26/11/2015

In Roma, alle ore 15,20 presso il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa – Piazza del Monte di Pietà n.33, si apre la riunione del Comitato Scientifico della RxP con il seguente ordine del giorno:
– approvazione verbale ultima riunione del CS
– relazione della Presidente
– relazione della Presidente della RxP Rosanna Oliva
– attività: resoconti e proposte
– esame programma di comunicazione della RxP
– varie ed eventuali
Sono presenti:
– Rosanna Oliva, presidente RxP
– Daniela Monaco, Tesoriera della RxP
– Anna Maria Isastia componente del Direttivo della RxP
le componenti del CS:
– Teresa Gualtieri, presidente (Soroptimist)
– Irene Giacobbe (Laboratorio 50&50)
– Elisa Tanzilli (A.I.D.M.)
– Marilisa D’Amico (Università di Milano)
In collegamento:
– Giuliana Giusti (Univ. Venezia)
– Stefania Leone (Univ. Milano)

Assiste anche Daria Arduini.
Marilisa D’Amico deve assentarsi per partecipare a un’audizione alla Camera sulla legge elettorale, cui partecipa anche Antonella Anselmo, che parteciperà all’assemblea.

La presidente Teresa Gualtieri dà lettura del verbale della seduta precedente svoltasi il 26 marzo 2015 e lo stesso, con alcune integrazioni da parte di Rosa Oliva e Susanna Schivo, viene approvato all’unanimità.
Teresa Gualtieri espone la sua relazione trattando i seguenti argomenti:
– Bilancio sociale per le PA
Il bilancio sociale, e la sua articolazione in bilancio di genere e generazionale, costituisce una forma specializzata e innovativa di rendicontazione nonché una risposta ai limiti informativi dei bilanci e dei consuntivi tradizionali – generati da sistemi di contabilità analitico-economica – in quanto strumento finalizzato ad informare in maniera chiara ed intellegibile sull’attività svolta dall’Ente, sulle scelte e sull’impiego di risorse in un dato periodo, in relazione ai risultati raggiunti in termini di effetti sociali, anche con riferimento alle politiche di genere e generazionali.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha adottato nel 2006 una Direttiva contenente Linee guida per la redazione del bilancio sociale specifiche per il settore pubblico (G.U. serie gen. N.63 del 16.03.2006).
Il Decreto legislativo 150 del 27.10.2009 richiama la rendicontazione dei risultati e richiede alle Pubbliche Amministrazioni una relazione sulla performance che evidenzi anche il bilancio di genere ed i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità.
Pur essendo tale forma di rendicontazione innovativa già sperimentata da molti enti territoriali, in Italia non esiste attualmente alcuna normativa che imponga la redazione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione.
Gualtieri propone che la RxP si faccia promotrice, nelle forme opportune, di una proposta di legge che renda obbligatorio per le PA il bilancio sociale, con le articolazioni di bilancio di genere e generazionale.
Intervengono sull’argomento:
Rosanna Oliva comunica che con Irene Giacobbe sta approfondendo il problema della mancata nomina dei CUG in molti organismi, comprese alcune Università, e ritiene che la nostra Associazione dovrebbe attivarsi, dato che ha seguito con attenzione il passaggio dai CPO ai CUG e la loro attuale attività.
Irene Giacobbe aggiunge che la RxP dovrebbe agire in riferimento alle novità introdotte per gli organismi di parità dal Job’s Act.
Stefania Leone è d’accordo sulla proposta di promuovere una norma nazionale che obblighi le PA alla redazione del bilancio sociale; ricorda che Marilisa D’Amico e Stefano Catalano hanno scritto sull’argomento, e le presenti ricordano che Agnese Canevari ha frequentato un corso sul tema.

– Urbanistica di genere – città per le donne/condivisa
Quando si parla di identità di genere, si pensa al mondo del lavoro, a quello culturale o sociale, al più all’organizzazione dei servizi, mentre la pianificazione urbanistica e l’architettura non vengono quasi mai prese in considerazione.
Il pensiero sul tema della pianificazione urbana attenta al genere, a partire dagli anni ‘60 – ’70, ha prodotto ricerche, documenti, ha sperimentato pratiche in molte realtà locali, ha generato reti in ambito accademico e associativo.
In Italia è vigente la Legge sulla dotazione minima di standard n.1444/68 per l’elaborazione degli strumenti urbanistici (superfici da destinare ad attrezzature per istruzione, interesse generale, verde pubblico, parcheggi…) ma gran parte degli spazi urbani, degli edifici residenziali vengono ancora progettati e realizzati secondo schemi vecchi, come centinaia di anni fa, quando le donne svolgevano all’interno delle proprie case funzioni importanti per la famiglia e per l’intera società.
Le nostre città storiche, le nostre case sono state pensate per famiglie e funzioni tradizionali, caratterizzate da una abbastanza rigida e stereotipata separazione dei ruoli.
In Europa, in tema di pianificazione urbana in ottica di genere, si guarda all’esempio di Vienna che ha istituito negli anni 90 un ufficio tecnico per le donne con lo scopo di attivare politiche di genere per la città, pensando alla donna in tutti i momenti della vita (sono stati definiti standard per la costruzione di case e quartieri sulla base delle esigenze delle donne, anche attraverso il contributo delle associazioni presenti sul territorio).
Considerato che la materia dell’urbanistica è demandata alle Regioni, Gualtieri propone che la RxP si faccia promotrice dell’emanazione di una direttiva di indirizzo da parte dello Stato, nelle forme opportune, che obblighi le Regioni ad istituzionalizzare ed attuare un approccio duale nella pianificazione urbanistica e nella progettazione urbana, essenziale per il miglioramento della qualità della vita dell’intera società.
Intervengono sull’argomento:
Rosanna Oliva: l’idea è ottima ma complessa, suggerisce di prendere in considerazione una Regione, per esempio la Calabria, come esperimento pilota.
Stefania Leone approfondirà l’argomento, per verificare se è fra quelli per i quali il Governo può emanare norme di principio per le Regioni.

– Possibilità di progetti europei con partner stranieri
Vari programmi europei (programmazione 2014/20120) trattano temi che potrebbero essere oggetto di interventi della RxP; tra gli altri prevedono la partecipazione di associazioni:
Europe for Citizens – Impegno demo¬cratico e partecipazione civica: progetti della società
civile;
IPA – finanziamenti nel settore delle politiche sociali, della formazione, del sostegno alla parità di genere e dello sviluppo del capitale umano;
Rights, Equality and Citizenship – promozione di attività negli ambiti: non discriminazio¬ne, uguaglianza di genere, lotta contro il razzismo e altre forme di intolleranza, perso¬ne diversamente abili, violenza su bambini, giovani e donne.
La realizzazione dei progetti europei è complessa ma Gualtieri evidenzia che le competenze e gli organismi presenti nella RxP consentirebbero di valutarne la possibilità.
Intervengono sull’argomento:
Elisa Tanzilli pensa che non sia difficile organizzare un partenariato, come donne medico hanno contatti con organismi europei.
Giuliana Giusti ha avuto esperienza con l’Università e pensa che sia difficile riuscire a concretizzare tali tipi di progetti.

– Azione nelle scuole per contrastare la campagna contro il “gender” (frainteso e strumentalizzato)
Gualtieri illustra i chiarimenti forniti dal MIUR con la nota del Dip. il sistema educativo di istruzione e di formazione, prot. AOODPIT n.1972 del 15 /09/2015 [1], in merito al comma 16 della L.107/2015 di riforma su “La Buona Scuola” che ha suscitato molti dubbi di genitori e docenti, riguardo ad una presunta possibilità di inserimento nei Piani di Offerta formativa della cosiddetta “Teoria del Gender”.
Il documento è chiaro e utile per fugare informazioni non corrette, spesso strumentalizzate ed enfatizzate dalla risonanza mediatica.
La RxP può attivarsi a livello locale per incentivare l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e la promozione del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione, verificando l’attuazione nelle scuole delle azioni previste dalla sopracitata normativa, con particolare riferimento al piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere, per la parte di competenza dell’istruzione.
Intervengono sull’argomento:
Giuliana Giusti è importante intervenire per il controllo dei libri di testo. Occorre far pressione sul MIUR, magari promuovendo la formazione di una rete di insegnanti impegnati sul problema. Si potrebbe proporre la costituzione di un Comitato di esperte ed esperti presso il Ministero per la revisione dei libri di testo, che contengono anche molti errori linguistici.
Il corso on line da lei organizzato è andato molto bene, verrà ripetuto a partire da lunedì prossimo.
Irene Giacobbe ribadisce la necessità di impegnarsi sull’argomento linguaggio di genere.

– Report seminari/convegni recenti sul tema Gender Equality: Gualtieri evidenzia come sia crescente l’attivazione di azioni/laboratori riservati agli uomini.

La presidente Rosanna Oliva illustra le attività svolte dalla Rete.
Susanna Schivo, che doveva essere in collegamento a distanza, ma poi non è stato possibile, le ha anticipato particolari circa l’opportunità di realizzare la prossima riunione del CS e un convegno sul doppio cognome a Genova nei giorni 15/16 aprile 2016, di cui si è parlato nella precedente riunione del CS; E’ possibile l’organizzazione, in concomitanza dell’incontro nazionale delle presidenti Zonta – Al convegno sul “doppio cognome”potrebbero esse invitate come relatrici: Gabriella Luccioli, Marilisa D’Amico e altre. La proposta legislativa approvata alla Camera è insoddisfacente e ora giace al Senato. Come RxP dovremmo sollecitarne l’esame e avanzare richiesta di audizione per migliorarne i contenuti..
Rosanna Oliva, sostiene che dovremmo attivarci per far associare altre Università e Associazioni per inserirle nel Comitato scientifico per il biennio 2016/2017, anche perché alcune non sono più presenti a seguito del succedersi degli incarichi. Ricorda che Susanna Schivo, nell’ultima riunione del Comitato scientifico annunciò di potersi interessare per far entrare nella Rete l’Università di Genova e ritiene che ci si debba attivare per contatti con le quattro Università pubbliche romane.
Informa della manifestazione che si svolgerà nelle giornate dell’undici e dodici dicembre presso l’Università di Messina, organizzato da Antonella Cocchiara che la vorrebbe come relatrice; non crede di poter partecipare, quindi chiede se qualcuna è disponibile ad essere presente.
Sulla segnalazione di Irene Giacobbe le presenti concordano di chiedere a suo tempo che la RxP venga inserita fra le associazioni femminili che faranno parte del futuro Comitato Nazionale P.O presso il Ministero del Lavoro.
Rosanna Oliva propone di organizzare un convegno su “Donne militari nello sport e nello spazio..” (titolo provvisorio); la proposta viene accolta favorevolmente, Anna Maria Isastia si attiverà per collaborare.

Anna Maria Isastia illustra il protocollo firmato dal Soroptimist con il MIUR e la piattaforma on line che contiene il progetto.
I club soroptimist lavorano molto con le scuole sugli stereotipi di genere, anche con l’utilizzo di sistemi multimediali integrati.
Riferisce dei progetti Codice rosa e App SHAW; molti club finanziano case protette.

Prima della chiusura, Teresa Gualtieri fa presente che il CS è in scadenza al 31 dicembre 2015 e, quindi, anche la carica di presidente. Si decide di affrontare nella prima riunione del prossimo anno sia il rinnovo del CS sia la successiva designazione della presidente.

[1] circolare-miur-gender(1)

Verbale Comitato Scientifico 26/03/2015

In Roma, alle ore 15,00 presso il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa – Piazza del Monte di Pietà n.33, si apre la riunione del Comitato Scientifico della RXP con il seguente ordine del giorno:
– approvazione verbale ultima riunione del CS
– relazione della Presidente
– relazione della Presidente della RxP Rosanna Oliva
– elezione della Presidente del CS
– attività: resoconti e proposte
– varie ed eventuali
Sono presenti:
– Rosanna Oliva, presidente RXP
– Daniela Monaco, componente Direttivo RXP
– Anna Maria Isastia, “ “
le componenti del CS:
– Teresa Gualtieri, presidente (Soroptimist)
– Rita Bufalini (Aspettare Stanca)
– Agnese Canevari (Aspettare Stanca)
– Benedetta Castelli (A.N.D.E.)
– Marilisa D’Amico (Università di Milano)
– Maria Pia Ercolini (FNISM)
– Roberta Ficacci (AIDM)
– Irene Giacobbe (Laboratorio 50&50)
– Letizia Giello (CONFSAL)
– Carla Mazzuca (Forum Donne del Mediterraneo)
– Susanna Schivo (Zonta International Distr.30)
– Elisa Tanzilli (A.I.D.M.)

La presidente Teresa Gualtieri dà lettura del verbale della seduta precedente svoltasi il 15 novembre 2014, e lo stesso viene approvato all’unanimità.
Teresa Gualtieri ribadisce che la Rete per la Parità realizza le azioni, mentre il ruolo del Comitato Scientifico è di studio ed indirizzo, al servizio dell’Associazione.
Espone, quindi, la sua relazione che si allega integralmente al presente verbale (Allegato 1).

La presidente Rosanna Oliva illustra le attività svolte dalla Rete, che lavora sugli obiettivi di cui si era discusso il 15 novembre nella precedente riunione del Comitato Scientifico.
Parla delle ammissioni di nuove componenti del CS, dei requisiti per ottenere l’iscrizione all’Albo Nazionale delle Associazioni di promozione sociale (tra cui, avere 5 sedi costituite in Italia).
L’undici febbraio ha partecipato al quinto modulo Etica maschile, etica femminile, diritto comune del Progetto MIUR SOROPTIMIST “Percorsi di formazione – educazione al rispetto delle differenze”. L’incontro si è svolto a Napoli presso l’ Istituto Tecnico Industriale Marie Curie http://www.soroptimist.it/Progetti/6954-corso-miur—soroptimist-2015.asp
Il 19 marzo, a Gorizia, ha partecipato al primo incontro di Donne al volante.
Una piattaforma editoriale per integrare informazione, educazione e formazione, ideata dalla giornalista di Trieste Simona Regina, in collaborazione con la casa editrice scienza EXPRESS, di Trieste..
Dopo il Convegno ” DONNE E MODELLI DI LEADERSHIP” promosso dal CNDI e dalla Rete per la Parità, svoltosi a Roma il 15 novembre scorso, con Daniela Monaco (ora presidente del CNDI), hanno incontrato la presidente del CUG ENEA e Luisa Mosiello (che aveva assistito al Convegno del 15 novembre), in vista di un’analoga iniziativa del CUG dell’ENEA, in collaborazione con CNDI e RxP. probabilmente il prossimo giugno.
Lucia Mosiello, che è anche consigliera nel XV Municipio, è entrata in contatto con Corrente Rosa e ha organizzato una proiezione del loro filmato presso una scuola del XV Municipio di Roma
Contatti con altre Reti e associazioni
Pari o Dispare, Accordo.
Dal 5 dicembre del 2014 si è avviato il percorso nazionale degli Stati generali delle donne, al quale è stata invitata e vi ha partecipato a titolo personale. Gli Stati generali saranno presentati domani, in una Conferenza stampa del Dipartimento Parti Opportunità.
Iniziative della RxP
Doppio cognome
Non ci sono notizie sulla calendarizzazione del ricorso davanti alla Corte Costituzionale.
Giace (nel senso letterale del termine) in Senato, il DDL 1628, pervenuto dalla Camera il 3 ottobre 2014 e non ancora assegnato.
Rosanna Oliva propone di prendere l’iniziativa come Rete per la Parità, di sollecitarne la discussione. Va anche proposto che la legge, come in quasi tutte le leggi dei paesi europei, preveda il doppio cognome, con facoltà di modifiche in presenza della volontà comune dei coniugi.
A suo parere la proposta uscita dalla Camera va anche integrata sotto altri aspetti.
Doppia preferenza nelle leggi elettorali regionali Luci e ombre. Aumentano le Regioni che hanno introdotto la doppia preferenza, invece Sardegna e Puglia la rifiutano in occasione di modifiche alla propria legge elettorale. Oliva propone di inviare al Governo la richiesta di sottoporre all’esame della Corte Costituzionale la legge elettorale della Regione Puglia.
Anna Maria Isastia ci ha inviato l’articolo di Gemma Andreini, presidente P.O. Regione Abruzzo, che vuole avviare un’iniziativa per la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale
ACCORDO Prosegue la partecipazione di Rosanna Oliva agli incontri presso Daniela Carlà, con la presenza di Marisa Rodano e possibilità di interessanti contatti, anche attraverso la mailing list. Vedi ad esempio argomento successivo.
Contro immagini sessiste. Iniziative di Udi, importanti novità positive, ne riferirà al CS Carla Cantatore, mentre R. Oliva riporterà quanto scrive Donatella Martini di Donne in Quota.

Susanna Schivo dice di potersi interessare per far entrare nella Rete l’Università di Genova.
Agnese Canevari ricorda che in Francia è stata recentemente applicata per la prima volta la legge che prevede il collegio binominale; invierà il testo.
Auspica l’incremento dell’introduzione degli studi di genere nelle Università, ed anche chiedere al governo il rispetto della legge nelle nomine e l’applicazione della rotazione, per eliminare le posizioni “inamovibili” e, comunque, sollecitare il riordino degli Organismi di Parità.
Letizia Giello: nel Job Act sono previsti organismi di parità, occorre intervenire per le nuove nomine.
Riferisce come nella sua associazione anti-mobbing, il presidente faceva mobbing alle componenti…
Gabriella Anselmi dice che bisogna dare più spazio ai Dipartimenti di studi di Genere delle Università.
Carla Cantatore parla del problema della pubblicità sessista.
Marilisa D’Amico comunica che nel periodo 18/25 maggio sarà in Italia Jasmine Ergas, che insegna Diritti Umani alla Columbia University: si potrà organizzare un convegno al Consiglio di Stato.
Irene Giacobbe propone che venga chiesta l’istituzione di un albo di Associazioni accreditate.
Benedetta Castelli sostiene che è necessario coinvolgere gli uomini per la lotta alla violenza sulle donne. Le case di accoglienza per le vittime di violenza sono poche, sono stati eliminati i finanziamenti e le donne che non hanno la possibilità economica non possono andar via da casa, anche se subiscono violenza…
Carla Mazzuca dice che bisogna chiedere la riattivazione di tutti gli organismi di parità, ma composti da donne e uomini, come nei CUG 50 e 50.
Riferisce di un’iniziativa del Club Unesco di Roma nelle scuole, rivolta anche agli uomini per insegnare il rispetto.
Parla dell’attività del forum delle Donne del mediterraneo, finalizzata ad aiutare le donne che hanno lottato nelle primavere arabe.
Daniela Monaco riprende l’argomento degli organismi di parità, proponendo di scrivere una lettera di protesta al Dipartimento del ministero e chiedere la formazione di un Albo delle associazioni.
Anna Maria Isastia illustra il protocollo firmato dal Soroptimist con il MIUR e la piattaforma on line che contiene il progetto.
I club soroptimist lavorano molto con le scuole sugli stereotipi di genere, anche con l’utilizzo di sistemi multimediali integrati.
Riferisce dei progetti codice rosa e App SHAW; molti club finanziano case protette.
Irene Giacobbe riferendosi ai centri antiviolenza carenti, dice che costerebbero meno di tante opere pubbliche (meno di tante rotonde superflue…).
Condivide le proposte di scrivere lettere sui problemi: CUG, Consulta Regione Lazio, organismi collegiali della scuola.
Irene Giacobbe cita una legge della regione Emilia Romagna per i ruoli declinati al femminile.
Susanna Schivo parla dell’importanza del linguaggio al femminile, ricordando che la RXP è intervenuta in un giudizio.

Rosanna Oliva ricorda che la carica di presidente del Comitato Scientifico è scaduta da tempo ed occorre rinnovarla. Teresa Gualtieri è riconfermata all’unanimità.

Viene proposto di organizzare una riunione del CS a Genova il 17 aprile 2016, in concomitanza con un convegno.

ALLEGATO 1
Relazione della Presidente Teresa Gualtieri

… ci ritroviamo dopo 4 mesi dall’ultima riunione, mi dispiace che non abbiamo potuto concretizzare ancora il nostro desiderio di incontrarci a Pavia… mi rendo conto che l’entusiasmo sincero e spontaneo di ciascuno di noi per la proposta di Annarita Calabrò si scontra poi con i vari molteplici impegni… ma spero che riusciremo a realizzare il programma in futuro…
Abbiamo redatto il verbale della riunione e, devo dire con grande rapidità grazie all’efficienza di Rosanna…come sempre, il resoconto è da mesi sul sito. Compreso la mia relazione integrale…
Quindi, vi chiedo l’approvazione…..
Ho riletto gli atti prima di questo incontro, ed ho visto come dagli interventi fossero scaturiti tanti temi interessanti, non solo come spunti di riflessione, ma proprio anche come proposte di azioni concrete…
Eventualmente poi, nel giro di interventi sentiremo se alcune di voi hanno qualche aggiornamento da fornirci sugli argomenti già trattati.
In avvio di riunione, ritengo sempre che potrebbe essere utile fare il punto sui temi d’attualità… su argomenti o eventi oggetto di attenzione recente nel nostro Paese, fra quelli di nostro interesse naturalmente, in modo da valutare possibili spunti per approfondimenti o progetti da attivare…..
Naturalmente si tratta di notizie di cui tutte sarete informato, ma forse, riflettere insieme può essere di aiuto…
Direi che il 2015 è un anno significativo per la programmazione sociale, a tutti i livelli, costituisce l’anno entro cui dovrebbero essere raggiunti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell’ONU, ed è anche l’anno entro il quale dovrebbe essere stilata una nuova agenda sullo sviluppo e la sostenibilità, il documento che indicherà la via da seguire dopo il 2015…appunto, l’Agenda post-2015: nuovi obiettivi di sviluppo e sostenibilità, come viene ormai definita.
Naturalmente, questi documenti con carattere sovranazionale, indicano linee generali, ma l’orientamento è di farli essere sempre di più obiettivi coniugabili in tutti i Paesi, con i dovuti adeguamenti, quindi anche all’Italia.
L’agenda post-2015 dovrebbe puntare a risultati concreti, in linea con le decisioni della Conferenza delle Nazioni Unite Rio+20 del giugno 2012, nella quale è stato stabilito che i nuovi obiettivi dovranno integrare la dimensione economica, ecologica e sociale dello sviluppo sostenibile ed essere applicabili a tutti i Paesi del mondo, anziché soltanto ai gruppi di popolazioni povere del Sud del mondo, come sette su otto degli obiettivi precedenti.

Per esempio, la nostra vicina Svizzera attribuisce elevata importanza all’agenda post-2015 e sta partecipando attivamente alla ricerca di obiettivi di sviluppo e sostenibilità universalmente validi per il periodo successivo al 2015. Essa intende assumere un ruolo di ponte tra gli interessi comuni dei Paesi benestanti, emergenti e poveri…. Il Consiglio federale della Svizzera ne ha discusso e deliberato già nel giugno 2014.
In questo quadro….
15 giorni fa, il 10 marzo 2015, si è aperta al Palazzo di Vetro, a New York, la 59ª sessione della Commissione sullo Stato delle Donne: due settimane di lavori per la promozione della parità di genere e sul rafforzamento del ruolo delle donne, sotto ogni aspetto.
Anche in questo caso, il 2015 è una data significativa… segna il 20° anniversario del documento di Pechino… di quel piano d’azione diventato modello per l’empowerment delle donne, e che si concentra su 12 aree critiche di interesse, dalle donne e l’ambiente fino alla lotta alla violenza contro le donne.
In apertura il segretario generale dell’ONU, Ban ki-moon: “Le donne continuano a soffrire in modo sproporzionato a causa della crisi economica, dell’impatto dei cambiamenti climatici, dello spostamento causato dai conflitti, dalle persecuzioni e tanto altro”… è stata molto pubblicata la sua affermazione “Se alle ragazze viene impedito di migliorarsi, tutto il mondo avvertirà questo dolore”.
Ma ha anche detto, dati alla mano, che “ dalla Conferenza di Pechino, sempre più ragazze hanno raggiunto un maggiore accesso all’istruzione. La mortalità materna è stata quasi dimezzata. Molte più donne sono alla guida di imprese, governi e organizzazioni mondiali”, affermando che “Il nostro obiettivo deve essere 50:50 entro il 2030”, esortando i governi a lavorare a stretto contatto con i gruppi e le organizzazioni che si battono per le donne, e invitando tutti gli uomini a credere e a lavorare per l’empowerment di quest’ultime.
Sono stati trattati tutti gli aspetti inerenti la parità di genere…
….il presidente dell’assemblea generale, Sam Kutesa ha invitato gli uomini e i ragazzi ad essere sempre più coinvolti nel contribuire ad abbattere gli stereotipi di genere, le norme sociali discriminatorie, la violenza contro le donne, la mancanza di accesso alla carriera polita e al credito per le donne e altro ancora.
Bene…noi in Italia non vorremmo aspettare altri 15 anni!
Anche se…sembrano tanti, ma sappiamo bene che possono passare in fretta senza che nulla accada…
D’altra parte, la numero uno di UN Women, Phumzile Mlambo-Ngcuka, ha ricordato che proprio 20 anni fa, i Paesi si erano impegnati a realizzare la parità di genere entro il 2005.
Ciò non è avvenuto a causa di un’attuazione carente della legislatura. “Dobbiamo ottenere un cambiamento sostanziale entro i prossimi cinque anni e l’uguaglianza di genere prima del 2030 — ha detto – Abbiamo bisogno di un’azione urgente e rinnovata oltre a un impegno politico più concreto”.
… in particolare, ha specificato, che per porre fine alla disparità di retribuzione, e nel sostenere la lotta globale contro la violenza sulle donne (tra i problemi che più toccano le italiane…. Spose bambine, il ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti, la sensibilizzazione sull’uso della violenza sessuale come tattica di guerra….ci toccano meno da vicino..) gli uomini sono di vitale importanza: bisogna promuovere “la mascolinità positiva”, ha ribadito Mlambo-Ngcuka.
“Gli Uomini devono cambiare mentalità”….Il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare alla parità di genere entro il 2030”, dice Onu, Ban Ki-moon affermando: “E’ fondamentale che gli uomini cambino mentalità, altrimenti non si riuscirà neppure a mutare questa situazione”.
L’amministratrice del Programma dell’ONU per lo Sviluppo (UNDP), Helen Clark, sottolineando che c’è ancora molta strada da percorrere per realizzare la visione della Piattaforma d’azione di Pechino, ha affermato: “L’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne sarà fondamentale per realizzare l’agenda dello sviluppo sostenibile post-2015 oltre ai suoi obiettivi e traguardi”. Clark ha poi ricordato che MyWorld, l’indagine condotta a livello mondiale dalle Nazioni Unite, ha avuto una risposta enorme da parte delle donne le quali, attraverso un voto online aperto a tutti, hanno selezionato quali dovessero essere le loro priorità future.

A New York, a guidare la delegazione italiana sono stati il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova e Giovanna Martelli, consigliere del presidente del Consiglio dei Ministri per le questioni di genere. L’Italia ha ribadito in un comunicato il suo impegno sulle questioni di genere, riaffermando la priorità della lotta alla violenza contro le donne e le bambine e promuovendo il ruolo della donna quale costruttore di pace e sviluppo, così come l’eliminazione di ogni forma di sfruttamento e discriminazione.
Della Vedova, confermando il ruolo di primo piano dell’Italia all’interno della comunità internazionale su temi come i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili, punta a collegare il dibattito sulla parità di genere a quello sull’alimentazione sostenibile che animerà l’Expo di Milano. … “Expo sarà occasione di discussione, riflessione, definizione di buone pratiche e condivisione di esperienze che potranno essere spunto per l’ONU e per altre organizzazioni internazionali”.
E qui si innesta il tema della conferenza stampa che si terrà domani qui a Roma “Stati generali delle donne…in vista di Expo 2015” sul tema del lavoro femminile, preparatoria, diciamo, della conferenza “Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26-27-28 settembre 2015.
Tornando a New York, diversi focus tematici hanno riguardato le intersezioni tra alimentazione e questioni di genere: “Sicurezza alimentare, sprechi, imprenditoria femminile nel settore agricolo… In particolare l’aumento del tasso di occupazione femminile che può rivelarsi cruciale, non soltanto nel senso di generare un’economia inclusiva ma anche con un approccio che vede la partecipazione femminile all’imprenditoria come elemento di crescita economica.
Secondo stime OCSE, un coinvolgimento paritario di uomini e donne produrrebbe, da qui al 2030, una crescita del PIL del 12% nei paesi OCSE”.
“L’approccio italiano, ha detto Della Vedova, mira a ridurre la povertà e superare l’esclusione sociale attraverso la sviluppo dello sviluppo locale. l’Italia integra le questioni di genere attraverso un approccio incentrato sull’emancipazione economica delle donne”.

… Alla conferenza di domani, ho letto, ci sarà anche Giovanna Martelli che, ritengo, riporterà i risultati anche dell’esperienza di New York, dove …nella sua relazione, si è soffermata sul tema della violenza sulle donne in Italia …
“Ogni tre giorni nel nostro Paese una donna viene uccisa dal suo compagno, il suo ex o un membro della famiglia. Più di un milione di donne sono state oggetto di almeno un caso di molestie. Episodi di stalking, dopo l’introduzione di questo reato nella legislazione italiana nel 2009, sono segnalati alla polizia al ritmo di più di 25 casi al giorno. Gravi episodi che non corrispondono, purtroppo, ad un numero altrettanto consistente di segnalazioni alla polizia: un terzo delle donne che hanno subito violenza, infatti, passa la vita senza mai parlarne con nessuno”.
Una situazione che avrebbe spinto il Governo italiano a correre ai ripari attraverso campagne di sensibilizzazione… (vi dirò fra poco delle azioni del Dipartimento PO….)
Federica Mogherini, responsabile politica estera al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite… Ha anche toccato il tema dei diritti delle donne, inserendolo nei dibattiti sulle cosiddette “crisi multiple” dell’attuale momento… cioè collegando i temi caldi della politica internazionale con gli obiettivi della agenda per lo sviluppo sostenibile post 2015 che devono comprendere il rafforzamento dei diritti delle donne .

Ho trovato interessante la riflessione di Kate Gilmore, Vice Direttore Esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), che ha posto l’accento sul cambiamento demografico e sull’aumento del ruolo dei giovani, domandandosi se, relativamente ai giovani ed alle donne in particolare, viene individuato il giusto target nell’elaborazione dell’agenda post 2015… cioè, in sostanza, la riflessione è: la sfida non è semplicemente programmare il futuro, ma la nostra vera sfida è che questo futuro lo conosciamo solo in parte….una bambina che ora ha 10 anni, per esempio, che tipo di vita potrà e desidererà condurre quando ne avrà 25?…..”

…. Facciamo ora il punto sulle Attività Dipartimento PO Presidenza Consiglio Ministri, l’organo di governo dedicato alle questioni di genere… per valutare possibili interventi, comunicazioni, contributi da parte della nostra Rete
Sulla violenza sulle donne
• Campagna Riconoscere la violenza: un invito alle donne a guardare con più attenzione a chi è accanto a loro. Ogni immagine della campagna è accompagnata da diverse voci che, nella loro semplicità, mirano a fornire consigli concreti su come prevenire e reagire ai primi segni di violenza…
• La seconda è una campagna molto innovativa e coinvolge tutta l’Europa. È la web-series #cosedauomini, rivolto a uomini e ragazzi di tutte le età” (…vedi punto successivo “Attività Dip. PO).
La campagna affronta, in modo innovativo, la tematica della violenza di genere per la prima volta rivolgendosi al mondo maschile, nella convinzione che ci voglia anche un cambiamento culturale per prevenire il fenomeno della violenza sulle donne.
La web serie è stata presentata in anteprima il 25 novembre 2014 – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel corso dell’evento “Vincere la partita più importante: quella contro la violenza sulle donne”( organizzato dal Dip. PO a cui ha partecipato la Ministra Maria Elena Boschi, la Consigliera del Presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità Giovanna Martelli, il sottosegretario alle riforme e ai rapporti con il parlamento Ivan Scalfarotto, la Capo del Dip.P. O. Ermenegilda Siniscalchi, l’Assessora di Roma Capitale con delega alle P.O. Alessandra Cattoi, il calciatore Simone Perrotta, gli attori Michele La Ginestra (Immaturi), Edoardo Pesce (Romanzo Criminale – la serie), Lorenzo Lavia (Smetto quando voglio) e Marco Palvetti (Gomorra – la serie).
• News del 23 febbraio 2015 – Progetto “FIVE MEN”, avviso di manifestazione di interesse rivolto alle scuole secondarie superiori. SCADENZA: 23 marzo 2015
Il Dipartimento per le Pari Opportunità è impegnato nel coordinamento di un progetto finanziato dalla Commissione europea e co-finanziato dal Dipartimento stesso, dal titolo “FIVE MEN – FIght ViolEnce against woMEN” in collaborazione con l’Associazione “Maschile Plurale”, l’Associazione D.I.Re. “Donne in Rete contro la violenza”, l’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) e il Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il progetto “FIVE MEN” è stato costruito con l’obiettivo principale di elaborare una campagna di comunicazione sociale, rivolta principalmente agli uomini e ai ragazzi, sul tema della tolleranza zero nei confronti della violenza di genere.
Il progetto ha inoltre previsto l’elaborazione di un “toolkit” per le scuole che sarà presentato in 20 scuole pilota a partire dal mese di aprile 2015, al fine di creare consapevolezza sul tema della violenza nei confronti delle donne. Le 20 scuole pilota saranno individuate attraverso una manifestazione di interesse a partecipare.
L’intervento nelle scuole intende affrontare in particolare il tema della violenza nelle relazioni tra i sessi da un punto di vista culturale, anche al fine di responsabilizzare e coinvolgere i ragazzi – gli adulti di domani – nelle tematiche della parità di genere.

• Contro le pubblicità discriminatorie: Protocollo d’intesa con IAP
E’ stato rinnovato il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria – IAP , con decorrenza dal 1° febbraio 2015, che amplia il raggio d’azione del controllo della comunicazione commerciale: oltre a vigilare ed intervenire su una corretta rappresentazione dell’immagine femminile, il Protocollo si pone l’intento di garantire che la pubblicità rispetti la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni ed eviti ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità si impegna a denunciare allo IAP – anche su segnalazione dei cittadini – le comunicazioni commerciali ritenute lesive della dignità delle persone o contenenti immagini o rappresentazioni discriminatorie o di violenza di genere. Le segnalazioni possono essere inviate tramite email all’Ufficio relazioni con il pubblico del Dipartimento per le Pari Opportunità, all’indirizzo serep@pariopportunita.gov.it.
Il Protocollo prevede altresì la costituzione di un Comitato paritetico – composto da tre rappresentanti del DPO e da tre rappresentanti dello IAP – avente il compito di verificare il buon andamento degli impegni assunti.

• Protocollo d’Intesa ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) / IAP
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e lo IAP hanno firmato il 6 marzo 2014 un protocollo di intesa, che mira a consolidare modelli di comunicazione ispirati al rispetto della dignità della donna e del principio di pari opportunità, ampliando l’efficacia dell’Autodisciplina, il cui controllo viene così esteso anche su quella parte di affissioni che risultano talvolta escluse dall’ambito di competenza dello IAP.
Il Protocollo ANCI/IAP intende spingere gli inserzionisti pubblicitari che utilizzino le affissioni locali ad adottare modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne; che tutelino la dignità della donna nel rispetto del principio di pari opportunità, e che propongano una rappresentazione dei generi coerente con l’evoluzione dei ruoli nella società evitando il ricorso a stereotipi di genere offensivi.

• “Spegni le discriminazioni, accendi i diritti” Febbraio 2015
Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri lancia la campagna informativa “Spegni le discriminazioni, accendi i diritti” volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del contrasto alla discriminazione e a favorire la conoscenza da parte delle vittime e dei testimoni di discriminazioni degli strumenti di tutela esistenti.
La campagna mira a divulgare il servizio offerto dal Contact Center Unar che, attraverso il numero verde 800901010 ed il sito www.unar.it, raccoglie denunce e segnalazioni da parte di vittime o testimoni di discriminazioni per origine etnica, età, credo religioso, disabilità, orientamento sessuale e/o identità di genere.
In un momento in cui si discute molto di dialogo interculturale e rispetto delle differenze, il messaggio chiave della campagna è che discriminare è vietato e che, per questo, il Contact center dell’ UNAR costituisce un presidio di garanzia ed uno strumento efficace per favorire l’emersione e la rimozione delle discriminazioni.
Il claim della campagna è “Contact Center UNAR, spegne le discriminazioni, accende i diritti”. La copertura mediatica è stata effettuata per tutto il mese di febbraio, sulle reti televisive e radiofoniche RAI, Italia 1, Mtv, radio RTL, radio e tv locali e diversi quotidiani come la Gazzetta dello Sport, Metro, Leggo, settimanali come Tv sorrisi e canzoni, oltre che sui siti come la Repubblica.it, Corriere.it e Studenti.it.
Capillare la diffusione prevista sul web anche nella XI edizione della Settimana contro il razzismo in tutte le scuole e i comuni di Italia dal 16 al 22 marzo.
La campagna sarà diffusa anche in diverse stazioni ferroviarie come quelle di Milano e Roma, sui mezzi pubblici di alcune città e vari centri commerciali.

L’attività della Rete X Parità Rosanna Oliva ci relazionerà… io voglio solo riprendere l’argomento APP, che avevo lanciato, nella scorsa riunione. Ritengo che sarebbe interessante realizzare una app della RxP… un possibile argomento potrebbe essere la diffusione di tutti i corsi, master… che le Università svolgono sulle questioni di genere, perché ho potuto constatare che sono poco conosciuti… anzi in molti ambienti se ne ignora l’esistenza…

I Comitati Unici di Garanzia nelle Università, interlocutori delle pari opportunità

Articolo di Fiorenza Taricone su:

 

I Comitati Unici di Garanzia nelle Università, interlocutori delle pari opportunità

 

1. Le politiche di pari opportunità come strumento di civiltà Negli Atenei italiani si è giocata da più di venti anni una singolare partita di segno culturale, che potremmo sintetizzare come impegnata nella diffusione del lessico e dei comportamenti ispirati ai principi e alle politiche di pari opportunità; un esperimento che ha segnato una generazione di lavoratrici, lavoratori e studenti delle Università, purtroppo ignoto ai più, che si è avvalso, oltre che dell’insegnamento delle cosiddette discipline di genere, del ruolo svolto dai Comitati Pari Opportunità, istituiti dalla legge sulle azioni positive, n. 125 del 1991..

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