Verbale riunione Comitato Scientifico – 15 novembre 2014

Rete per la Parità
Associazione di promozione sociale per la Parità uomo-donna secondo la Costituzione italiana
Comitato Scientifico

Verbale riunione Comitato Scientifico – 15 novembre 2014

In Roma, presso l’Istituto d’Igiene dell’Università Sapienza la riunione del Comitato si apre alle ore 10,45 del giorno 15 novembre 2014 per discutere, come da convocazione della presidente Teresa Gualtieri, il seguente ordine del giorno; 1. Approvazione del verbale dell’ultima riunione del CS 2. Relazione della Presidente 3. Relazione della Presidente della RxP Rosa Oliva 4. Relazione di tutte le partecipanti sulle attività dei rispettivi organismi rappresentati sui temi di nostro interesse 5. Proposte di attività/progetti 6. Varie ed eventuali.
Sono presenti le componenti del CS:

Teresa Gualtieri (SOROPTMIST INTERNATIONAL D’ITALIA), Presidente
Gabriella Anselmi FILDIS
Rita Bufalini (Aspettare stanca)
Benedetta Castelli (A.N.D.E.)
Domenica Cutrupi Zonta Distretto 28
Caterina Ermio A.I.D.M. Associazione Italiana Donne Medico
Elisa Tanzilli A.I.D.M. Associazione Italiana Donne Medico
Susanna Schivo Zonta Distretto 30 (in collegamento telefonico)

E’ inoltre presente Rosa Oliva, Presidente della Rete per la Parità.

1. Dopo i saluti, la presidente Teresa Gualtieri da lettura del verbale della seduta precedente, svoltasi il 28 marzo 2014; sono presenti anche nuove componenti del CS che prendono contezza dei contenuti del verbale come lavoro propedeutico e spunti per le successive attività.
Dopo l’approvazione, Teresa Gualtieri espone la sua relazione (allegata integralmente al presente verbale) affermando, in particolare, che l’argomento più importante su cui il CS deve riflettere è come far emergere le grandi potenzialità della Rete per la Parità e delle associazioni e organismi che la compongono. Sulla base delle attività di ciascuna, occorre pensare a progetti importanti, unitari e condivisi, coordinati dalla RxP.
Le dinamiche dovranno essere maggiormente diffuse attraverso il WEB per far conoscere gli interessi dominanti e, soprattutto, per lanciare campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi, al fine di poter incidere su formazione e cultura di genere.

Espone i contenuti di uno dei progetti portati avanti dal Soroptimist, di cui fa parte, “ Task Force Codice Rosa”, ideato nel 2010 nell’Azienda USL 9 di Grosseto come progetto pilota e diffuso in Toscana per l’impegno della dr.ssa Vittoria Doretti- http://www.regione.toscana.it/-/codice-rosa
Il SOROPTIMIST lo sta diffondendo in tutte le Regioni ottenendo ottimi risultati.
Propone la realizzazione di una APP della RxP (il Soroptimist ne ha realizzata una molto interessante come strumento di aiuto alle donne contro la violenza) ed invita a riflettere sui contenuti da scegliere in relazione alla tipologia del servizio.
In conclusione comunica che Letizia Giello, CONFSAL, si scusa di non essere presente, ha confermato il convegno da realizzare tra Rete e Confsal sull’imprenditoria femminile, qui a Roma, dovrebbe farci sapere a breve la data. Maria Paola Azzario, FORUM delle donne del Mediterraneo, prega di essere considerata assente giustificata, perché quattro giorni fa è stata nominata presidente nazionale della FICLU, la federazione italiana dei Club Unesco, carica che si aggiunge al suo ruolo di vicepresidente europea, oltre che di presidente del Forum delle donne del mediterraneo e del Centro Unesco di Torino, è impegnatissima…Ci ha però inviato il Report dell’Incontro Internazionale “Etica Globale e Pari Opportunità: il contributo delle donne allo sviluppo dell’Europa e del Mediterraneo”, 2° Congresso di Medio Termine della Federazione Europea dei Centri, Club ed Associazioni UNESCO (EFUCA) svoltosi a Torino dall’11 al 14 settembre 2014 e la Dichiarazione Finale di Torino adottata il 13 settembre (il documento viene distribuito alle presenti, insieme ad una nota sul Codice Rosa)

2. Rosa Oliva. Premette che per vari motivi è positivo che questa prima riunione del nuovo Comitato scientifico si tenga nella mattina del giorno in cui si svolgerà, dalle ore 15,30, il convegno su “Donne e modelli di leadership” organizzato dal C.N.D.I. in collaborazione con la RxP. Inoltre, importanti problemi ed azioni in veloce evoluzione a livello nazionale rendono opportuna una riunione urgente per confrontarci, individuare e decidere eventuali interventi della Rete per la Parità.
Si tratta della prima riunione del Comitato Scientifico, rinnovato, come da Statuto, per il biennio 2014/2015 con delibera dell’Assemblea dell’Associazione svolta il 29 maggio.
E’ stato possibile, grazie ad Annamaria Isastia, presidente nazionale del SOROPTMIST, ottenere l’uso di una sala dell’Università prossima alla Casa dell’Aviatore, dove si svolgerà una colazione di lavoro, in attesa dell’inizio del Convegno.
Osserva che il difficile accesso alla comunicazione e gli impegni per contrastarlo (evidenziato dall’associazione sotto lo slogan Mai più donne invisibili) possono trovare un utile strumento nel web, Per la comunicazione interna invita a utilizzare la funzione del sito della Rete per la Parità per ricevere gli aggiornamenti sulla propria posta elettronica e a iscriversi al Gruppo su Facebook.
Cura inoltre l’aggiornamento del Blog di Aspettare stanca per le riforme elettorali e costituzionali, dove pubblica anche post su argomenti locali del 15° Municipio di Roma, anche riguardanti l’ambiente.
Illustra le principali iniziative cui partecipa come Rete per la Parità e/o sono all’attenzione:
a. Molto interessante si è rivelata la partecipazione al Convegno di Torino del 3-5 ottobre. (curato da Maria Pia Ercolini) organizzato da Toponomastica femminile, insieme con la FNISM,
b. Il 3 novembre ha fatto parte della delegazione dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria che ha incontrato la Ministra per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. La delegazione ha illustrato le posizioni dell’Accordo sulla riforma della Seconda Parte della Costituzione e sulla nuova legge elettorale per la Camera.
Sui nostri obiettivi:
Democrazia paritaria Le donne al Governo sono oggi certamente cresciute di numero, ma l’obiettivo è che riescano a potersi esprimere come donne, cosa non facile in mezzo a tanti uomini…
Nell’evidenziare che abbiamo avuto per la prima volta un governo con Ministri al 50/50, fa notare che il premier Renzi, pur avendo realizzato questa grande novità, non ritiene di adoperarsi per introdurre norme di garanzia. Ha tenuto per sé le Parti Opportunità e si è limitato a conferire soltanto un incarico di “consulente del Presidente” in tema di P.O. alla parlamentare del PD Giovanna Martelli.

Riferisce dell’attività e dei risultati delle azioni dell’“Accordo di azione comune per la democrazia paritaria”, (del quale fanno parte, oltre alla stessa RxP, varie associazioni della RxP), con particolare riferimento alle ultime elezioni europee e alla legge per la par condicio di genere nelle trasmissioni TV/Commissione Vigilanza RAI.
L’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria durante l’incontro del 3 novembre:
Sulla Riforma costituzionale:
– E’ stato chiesto di considerare nell’ambito della valutazione delle politiche pubbliche – che sarà tra le competenze del nuovo Senato- la tematica della valutazione dell’impatto di genere.

– Elezione dei Consigli regionali E’ opportuna, a parere dell’Accordo, una diversa formulazione del principio stabilito dall’art. 1, secondo comma, che affidi anche alle leggi regionali la promozione dell’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza.
Infatti, mentre la tripla preferenza per le elezioni europee (legge 65 del 2014) ha portato ad un concreto risultato, la legge 215 del 2012, con la doppia preferenza per le elezioni comunali ha ridotto il gap tra i candidati dei due generi, ma non ha inciso in via generale sulle leggi elettorali regionali. Per l’imminente tornata elettorale, si voterà a leggi elettorali invariate nelle Regioni Veneto, Calabria. Liguria e probabilmente anche Puglia. Solo l’Emilia Romagna ha introdotto recentemente la doppia preferenza di genere, adottata sin dal 2009 dalla Regione Campania.

– Prima elezione del nuovo Senato L’art 38 Disp. transitorie che regolamenta la prima elezione indiretta senza alcuna specifica norma di garanzia di genere, deve essere modificato, a parere dell’Accordo, nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 1, secondo comma. L’assoluta predominanza di appartenenti al sesso maschile nei consigli regionali e tra i sindaci comporterebbe che essa si riprodurrebbe nel futuro Senato.
Una prova generale è stata fatta con l’elezione di secondo livello da parte dei consiglieri comunali dei Consigli delle province e delle Città metropolitane. Anche questa avvenuta senza norme di garanzia di genere, che la Legge Del Rio prevede solo per le tornate successive.
Elezione Presidente della Repubblica. Nel testo approvato dal Senato non è stato inserito il principio dell’equilibrio di genere tra i votanti previsto dall’emendamento dei relatori.

In merito alla nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati

E’ stata ribadita la richiesta delle modifiche bocciate alla Camera grazie al ricorso al voto segreto; in particolare il 50% nelle capolisture e l’alternanza uno a uno nelle liste bloccate.
Nell’ipotesi di un ritorno al maggioritario, si chiedono collegi binominali, come dettagliato nel documento dell’Accordo Per un sistema di regole elettorali Women’s friendly.

Linguaggio.
L’Accordo propone attenzione al linguaggio, per non oscurare la presenza delle donne e lo studio di disposizioni che aboliscano l’uso di un linguaggio sessista.

La Ministra ha assicurato attenzione alle proposte, E’ stato concordato di organizzare un nuovo incontro durante il successivo iter parlamentare.

Rosa Oliva dà inoltre notizia degli ultimi aggiornamenti:
Riforma elettorale.
Martedì 18 novembre, alle ore 14.30, la Commissione Affari costituzionali inizierà l’esame del ddl n. 1385 e connesso, contenente disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati. . Riforma elettorale dell’Italicum (norme di garanzia bocciate alla Camera, che potrebbero essere introdotte al Senato.)

Riforma del Senato e del Titolo V. La prova generale delle elezioni indirette del nuovo Senato si è avuta con le elezioni nelle otto Città metropolitane, concluse lo scorso 12 ottobre. I dati di genere delle elezioni nelle otto Città metropolitane, elaborati da Daniela Domenici, di Toponomastica femminile, sono stati diffusi sul Blog di Aspettare stanca in http://aspettarestanca.wordpress.com/2014/11/12/i-dati-di-genere-delle-elezioni-nelle-otto-citta-metropolitane.
Nelle otto città metropolitane sono state elette 29 donne su 162, che rappresentano, quindi, solo il 17,8% del totale. Tutte e otto le città metropolitane saranno governate da un uomo, il sindaco della relativa città capoluogo. Sull’’argomento dei cognomi, Susanna Schivo ha sollevato una questione di costituzionalità ed è impegnata a patrocinare gratuitamente l’associazione nel ricorso davanti alla Corte costituzionale. La Corte Europea ha condannato l’Italia… Ricorda che sarebbe necessaria una legge che rispetti l’uguaglianza dei genitori e tuteli figlie e figli, ma in Parlamento, da alcune legislature non c’è un clima favorevole. Rappresentativo il caso della legge che ha equiparato figli legittimi e illegittimi, dalla quale il Senato ha cancellato la norma approvata alla Camera, che impediva il cambio di cognome a seguito del successivo riconoscimento da parte del padre naturale. Occorrerà seguire l’iter al Senato della proposta di legge approvata dalla Camera che prevede la libertà di scelta dei genitori e presenta anche altri aspetti criticabili.
Martedì 25 novembre si celebrerà la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Rosa Oliva propone che la RxP s’impegni su due livelli:
1. Sulla Task Force Codice Rosa nei Pronto Soccorso, come Rete per la Parità, di cui fa parte anche l’AIDM, potremmo collaborare facendo conoscere le iniziative in corso nelle varie regioni e invitare a collaborare le nostre socie.

2. Dobbiamo adoperarci per l’integrazione della legge Mancino, la legge 25 giugno 1993, n. 205 , che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. La cosiddetta legge Mancino a è oggi il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio. Da tempo si discute in merito ad una possibile estensione della Legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere. La proposta, costituisce un’ alternativa all’introduzione di una legge specifica più volte votata in parlamento e mai passata. Un tentativo di estensione della legge Mancino è tuttora in corso. La proposta è stata presentata da più di 220 parlamentari e porta la prima firma dei deputati Scalfarotto (PD), Chimienti (M5S), Tinagli (Scelta civica), Zan (SEL). Il testo approvato dalla Camera e ora al Senato è stato drasticamente ridimensionato rispetto all’iniziativa Scalfarotto e ha ridotto le nuove norme ai soli reati che riguardano omofobia e trans fobia, eliminando quelli contro le donne.

Domenica Cutrupi (Zonta Distr. 28) illustra l’iniziativa programmata da Zonta nelle scuole di Taranto sulla violenza e propone di utilizzarla anche come RxP.

Benedetta Castelli (Ande) afferma che bisogna sollecitare la comunicazione politica sul web/internet: è carente la trasmissione alle donne stesse dei contenuti del nostro impegno anche alle donne stesse; dice che le donne al governo sono brave, ma si avverte che non hanno una adeguata cultura di genere.
Propone di prendere contatto con le donne impegnate in politica nei rispettivi territori e cercare di far comprendere loro le nostre istanze.

Susanna Schivo (Zonta Distr.30), in collegamento telefonico, illustra lo stato dell’arte a proposito della questione “cognomi”: il disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati lascia ai genitori la scelta del cognome. Dal 1975 vari sono stati i disegni legge presentati e mai approvati. Forse a seguito della sentenza della Corte di Strasburgo che impone all’Italia di legiferare sull’argomento, la legge verrà approvata. Dovremmo agire con emendamenti. In merito al ricorso anche della RxP alla Corte Costituzionale non è ancora stata fissata udienza. L’area del Distretto 30 Zonta si occuperà della tematica a livello divulgativo, inserendolo nella più vasta questione del linguaggio che nasconde le donne.

Caterina Ermio (ADMI) riprende l’argomento del “Codice rosa” proposto da Teresa Gualtieri e illustra i termini dell’azione che lei ha approfondito: ci sono difficoltà finanziare per far partire la task force rosa negli ospedali.
Parla anche dell’ importanza della medicina di genere e della necessità di sperimentazione dei farmaci sulle donne, e non solo sugli uomini (patologie ormonali, neurologiche…).

Teresa Gualtieri
propone di coordinare le azioni in atto sul Codice rosa a vari livelli, e di formulare come RxP una mozione/petizione al Ministero della Sanità affinché il percorso rosa diventi organizzato e obbligatorio in tutti gli ospedali d’Italia. Caterina Ermio dovrà curare la parte scientifica della proposta.

Gabriella Anselmi (Fildis) osserva che la Rete per la Parità è una “fucina di idee”. Illustra vari progetti dell’associazione che presiede: Cd “Guerra e Pace” sulle donne, il Concorso promosso da “Articolo 21” per tutte le scuole “Carta di identità – quale Rai vorresti?”, lo spettacolo “Un diamante brillò”. Ritiene importante impegnarsi per diffondere tra le ragazze la cultura di genere, magari anche utilizzando il “servizio civile”.

Rita Bufalini (Aspettare stanca) osserva come tutti gli interventi siano stati interessanti e costruttivi. Occorre impegnarsi per programmare la fase attuativa. In argomento sanità, di fronte alla grave criticità e dispersione di denaro, la Rete per la Parità dovrebbe approfondire, “entrare” nei bilanci pubblici. Fa notare che è importante avere un supporto legale per la proposta di task force di codice Rosa: all’Aquila lo stanno realizzando con “buona volontà”, ma è indispensabile trovare un percorso giuridico corretto.
Segue un dibattito sulle difficoltà di una crescita culturale diffusa; Teresa Gualtieri osserva come anche il linguaggio condizioni la cultura corrente.
Tutte le presenti condividono l’idea lanciata da Teresa Gualtieri di realizzare una APP della RxP su uno degli argomenti sui quali siamo impegnate; si stabilisce di svolgere un’informativa su possibilità di reperire fondi per attuare il progetto.

La riunione si conclude alle ore 13,30.


Leggi il dettaglio del verbale di riunione con allegato relazione del presidente Teresa Gualtieri


Soroptimist International Presenta S.H.A.W

La Nuova App del Soroptimist per la sicurezza delle donne

La App “ S.H.A.W.” è stata ideata per la sicurezza delle donne, ma anche pensata e realizzata per rispondere alla richiesta di informazioni e strumenti efficaci per la prevenzione della violenza di genere.

Ha come obiettivo quello di rendere gli smartphone delle utenti in situazione di potenziale pericolo strumenti utili per aiutare le donne a focalizzare l’attenzione sui temi della consapevolezza e della violenza sulle donne

La App rende inoltre immediatamente visibile una lista dei principali centri antiviolenza presenti sul territorio, fornendo un efficace aiuto alle donne che decidano di rivolgersi a professionisti e persone formate ad hoc.

La app “S.H.A.W” è scaricabile gratuitamente dai principali market (App Store e Google Play Market.
Gli utenti potranno accedere ai market sia cercando il nome della App, sia cliccando in modo semplice e veloce dal minisito dedicato www.appshaw.it


Scarica la presentazione per maggiori informazioni


Convegno: DONNE E MODELLI DI LEADERSHIP

DONNE E MODELLI DI LEADERSHIP

Casa dell’Aviatore
Viale dell’Università, 20 – Roma

15 Novembre 2014 ore 15,30


Apertura dei lavori Daniela Monaco – Moderatrice

Gigliola Corduas – Presidente Nazionale CNDI
Rosa Oliva – Presidente Rete per la Parità

Interventi

“Comando e cura: stili di leadership femminili”
Annarita Calabrò – • Università Pavia

“Leader al femminile nelle vecchie e nelle nuove attività – ambiti ed esperienze”

La voce delle Associazioni federate:
AIDM – • Antonella Vezzani
AGI – Antonella Anselmo •
CNAI – • Cecilia Sironi
Fondazione Domus Nostra – • Maria Teresa Spagnoletti
FILDIS – Gabriella Anselmi •
Minerva Associazione Culturale – • Pia Ferrari
Soroptimist • Italia – Emilia Visco
Zonta International Distr. • 28 – Emanuela Tanzi

Dibattito e conclusioni

Verranno proiettate immagini del film “Per la mia strada” di Corrente Rosa con l’intervento della Presidente Serena Romano


Il CNDI Consiglio Nazionale Donne Italiane, fondato nel 1903 a Roma come ramo italiano dell’I.C.W.,International Council of Women, è una federazione di associazioni femminili e miste impegnate per il miglioramento della condizione sociale delle donne. Si ispira al rispetto di ogni idea politica e di ogni religione, ma osservando rigorosamente il principio della assoluta indipendenza dai partiti e dalle confessioni religiose. Opera anche attraverso i suoi Coordinamenti: Regione Lazio e Regione Lombardia.
Associazioni federate: ADEI; AGI; AIDDA; AIDM; AMI; CNAI; CPD; FILDIS; Casa delle Donne Maltrattate; Fondazione Domus Nostra; International Women’s Club of Rome; Minerva Associazione Culturale Femminile; Soroptimist International d’Italia; Telefono Donna; UFN; YWCA-UCDG; Zonta International: i Club Italiani del Distretto 28 e 30.


Email: info@cndi.it
Sito web: www.cndi.it


Scarica INVITO Donne e modelli di leadership


INTRODUZIONE CONVEGNO ” DONNE E MODELLI DI LEADERSHIP”

CONVEGNO “DONNE E MODELLI DI LEADERSHIP”
15 novembre 2014
INTRODUZIONE

L’idea di lavorare sul concetto delle nuove professionalità al femminile era stato lanciato con una Conferenza stampa a Napoli il 1 luglio 2011 e la presentazione del progetto: ” La presenza femminile tra vecchie e nuove professioni. Le associazioni del CNDI si interrogano: proposte e problemi.”
Le domande poste allora erano:

  1. Com’è cambiato il mondo del lavoro e delle professioni in rapporto all’incremento della presenza femminile?
  2. Sono cambiati i modelli professionali nelle attività tradizionalmente maschili?
  3. Come si sono modificati gli ambiti tradizionalmente femminili? Che rapporto c’è tra femminilizzazione delle professioni e caduta di stato sociale?
    La collaborazione tra le Associazioni federate aveva poi permesso di suddividere in tre grandi aree la materia oggetto di studio: Ambito della CURA; Ambito delle professioni GIURIDICHE e ambito ECONOMICO .
    Lavorando insieme a questo tema ci si è imbattuti nel concetto di Leadership e di come questo rappresenti per alcune donne una limitazione e per altre la realizzazione di quel concetto di pari opportunità e di gender mainstreaming poi lanciato nel 1995 alla quarta Conferenza mondiale sulle donne di Pechino.

I festeggiamenti per i 50 anni della Storica sentenza n.33 del 13 maggio 1960 della
Corte Costituzionale che apriva alle donne l’accesso a tutte le carriere pubbliche in un cammino non ancora concluso ha sicuramente ampliato la platea sulla Leadership al femminile e di come sia ora esercitata nelle carriere anche pubbliche.
Di sicuro ci sono alcuni aspetti che bisogna oggettivamente considerare:

  • La Società è individualista: è importante arrivare, riuscire al di la’ delle motivazioni;
  • Le donne hanno due importanti limitazioni:il mercato e la crisi della famiglia; spesso la scelta della libertà significa solitudine; ruolo delle donne nella famiglia;
  • Linguaggio e uso all’interno dei vari ambiti lavorativi.

Leadership al femminile: non è un aizzare al conflitto tra uomini e donne ; è un invito a guardare le cose da altri punti di vista. Esistono due tipologie di leadership una femminile e una maschile e non è consigliabile associarle in modo univoco rispettivamente ai due sessi. La leadership (quando è di qualità) dev’essere versatile e pertanto è auspicabile che ognuno riesca a identificare quelle caratteristiche che meglio si adattano alle situazioni: la leadership deve andare oltre l’identità di genere

  • La cultura del modello è passata a quella dell’esempio “Il modello imprigiona e schematizza, mentre l’esempio è generativo di scelte e progetti” Il film di Corrente rosa.
  • Sul WEB tante scuole di approfondimento della Leadership al femminile.

    1. AMBROSETTI, società leader nel mondo della formazione e dell’aggiornamento continuo dei manager ha delineato un progetto monografico “Leadership al femminile” ….capace di offrire alle donne contenuti, stimoli e spazi di confronto per
      riflettere sul proprio modo di essere leader e per realizzarne il miglioramento….” Con un programma di coaching individuale e moduli formativi.
    2. BOCCONI SDA, il settore formativo dell’università milanese organizza corsi su:
      LEADERSHIP AL FEMMINILE: COSTRUISCI LA TUA CARRIERA un corso in due moduli e tra le motivazioni leggiamo: la gestione del potere rappresenta per le donne una sfida difficile: in Italia il 47,2% della forza lavoro è composto da donne, che però occupano solo il 9% delle posizioni di top management. In un terreno culturale e organizzativo che sembra muoversi secondo regole e valori differenti, le donne fanno fatica e spesso si autoescludono dall’assunzione di ruoli di comando. L’obiettivo del corso non è quello di proporre un modello di leadership antagonista o attivare un dibattito su quale sia lo stile più utile, quello maschile o femminile; l’obiettivo è arricchire il modello esistente di opzioni, possibilità, interpretazioni ulteriori, a vantaggio di tutti.
  • Il CNDI può spronare alla crescita le donne che operano nelle associazioni federate, aiutandole a costruire modelli positivi, femminili, diversi da quelli che la società propone.
    Il non riconoscersi nel mondo dei politici amiconi, degli imprenditori spregiudicati e dei lavoratori poco impegnati deve diventare una leva per le donne che devono affacciarsi con maggiore determinazione nel mondo politico ed economico.